bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 24 maggio 2019

Là dove tu non sei, là c'è la felicità!

pianocity rovinato dalla pioggia.
indubbiamente.
non ho messo piede ai giardini della GAM, sentire i concerti in piedi e con l'ombrello non mi è sembrato divertente.
in compenso, previdente sul meteo!, ho ascoltato la terza e quarta sinfonia di Brahms all'Auditorium (con discreti effetti di estasi generalizzata) e, comunuque, mi sono concessa alcuni concerti.
qualche boiata l'ho sentita, al simpatico locale Colibrì, ero solo di passaggio forunatamente, una coppia, tipo M.M.Duo, di simpatiche ragazze mi ha letteralmente stesa al suolo per l'imbarazzo, due scolarette al saggio di fine anno avrebbero fatto meglio, pensavano di suonare invece era un calesse.
mi sono decisamente consolata domenica, in una strepitosa sala della Casa degli Atellani, con la piano lesson di Roberto Prosseda sugli improvvisi di Schubert op.90.
due ore di ascolto ragionato, lo splendido pianista ci ha accompagnato nel linguaggio della musica, che non conosco e me ne rammarico moltissimo ormai fuori tempo massimo della mia vita, in particolare ha preso per mano me e mi ha condotto in una strada senza uscita, la musica del primo improvviso mi ha scosso in modo irrimediabile procurandomi una sensazione di angoscia invincibile.
la musica mi parlava, e io la capivo, sono stata malissimo, ho provato una tristezza infinita, mi sono sentita senza scampo, perduta, la vita era altrove e io non l'avrei mai più riavuta per me.
mi sono profondamente vergognata delle mie lacrime e dei miei singhiozzi, ero fuori di senno, con un pesantissimo fardello sulla coscienza, uno sfregio dei sentimenti.
io so cos'è, e Schubert me lo ha ricordato. 

Der Wanderer (Il viandante), op. 4 n. 1, D. 489
Lied per voce e pianoforte
Musica: Franz Schubert (1797 - 1828)

... lo vago silenzioso, infelice,
e sempre mi domando sospirando: dove?
E sempre: dove?
Una voce misteriosa mi risponde:
«Là dove tu non sei, là c'è la felicità».

2 commenti:

marco eugenio ha detto...

Immenso lo Schubert dei lieder.
Prenditi il tempo necessario e ascolta la Winterreise, anche qui il vagare del viandante. E alla fine c’è il disperato Der Leiermann, il suonatore di organetto. C’è anche un post sul mio blog su quest’ultimo disperato canto

Rossa ha detto...

Buongiorno Marco,
Winterreise l'ho ascoltato durante il balletto alla scala, ma è stato un ascolto non dedicato, certamente ero più presa dalla danza. Ho scoperto che la musica devo sentirla dal vivo per apprezzarla, ma seguirò il tuo consiglio da esperto.
Grazie, buona giornata. Rossa