lunedì 1 marzo 2010
il desiderio è metà della vita - Kahlil Gibran
l'ho visto vincere e nemmeno sapevo chi fosse.
Giuliano Razzoli.
poi sento le interviste, mi incuriosisco e leggo di lui.
non è un ragazzino, è del 1984.
Viene dalla provincia di Reggio Emilia, scia sugli appennini.
padre metalmeccanico, altre due sorelle.
gente di paese, vita dura, molti sacrifici.
il padre lavorava in officina fino alle tre di mattina per alzarsi poi alle otto e portare il figlio agli allenamenti di sci.
nel 2000 gravi problemi alla schiena, con dolori fortissimi che gli impediscono di rimanere seduto costringendolo a seguire le lezioni scolastiche in ginocchio o in piedi appoggiato al muro e che lo tengono fermo per quasi due anni.
forse c'era da dirsi che ormai era tempo di lasciare perdere.
e invece no, riabilitazione, esercizi quotidiani: tutto da perdere tutto in salita tutto contro. ma no, non si rinuncia.
Vancouver 2010, oro olimpico in slalom speciale.
sono sempre e dico sempre molto colpita dalle storie degli sportivi, quelli che vincono e vincono così, che hanno spesso alle spalle sofferenza, dedizione, disciplina.
e desiderio.
il desiderio muove ogni cosa.
la passione ripaga e affranca.
il desiderio è metà della vita.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
13 commenti:
Sottoscrivo in pieno.
beh ma sono contenta. preciso conciso e diretto. apprezzo. capirai qui il salotto è serio...
Villa Minozzo...nemmeno troppo lontano da Ligonchio, il paese che ha dato i natali a Iva Zanicchi (so che non c'entra ma volevo fare sfoggio della mia cultura Geografica).
ma buongiorno. alle otto di mattina sei in piedi e sfoggi conoscenze niente male...ma di cosa ti lamenti! sono contenta che anche tu, come il tuo amico chiodo, passiate di qua. ogni tanto ci si deve riposare dalle fatiche del sesso...per poi ricominciare in forma e più motivati che mai! Non conosco questi posti ma deve essere casa tua invece. Sono belli? certamente terra ricca la vostra, solida solidale e strepitosamente comunicativa..
nemmeno io li conosco...abito in altre zone (Valtaro non so se conosci).
Ora magari Chiodo si...ma io non devo riposare per qualche cosa che non faccio :)
Ciao Rossa! Grazie di essere passata a salutarmi nel blog! Preciso, conciso e diretto...mi hai definito così?...allora mi conosci!
un bacio dal tuo sintetico Chiodofisso di quartiere
Cunni sei spiazzante, e lo sai. ti diverte un mondo creare uno spazio per poi toglierlo subito dopo. sei caustico e mi diverte un mondo.
Ciao Chiodo, è stato un piacere e tornerò, il tuo mondo è apparentemente monotematico ma i blog a volte diventano delle gabbie. per questo è divertente scorazzare in quello degli altri. ti bacio anch'io e sono contenta di sapere che sei il mio chiodofisso!
Rossa, il mio blog non può non essere monotematico...se sei medico e magari psichiatra puoi capire il perchè...il mio è un chiodo-fisso.
Ma per fortuna sono una persona aperta che ama la cultura ed è estremamente curioso, quindi gironzolo per i blog, come il tuo, e faccio la spugna...apprendo...
un bacio!
bene, allora ti aspetto, qui, con i tuoi commenti. il chiodo-fisso è un'apparenza, tutti scegliamo un'immagine di noi, quella più conveniente o che siamo abituati a dare, sono certa che saprai stupirmi con altro-pensiero. a presto.
mi sa che stavolta il poeta è stato un po' scarso nella misura.
senza dubbio in ambito sportivo il contributo di impegno, passione e volontà è ben oltre il 50% del risultato finale. questo posso dirlo per esperienza. probabilmente può valere anche in ogni aspetto della vita, ma non ho un gran campione statistico a disposizione.
alla prossima
forse invece e'la giusta dose. desiderio 50 e, come dici tu, impegno, volonta', fato e opprtunita' il resto. no dai era per dire che le statistiche piacciono a te pesa...come sempre...Diciamo pure che il desiderio e' un motore imprescindibile, il desiderio ti mette nelle condizioni di andare anche oltre te stesso. baci amico mio.
come al solito non gliel'ho fatta a spiegarmi al primo tentetivo...
con quello che ho chiamato impegno, passione, etc. intendevo proprio identificare il desiderio stesso (il motore imprescindibile, come dici tu) e non "l'altra parte".
si può chiamare in mille modi ma alla fine è tutto quello che va oltre la tecnica pura (in qualsiasi campo) e continuo a pensare sia la componente maggiormente di peso sul risultato finale.
concordo senz'altro anche sul fatto che sia l'unico modo di riuscire ad andare oltre il proprio limite (non nel senso di spostare il limite in avanti, ma nel senso di superarlo temporaneamente tramite il suddetto impegno).
alla prossima
o forse pesa non gliel'ho fatta io a capire al primo colpo!!
kiss
Posta un commento