domenica 16 maggio 2010
addomesticami
la volpe del piccolo principe.
il piccolo principe di Antoine de saint Exupery.
IL LEGAME
un piccolo prinicipe incontra una volpe.
e
"Buon giorno", disse la volpe.
"Chi sei?" domando' il piccolo principe, "sei molto carino..."
"Sono una volpe", disse la volpe.
"Vieni a giocare con me", le propose il piccolo principe, sono cosi' triste..."
"Non posso giocare con te", disse la volpe, "non sono addomestica".
"Ah! scusa", fece il piccolo principe.
Ma dopo un momento di riflessione soggiunse: Che cosa vuol dire "addomesticare?" "E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami..."
"Creare dei legami?"
"Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io saro' per te unica al mondo".
L'UNICITA'
"La mia vita e' monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio percio'. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sara' illuminata. Conoscero' un rumore di passi che sara' diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi fara' uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi, laggiu' in fondo, dei campi di grano? Io non mangio il pane e il grano, per me e' inutile. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo e' triste! Ma tu hai dei capelli color dell'oro. Allora sara' meraviglioso quando mi avrai addomesticato. Il grano, che e' dorato, mi fara' pensare a te. E amero' il rumore del vento nel grano..."
La volpe tacque e guardo' a lungo il piccolo principe:
"Per favore... addomesticami", disse.
IL TEMPO DELLA VICINANZA
"Che cosa bisogna fare?" domando' il piccolo principe.
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti sederai un po' lontano da me, cosi', nell'erba. Io ti guardero' con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' piu' vicino..."
L'ATTESA
Il piccolo principe ritornò l’indomani.
"Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora", disse la volpe."Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità! Ma se tu vieni non si sà quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore… Ci vogliono i riti."
"Che cos’è un rito?" disse il piccolo principe.
"Anche questa è una cosa da tempo dimenticata",disse la volpe. "E’ quello che fà un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora diversa dalle altre ore.”
L'ARRICCHIMENTO
Cosi' il piccolo principe addomestico' la volpe.
E quando l'ora della partenza fu vicina:
"Ah!" disse la volpe, "... piangero'".
"La colpa e' tua", disse il piccolo principe, "io, non ti volevo far del male, ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"E' vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!" disse il piccolo principe.
"E' certo", disse la volpe.
"Ma allora che ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano"
LA PREZIOSITA' DELLA DEDIZIONE
Poi soggiunse:
"Va' a rivedere le rose. Capirai che la tua e' unica al mondo. Quando ritornerai a dirmi addio, ti regalero' un segreto".
Il piccolo principe se ne ando' a rivedere le rose.
"Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente", disse. "Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno. Voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora e' per me unica al mondo".
E le rose erano a disagio.
"Voi siete belle, ma siete vuote", disse ancora. "Non si puo' morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, e' piu' importante di tutte voi, perche' e' lei che ho innaffiata. Perche' e' lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perche' e' lei che ho riparata col paravento. Perche' su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perche' e' lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perche' e' la mia rosa".
E ritorno' dalla volpe.
"Addio", disse.
L'ANIMA
"Addio", disse la volpe. "Ecco il mio segreto. E' molto semplice: non si vede bene che col cuore. L'essenziale e' invisibile agli occhi".
"L'essenziale e' invisibile agli occhi", ripete' il piccolo principe, per ricordarselo.
L'ACCUDIMENTO
"E' il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa cosi' importante".
"E' il tempo che ho perduto per la mia rosa..." sussurro' il piccolo principe per ricordarselo.
L'APPARTENENZA
"Gli uomini hanno dimenticato questa verita'. Ma tu non la devi dimenticare. Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa..."
perchè un principe bambino?
perchè è umile, accetta l'insegnamento, perchè è candido, è predisposto alla sorpresa, perchè è semplice, guarda con gli occhi del cuore.
perchè una volpe?
perchè è istintiva, non sa mentire, perchè è saggia, conosce i segreti della vita, perchè è paziente, come la natura gli ha insegnato.
in questo piccolo libro c'è tutto.
tutto quello che si deve sapere.
in questo capitolo della volpe c'è la preziosità insostituibile del mondo dei sentimenti, del legame, dell'unicità, dell'appartenenza.
