martedì 18 maggio 2010
Tu non guardi il cielo, tu sei il cielo
Il senso di essere una sorta di... Testimone o Sé separato svanisce del tutto. Tu non guardi il cielo, tu sei il cielo. Puoi gustare il cielo. Non è là fuori... C'è solo puro vedere. La coscienza e la sua manifestazione non sono due cose distinte. Mentre rimani in quello stato e "senti" questo Testimone come una grande espansione, potrai cominciare a sentire che la sensazione del testimone e la sensazione della montagna sono la stessa sensazione. Quando "senti" il tuo puro Sé e "senti" la montagna, riconosci che sono esattamente la stessa sensazione. In altre parole, il mondo reale non ti è dato due volte, una là fuori, una qui dentro.
KEN WILBER
mi ha svitato la testa, il mio maestro zen, al tempo del nostro ultimo massaggio.
devo dire che fa di tutto:
per insegnarmi la via del dominio e della consapevolezza di sè.
per indicarmi le potenzialità del respiro per liberare l'energia.
mi dice:
smettiti, almeno per un po'.
lo faccio.
ma poi mi ricomincio.
al momento non so essere il cielo. me lo porto tutto sulle spalle.
e come lo sento.
al momento, per me, il modo è ancora duale, uno qui dentro e uno là fuori.
Datta. Dayadhavam. Damyata.
(Da. Comprendi. Controlla.)
The Waste Land di T.S. Eliot
L'occhio della carne e della mente vedono realtà relative, l'occhio della contemplazione il vuoto, e la realtà assoluta.
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4 commenti:
quando sei così zen ti trovo adorabile ;)
vero? sapevo di incontrare il tuo gusto.
shanti
quello che cerchi di fare non è semplice...io non ce la farei se me lo dicessero in quel modo...fatico a comprendere quello che intendono
credo di aver trovato il modo per vivere un pochino meglio per caso...
ma nemmeno io ci riesco, figurati, sono Rossa, non zen. ma subisco molto il fascino di questa posizione. tu leggi Osho, non ci sei arrivato proprio solo per caso. diciamo che sei un incontro tra le tue difese e le tue scelte. mah...come tutti...
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