bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

domenica 14 marzo 2010

femmina come la voce


la voce.
chi di voi pensa alla propria voce, al suo valore, al suo peso, alla sua conformazione, alla sua potenza?
la voce è il corpo della parola.
la voce è la sessualità della funzione verbale.
attraverso la voce la parola seduce, attrae chi la ascolta, penetra il suo mondo e lo fa godere. godere di sè.
e, come il corpo, come la sessualità, la voce non mente. non mente mai.
la voce esce da noi, esce dal nostro corpo, e come un oggetto, come altro da noi da noi si stacca e naviga nello spazio, alla sua conquista, in cerca di un approdo. la voce è una protusione del nostro corpo verso l'esterno, è il ponte che ci unisce alle altre persone. per me, forse, la seduzione più forte, immaginabile e comprensibile che ci sia.
quante volte abbiamo la sensazione di non controllare la nostra voce, che esca diversa da come vorremmo. quante volte, ascoltandola, non la riconosciamo, pensiamo non ci appartenga, la vorremmo diversa. quante volte, tutto questo, accade, con la stessa modalità, relativamente al nostro stesso corpo, soprattutto nel rapporto con l'alterità, con l'altro, nel contatto intimo erotico, nell'abbandono?
la mia voce è me, fuori di me. verso di te. ne perdo il controllo e tu la acquisisci come un regalo, un regalo che mi appartiene di cui ti faccio dono.
attraverso la voce possiamo cogliere l'esperienza, in essa si sedimenta la nostra vita, si esprime il nostro umore, si modula il nostro sentire.
quante volte al momento dell'accesso a una verità, la nostra voce si spezza in un calo, un inciampo, un sospiro, un grattamento, un'afonia, quante volte avvertiamo un'interruzione nella fluidità della voce quando ci avviciniamo alla nostra verità.
la voce entra nella relazione tra madre e figlio, la voce crea il confine delle relazioni. si dice che la voce materna prepari il figlio alla dimensione del privato modulandosi come una musica, come un andamento di note, mentre quella del padre consenta l'accessso alla dimensione sociale e funzioni in qualità di cornice. simbolicamente la voce del padre circoscrive la relazione madre-figlio, argina la perdita del bambino nel mare vocalico della madre, e lo delimita arginando la simbiosi tra madre e figlio. nello sviluppo non possiamo fare a meno della melodia materna, ma quella paterna ci è indispensabile per crescere, separarci dalla madre e strutturare il nostro io indipendentemente dalla sua figura.
tramite la voce. la voce di nostra madre, la voce di nostro padre.
il nostro è un universo di suoni, e certi suoni sono strutturati in noi come colonne portanti che ci hanno aiutato ad imparare ad amare e poi a varcare la soglia di casa alla conquista del mondo.

anche la voce dell'orgasmo femminile è una voce che non si dimentica. come la voce delle sirene che inchiodano ulisse al suo palo. Il canto delle sirene dice, a ulisse: ascoltaci e saprai più cose. ma non è di conoscenza che parla il canto delle sirene. è di desiderio. la voce delle sirene sono la voce "altra", sono le cose che ulisse non sa, sono la voce del piacere femminile, del godimento altro, di quella quota di godimento abissale che porta alla perdizione. ulisse non solo è legato al palo, ulisse non può sentire, perchè quel suono è intollerabile, inudibile, devastante. amore e morte, eros e thanatos. è un suono di godimento che porta alla morte. che fa toccare la morte.
la voce del godimento femminile porta a un punto di abissalità che non padroneggiamo, che magari abitiamo, noi stesse donne, ma non siamo in grado di controllare. è l'abisso di cui parla Galimberti, è l'abisso del canto delle sirene, è l'abisso del canto femminile.

a volte sul volto delle donne cantanti si disegna un'espressione, fisica, che è quella del godimento sessuale. lo avete mai notato? sul volto delle cantanti si disegna una distorsione dei lineamenti che ricorda quello dell'orgasmo femminile. la voce femminile è un'onda, che si diffonde in tutto il corpo, fino alla vibrazione delle ossa, si espande per poi tornare al centro, al diaframma. è lo stesso andamento del piacere femminile, la stessa onda. come il piacere femminile la voce del canto si estende di una diffusibilità globale, prende corpo cute sensi, non solo clitoride e vagina. al contrario di quello maschile, centrale, fisso, quello femminile è globale e si estende, come un canto.

sapete cosa sono queste? non quello che sembrano: le corde vocali. eppure...
e lo sapete che nella follia ricostruttiva plastica, che colpisce anche le corde vocali, e' possibile intervenire sulla voce, ringiovanendola, ma solo in altezza, mentre il timbro e' immodificabile? il timbro, cio' che identifica da ogni altra la nostra voce e che porta il sedimento degli eventi, anche nella nostra voce, non puo' subire alcuna ingiuria chirurgica. non puo' mentire al tempo che scorre.
anche la voce, come il corpo, porta i segni della vita che passa.

tutto questo, e altro, è la voce.
la nuda voce.