della pazienza e dell'attesa.
c'è la costruzione di un amore, c'è il tempo necessario alla creazione di un vincolo, un tempo che non preme e rispetta il tempo dell'altro.
c'è l'umiltà di chi regala la propria esperienza e di chi la accoglie, senza pregiudizi, con il cuore aperto, con la bellezza della scoperta, con il desiderio di cose nuove.
c'è l'unicità della scelta e l'appagamento che ne consegue.
c'è la saggezza di chi sa che l'amore è il modo della vita, non ce ne sono altri, sapendo quanto può costare ma quanto può dare, una cosa non esiste senza l'altra, conservando il valore del ricordo, della malinconia, della nostalgia in cambio di momenti unici di accudimento, appartenenza e vicinanza.
il piccolo principe, grazie alla volpe, acquisisce il valore dell'anima, di quella scatola segreta, invisibile agli occhi, che contiene i nostri sentimenti.
la volpe, grazie al piccolo principe, trova il calore dell'amicizia, la magia dello scambio.
la volpe dice e insegna al piccolo principe una cosa sola, l'unica veramente importante:
stai
con
me
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18 commenti:
ci sono libri che andrebbero letti e ri-letti in momenti - e stati d'animo - diversi della nostra vita. le sensibilità cambiamo insieme alla nostra esperienza e quello che sembra ad uno sguardo superficiale un racconto per bambini svela dei messaggi che non in ogni tempo siamo pronti a cogliere :-)
pur conoscendo questo praticamente a memoria ogni volta è ugualmente emozionante, grazie :-)
ora andrò a riporlo nuovamente al suo posto, metaforicamente, sul ripiano della libreria accanto a "nessun luogo è lontano" di Richard Bach - conosci? :-) - e ai ben più famosi alice e pinocchio.
alla prossima
Nasciamo già con la voglia di crescere in fretta.
E il tempo che bruciamo, come fosse qualcosa da avere per sempre, pian piano inaridisce tutto quello che viene dal cuore.
Crescere e restare bambini: Conosco qualcuno che ne è stato capace: Ma è un miracolo raro.
Ai più, è necessario cadere, cadere, e cadere ancora: E solo allora... forse, tornerà a vedere con gli occhi del cuore.
Grazie per il tuo post, e di quel che ne resta...Buona domenica..
no, non lo conosco, ma Bach non si avvicina al mio gusto..lo sai, ci hai già provato. i sentimenti spiegati non fanno per me. preferisco le fiabe allora, che tutto dicono ma niente spiegano.
quel che ne resta? te lo sei portato via?
non è che io creda che si debba rimanere bambini. l'innocenza ha la sua età, la sua giustra collocazione temporale. da adulti l'innocenza stona. è giusto che la visione del mondo si modifichi, che si aggiunga l'esperienza e anche un po' di disincanto.
non penso che nasciamo con la voglia di crescere, piuttosto diciamo che ora i genitori chiedono ai figli di crescere in fretta. l'infanzia non ha più il suo tempo e la sua maturazione. i bambini sono si comportano si vestono hanno gli oggetti degli adulti. una vera distorsione che porterà devastazioni. una visione negata, la visione dell'infanzia.
sei tornato... a presto allora.
creare legami...creare dipendenza.
quindi essere felici se qualcuno dipende da noi.
per il nostro ego?
credo sarebbe meglio creare indipendenza, far crescere le persone e non lasciare allo stato di bambini.
detto questo, bel racconto e bel post ;)
Adoooooooooooooooooooooooro!!!
ma benedetto ragazzo ma perchè la devi sempre mettere giù così? guarda che comincio a pensare che tu sia un po' rigido nel tuo pensiero.
legame=dipendenza. qui si parla solo della bellezza del legame, che è ricerca dell'altro, della sua comnpagnia, della sua presenza per noi, della sua scelta di noi.
di questo si parla. la dipendenza è un problema degli adulti. la si può vivere un molti modi e non è necessariamente un cibo per la gratificazione narcisistica dell'io. sei tu che la vedi con terrore, è una tua paura, molto personale. a me la dipendenza affettiva non fa paura e sai perchè? perchè so anche essere indipendente, nel mio pensiero e nella mia vita operativa, ho avuto gli strumenti per essere autonoma e li ho coltivati e so anche che soffrire non è la fine del mondo. posso patire la mancanza di qualcuno e non per questo essere perduta.
