bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 17 maggio 2019

schizofrenia ipodopaminergica

un congresso di psichiatria, una desolazione. un flop totale di partecipanti, scarsissimi.
Ata hotel expo, postaccio, finto lusso in un casermone informe.
una segreteria organizzativa di basso livello, una boria a tratti odiosa, al telefono, alle mie proteste sui punti ECM, ho sentito cose irripetibili.
costi esorbitanti di partecipazione, mai sentiti prezzi così, per un numero di punti ecm irrisori, una vergogna, una truffa. infatti gli psichiatri non sono venuti, se non invitati. molti studenti, ma loro entrano gratis.
caffé 2 euro, un'insalata 18 euro, un corso extra "ad alta formazione" 78 euro.
tutto così.
consegno un questionario, del tutto volontario, un contributo alla grande causa della psichiatria italiana, e la hostess lo controlla con sufficienza. come mai? devo verificare che ci sia tutto, risponde acida. altre dopo di lei non saranno così sgarbate, per fortuna.
sala conferenze lurida, sulla moquette ci sono colonie di vermi che camminano, anche loro ubriachi di orrori psichiatrici.
e via dicendo.
la psichiatria si affanna ormai da molto nel darsi uno statuto di scienza esatta, soffre da sempre di una sindrome di inferiorità rispetto alle altre discipline mediche, cerca categorie dove non ci sono, cerca regole che non si applicano, cerca denominazioni ad aspetti imprendibili e indefinibili.
è inutile, psichiatria, la tua scienza è destinata all'approssimazione, siamo di fronte al soggetto, non a un cancro alla sua stadiazione, e il soggetto sarà ogni volta un'esperienza e avrà ogni volta una risposta diversa. psichiatria sarebbe, potrebbe essere, arte, se non fosse che gli psichiatri non sono artisti ma gente approssimativa, sbrigativa, paradossalmente la categoria medica che più dovrebbe saper vedere e leggere ed è invece cieca e ignorante.
giusto Mario Maj, super psichiatra napoletano che gode della mia stima, si interroga e finalmente scopre che esistono schizofrenie ipodopaminergiche, parla di diagnosi sovradimensionale. tradotto: lo psicotico non sempre delira. ma anche se non delira psicotico è. la psicosi ordinaria, direbbe Lacan. che grande scoperta: la dissociazione non passa solo dall'allucinazione uditiva, dalle voci, ma farlo capire, farlo passare, sarà dura.
ad oggi, se dici ad un collega di un pz psicotico - ma senza sintomi produttivi- lo sguardo prima sarà vacuo poi giudicante: ma cosa dici? quello non è uno psicotico. è un border è un isterico. parole cerotto.
ne ho sentite di ogni, ma so che Maj da solo non farà la differenza.
lunedì assisto a un corso sulle dipendenze ridondante di cose dette e ripetute che perdono senso, e  di noia.
unica gioia.
parla il farmacologo. c'è sempre un farmacologo che parla agli psichiatri.
e la luce si diffonde alta e chiara.
finalmente una relazione lucida e composta .
finalmente una logica dimostrativa.
finalmente delle idee, formalmente ben esposte.
giovedì di farmacologi non se ne sono visti, e la giornata è stata un naufragio.

è così mi divido tra la scienza dei farmaci e l'indeterminatezza del soggetto.
e infatti non mi capisce nessuno.

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