24 commenti:

Tequila Bum Bum ha detto...

Io non sopporto la mia voce... o meglio, non sopporto sentire la mia voce... come dici tu, non la sento mia quando la ascolto... e ho anche il vizio di parlare a voce troppo alta senza accorgermene... però mi piace un sacco il paragone canto-orgasmo... e non posso darti torto... adoro cantare e adoro venire... e posso dire con un certo grado di sicurezza che quelle sono due delle poche occasioni in cui perdo il controllo di me stessa...

Rossa ha detto...

no ma io sono troppo contenta che tu sia venuta a trovarmi! buongiorno Tequila. è interessante quando dici di essere sicura di perdere il controllo. sicurezza e controllo sono antitetici. ma credo che sia esattamente questo il punto. perdere il controllo è necessario al nostro vivere. se non accade non saremo mai sicuri di niente. toccare il discontrollo significa essere padroni di noi, sapere di potersi lasciare andare al discontrollo significa non avere paura.
grazie Tequila, buona giornata

Anonimo ha detto...

bella voce, figa atroce...
e dopo questa perla di saggezza, cerchiamo di fare le personcine a modo :)

buongiorno Miss Piggy.
la voce è una di quelle cose, come il linguaggio non verbale, che è difficile da dominare.
nel senso che un ascoltatore attento riesce a captare anche piccole variazioni di ritmo o di tono che lasciano vedere troppo di noi e dei nostri pensieri.

ricordo che anni fa lavoravo in una azienda in cui, puntualmente, alle 08.15 mi chiamava una mia collega per sentire la mia voce, perchè, diceva, la mattina presto era molto calda e sexy.
in realtà la mia voce non mi piace...e non mi piace il fatto di non poterla controllare come, invece, faccio con il linguaggio non verbale del mio corpo (non sempre...)

tuo amato Kermit :)

Rossa ha detto...

bella voce figa atroce, invece, cazzo, dice tutto!!

buongiorno Kermit. ma quanto mi piacciono le tue visite?
ma scusa, il linguaggio non verbale del tuo corpo prescinde dalla tua volontà. come la voce. sono elementi fuori dal controillo cosciente e dicono di noi, proprio per questo, molto più di tutto il resto. hai una voce sexy? ma questo divrebbe farti dragare moltissimo...

Anonimo ha detto...

non ho una voce sexy...secondo me la mia ex collega lo diceva per farmi piacere...o per altri "scopi".
per me una voce maschile bella è quella di Joe T Vannelli.

in realtà non è così per il linguaggio del corpo...quello riesco ad indirizzarlo...solo Gideon di Criminal Minds potrebbe notare eventuali dissonanze o uno esperto.

alla fine i segnali e le posture sono quelle che voglio io...con i loro significati :)

Rossa ha detto...

non so, sembri molto sicuro di quel che dici, ma io ho dei dubbi lo stesso. forse tu intendi una postura o una mossa che si scelgono, come una donna un accavallamento delle gambe o uno spostamento in avanti per mostrare qualcosa, o esattamente il contrario, un nascondersi o un celarsi...ma penso che certe espressioni del viso o del corpo, o intonazioni della voce, escano da noi, soprattutto nei momenti di emotività quando il controllo non è a portata di mano, in modo non coscientemente direzionato. non scelto. ma inevitabile. non so.

lupo ha detto...

la voce troppo alta spacca i timpani... e non solo

Anonimo ha detto...

si, quello che dicevo per la voce...il corpo credo sia più gestibile :)
al limite capisci che l'interlocutore si sta sforzando di non mostrare...ma la voce è un casino...rivela troppo (e la cosa non mi piace...)

chiodofisso ha detto...

La voce...mi è stato detto spesso "hai una bella voce"...ma francamente è una delle cose di me che meno apprezzo...e che meno riesco a controllare. La mia voce lascia troppo trasparire le mie emozioni...e per questo spesso scrivo...

Rossa ha detto...

lupo -buonasera!!- il silenzio puo' essere molto piu' assordante. anzi sconquassante. per me.
ho gia' notato il tuo stile.
o sei intelligentissimo o ci prendi tutti per il culo.
magari entrambe le cose.
spero di riaverti qui.

Rossa ha detto...

K. la voce e' un casino, dici bene. ma e' veramente e decisamente il suo bello. soprattutto se mi dici che ti scoccia...allora e' proprio ma proprio veramente il suo bello. vederti vacillare, senza risposta, senza voce...che emozione...

Rossa ha detto...

Chiodo. alla buon ora. ero in pensiero. e parecchio. dove sei stato? ti aspettavo, c'era materiale anche per un ras del quastiere come te.
anche tu problemi di relazione con la voce, anche tu. eppure e' uno strumento cosi' prezioso, non trovi? come dicevo, proprio perche' dice la verita', da corpo alle parole spietatamente. bello vedere un uomo senza controllo, tradito dalla voce. quando parli di scrivere non intendi il tuo blog..anche li' non traspare molto di te. sei emotivo? meglio non si veda? cosa preferisci di te?
non mi faccio mai i cazzi miei, mi rendo conto.