non ti lasci penetrare da niente Kermit. il tuo amare è pieno di limitazioni.
ciao bum bum. mi fa piacere ti piacciano la volpe e il suo piccolo principe. dice bene di te.
quindi tu, se ami una persona, se sei legata a questa persona e questa persona, invece, vuole tagliare il legame...tu la situazione la vivi serenamente oppure ti genera dispiaceri?
con molto dispiacere, moltissimo. ho subito, come tutti, molti abbandoni è ho provato dolore. certo.
non so dove vuoi andare a parare, oppure si lo so, ma, come dice la volpe, io ci ho guadagnato il colore del grano. vivo la perdita e la mancanza con sofferenza, ma prima ho goduto di quel legame, mi ha arricchito, mi ha fatto vivere pienamente, con passione, mi ha dato energia e mi ha fatto conoscere la bellezza, il grano che splende al sole accarezzato dal vento. non avrò vissuto con riserva, dosandomi, concedendomi poco per paura, preservando si, in questo caso, il mio io. l'intensità ha un prezzo?..va bene, corro il rischio.
ecco...invece io magari non vedrò il colore del grano ma non appartengo a nessuno se non a me stesso.
non voglio essere addomesticato...ho sempre subito il fascino degli animali selvaggi...quelli addomesticati sono privi di vitalità, sono spenti.
come ti dico spesso, per me amore è una bella parola...io la lego da sempre al bello...sofferenza non la vedo come qualche cosa di desiderabile...l'amore si.
ovviamente poi si devono operare delle scelte. vivere intensamente con passione, come sulle montagne russe, con alti che ci entusiasmano e bassi che ci deprimono...oppure cercare un "centro di gravità permanente" noioso quanto vuoi ma stabile...magari verso l'alto. quindi amore e passione ma solo in quel momento e poi rimango solo io?
Non so se dice bene di me o meno... non mi interessa, però mi piace tantissimo... io, non so perchè, ho sempre collegato questo capitolo ad ET... il piccolo Elliot che "addomestica" ET fino a diventare così legati da essere l'uno immedesimato nell'altro...
io non penso a ET, penso alla mia vita, alle mie relazioni, al mio modo della vita, leggendo questo pezzo della volpe. a questo penso. non volevo lisciarti con un complimento, ma quello che leggiamo dice molto di noi, tutto qui.
il punto di domanda finale è un errore di battitura? no perchè è davvero enigmatico. fattela sta domenda...rimani solo tu o tu da solo.
anche io appartengo a me stessa. e amo anche, davvero, pensare e dire a chi è con me: ci apparteniamo. questo è il legame. questo.
l'appartenenza. mi piace e non mi fa paura. so stare nell'appartenenza.
la volpe è una metafora, qui non si parla di animali, ma di uomini. è una volpe che parla e ragiona e sente cone un uomo. non parliamo di animali in gabbia, sottomessi, spenti. l'animalità della volpe dice solo della sua istintualità e appartenenza al mondo della natura, che non mente.
amare non è sottomettersi. chi lo ha scritto?
l'amore, vero, ha sempre un legame con la sofferenza. sono inscindibili.
che fatica con te...
e allora...se l'amore ha un legame con la sofferenza non mi interessa.
voglio l'amore privo di sofferenza..che poi è quello che ho sempre praticato e pratico.
voglio solo le cose belle della vita...o perlomeno ci provo.
l'amore vero, secondo me, non è sofferenza ma piacere.
altrimenti, se non mi da piacere vuol dire che non fa per me.
mi sento molto bambino capriccioso ^__^
voglio voglio voglio...
sei de coccio tu eh? nell'amore c'è il piacere, insieme a molte altre cose. a volte anche la sofferenza. chiunque passi di qui te lo potrà dire.
ma tu sei di un altro pianeta amico mio, un altro pianeta di un altro piccolo principe che ha un'altra volpe da incontrare e un'altra storia da raccontare. la tua.
bellissimo.grazie papillon rouge.
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