martedì 11 maggio 2010
i versi del capitano, per me
El condor
Io sono il condor, volo
su di te che cammini
e d’improvviso in un giro
di vento, piume, artigli,
ti assalto e ti sollevo
in un ciclone sibilante
di freddo tempestoso
Alla mia torre di neve,
alla mia tana nera,
ti porto, e sola vivi,
e ti copri di penne,
e voli sopra il mondo,
immobile, nell’alto.
Donna condor, saltiamo
su questa preda rossa
squarciamo la vita
che passa palpitando
e innalziamo uniti
il nostro volo selvaggio.
L'infinita
Vedi queste mani? Han misurato
la terra, han separato
i minerali e i cereali,
han fatto la pace e la guerra,
hanno abbattuto le distanze
di tutti i mari, di tutti i fiumi,
e tuttavia
quando percorrono
te, piccola,
grano di frumento, allodola,
non riescono a comprenderti,
si stancano raggiungendo
le colombe gemelle
che riposano o volano sul tuo petto,
percorrono le distanze delle tue gambe,
si avvolgono alla luce della tua cintura.
Per me sei un tesoro più colmo
d'immensità che non il mare e i grappoli,
e sei bianca e azzurra e vasta come
la terra nella vendemmia.
In questo territorio,
dai tuoi piedi alla tua fonte,
camminando, camminando, camminando,
passerò la mia vita.
Pablo Neruda
chi mi ha fatto questo dono mi conosce bene.
diciamo che sa cose di me che nessuno sa. ma non è un mio amico.
sa che amo la poesia e i bei libri.
forse non sa che non amo solo Neruda, ma lo perdono.
sa che fatico la fatica del vivere e dell'essere dimenticata.
sa che temo il silenzio, l'oblio, la noncuranza, la trasparenza.
l'inessenza.
la non significanza.
so che ha acquistato questo libro a una bancarella di antiquariato, lo ha notato, guardato e preso per me.
questi sono i gesti che mi fanno bene.
forse anche io posso essere ricordata, ogni tanto.
senza bisogno di strattonare e tirare per la camicia.
grazie
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9 commenti:
a me se non si ricordano...mi fa solo che piacere.
faccio di tutto per passare inosservato o per risultare antipatico alle persone...non tutte ovviamente.
temo di essere razzista...anche se non è la razza la discriminante.
Biante disse "la maggioranza degli uomini è cattiva"
io penso che non sia cattiva o buona...ma poco sopportabile (per me ovviamente)
non ho mica capito sai Kermit.
la mia faccenda e' un po' piu' complessa, pero' diciamo che invece io soffro della dimenticanza.
e la rincorro.
e anche tu ti fai ricordare, ad esempio ogni giorno sul tuo blog. anche tu caro mio.
nemmeno io penso cha la maggioranza degli uomini sia cattiva, penso che in ognuno di noi c'e' del buono e del meno buono, e che poi c'e' la vita, la nostra storia, che amplifica una parte o l'altra.
ma perche' mi dici questa cosa?
Sei in buona compagnia cara Rossa.
Oltre ai sorrisi prefabbricati, agli sguardi sicuri che incutono timore e attirano, a volte invidia... oltre a tutto ciò che mostriamo di essere senza esserlo: A luci spente, fatichiamo la fatica del vivere.
Questo non per particolari devianze, o solo perchè maschere senza copione, ma semplicemente perchè Umani bisognosi di un "Si" altrui.
"Si" come energia, e come condanna.
C'est la vie!
p.s.
ti trovo via fabrax, e ne sono contento.
ne sono contenta anche io.
buona notte? ben arrivato, comunque.
quella di mostrare un falso sè è un problema diffuso, per le strade, non parliamone sui blog.
la mia fatica non è a luci spente, la sudo anche alla luce del giorno, non ne faccio mistero, ma capisco cosa intendi.
i si mi sono necessari, ma nemmeno di quelli mi accontento.
la parola condanna mi sembra appropriatissima, definisce la mia dipendenza dall'approvazione, e anche la mia dannazione.
a presto
Rossa
sai... per come la vedo io l'importante non è il regalo... il valore che hanno questi piccoli gesti è molto più grande del valore che potrebbe mai avere l'oggetto stesso... è il fatto che abbiano pensato a te, ai tuoi gusti, a come sei che rende tutto bello e delicato... un regalo è prima di tutto un pensiero dedicato...
è vero quel che dici, ma ciò che rende speciale questo regalo, oltre al gesto, è l'oggetto del gesto. proprio come dici è un oggetto pensato su di me, sapendo come sono e cosa mi piace. l'oggetto è parte del gesto. non poteva essere più aderente a me di così.
ciao bum bum
dici bene: un dono. ma non solo.
sia che si consideri l'oggetto in se, con significato semplicemente letterale.
sia per il contenuto, che amplifica il significato letterale iniziale ad ogni nuova pagina. (bella l'infinita, dice amore senza pronunciarlo)
sia per il fatto di essere percepita da qualcuno per come effettivamente sei e senti (sempre qui finiamo :-))) ).
più che un dono, un'attenzione, insomma.
alla prossima
Esatto... un oggetto che ti si cuce addosso perfettamente... odio quando persone che dicono di conoscermi benissimo mi regalano un profumo per il compleanno... magari è un regalo bellissimo e costosissimo, ma io i profumi non li sopporto, mi fanno stare male ed uso solo essenze profumate... lo sanno tutti questo, vuol dire che hanno pensato al regalo ma non alla persona a cui lo facevano!
allora, sintetizzando, un dono che parla di me ed esprime attenzione per come sono e, aggiungo io, placa almeno per un po' la mia tensione-dannazione per il riconoscimento di me.
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