Rossa ha detto...

e se c'e' una cosa sexy, molto sexy in un uomo, anche se voi non ci crederete e penserete solo alla lunghezza dimensioni e durevolezza dei vostri arnesi, e' vedere un cedimento, la debolezza di un'emozione nella voce. o in un gesto. molto sexy, credete alla zia.

0 ha detto...

...e' vedere un cedimento, la debolezza di un'emozione nella voce. o in un gesto...

Ricordo ancora quella domenica di aprile...che dovetti comunicare via radio ad una madre che il figlio non ce l'aveva fatta...
eravamo simili io e quel ragazzo sconosciuto...la stessa passione per le scalate...forse la stessa età...
solo che quel giorno io ero il soccorritore e lui la vittima...

C'è una voce dentro di noi che non possiamo sentire.. solo alcuni la sentono.. non si capisce che tipo di voce sia ... ma ti parla solo in alcuni di questi momenti....
e penso che quelle sia la vera voce delle persone ...

Un abbraccio cara Rossa

Rossa ha detto...

ciao Ivan, grazie. grazie davvero. tu torni sempre. quella forse è la voce del dolore, non so. credo tu lo sappia molto ma molto meglio di me.

chiodofisso ha detto...

Vuoi immaginarti il Chiodofisso quando parla?...Immagina Gioele Dix...quando fa la parodia dell'automobilista incazzzzato.
Io sono uguale, primo perchè spesso mi incazzo, secondo perchè quando mi incazzo la mia voce (che è già molto alta) prima si alza, poi si abbassa fino a diventare un sibilo, poi si rialza ma profonda, quasi a ruggire...diciamo che questa terza fase l'ho raggiunta poche volte...ma sempre grazie a delle donne...forse perchè con gli uomini prima di ruggire uso le mani e invece con le donne mai mi sono permesso e mai mi permetterei...
P.S. non ero sparito, ma avevo molto da lavorare...

Rossa ha detto...

senti chiodo. che lavoro e lavoro. e poi non fa differenza. sei sparito. punto.
e qui c'era da presenziare invece.
a parte questo che forse ti perdono, la rabbia è una delle possibili emozioni, ma ne avrai certamente anche altre. quando hai parlato di qualcosa che esce da te oltre il tuo controllo, non so perchè, ho immaginato altro, ho immaginato un uomo che legge di un'aria di vetro in una poesia di montale...ma tu ci tieni molto a fare sempre il duro mi sa.

chiodofisso ha detto...

non riuscirei a leggere una poesia a voce alta...e quella di duro (non nel senso di guappo spaccaossa)...beh...un po' lo sono dovuto diventare e un po' è l'abito che mi è stato cucito addosso..."C'è la notte di chi c'ha un amante e la notte di chi non ha niente e la notte per forza volenti o nolenti..
C'è chi ha perso una brutta partita però, forse, una fiche gli è restata e può darsi ci sia un altro giro di ruota...
E poi non piange mai, se non è davvero solo...
I duri hanno due cuori col cuore buono amano un po' di più
i duri hanno due cuori col cuore guasto odiano sempre un po' di più".
Un bacio, curiosa.
C.

Rossa ha detto...

si pero', qui, ci tieni ad apparire diverso. ci tieni chiodo di quartiere. come mai? il vestito te lo scegli tu, alla fine.
si curiosa.

chiodofisso ha detto...

cosa vuol dire "qui ci tieni ad apparire diverso?"...spiegami, curiosona....

Rossa ha detto...

che non fai troppo il duro. che citi poesie. non le declami -non puoi- ma le regali. qui non c'e' il chiodo fisso, c'e' la parte mobile. questo.
l'ultima e' una poesia o una canzone? vedi quella e' fatta su misura per te, no? e la mostri qui. tu non sei curioso?

Tequila Bum Bum ha detto...

Sempre bei dibattiti qui... eheheheheheheheh... Rossa metti in riga Chiodo! ahahahahahahahah... Buona giornata!

chiodofisso ha detto...

Dato che non potevo urlare quanto mi hai fatto arrabbiare e non ti ho potuto scrivere in pvt perchè nn ho la tua mail, ti ho risposto sul mio blog e ho fatto un nuovo post...la voce a volte servirebbe....

Rossa ha detto...

sono entusiasta della tua reazione. veramente. deliziata direi. grazie, mi regali la tua rabbia e pure scrivi un post. la mia mail qui non c'è ma dovrebbe esserci la tua sul tuo blog. ti scrivo lì e poi ne parliamo in privato allora. va bene?
avresti riggito potendo, con me, come solo le donne ti fanno fare? eppure non ho scritto niente di male. una piccola provocazione che non era un'insinuazione. ma meglio così. ti farò le mie scuse ma poi riprendremo discutere. a voce bassa, conciliante, anche un po' suadente se ti va.

ciao bum bum. digli anche tu qualcosa va la'.