mercoledì 17 marzo 2010
no need to argue any more
ho incontrato per la prima volta la voce di questa piccola donna vedendo un film di Michael Winterbottom, Butterfly Kiss. un film estremo, il viaggio di una killer nel regno dell'assurdo, la parabola di un amore che termina in eutanasia.
La colonna sonora, scandita da brani dei Cranberries e quindi dalla voce di Dolores O’Riordan, era rabbiosa quando sottolinava la personalità schizofrenica della protagonista o struggente nel rappresentare la pace drammaticamente raggiunta.
la scena finale del film mi si è insinuata nella mente come una malattia e la musica è stato il suo veicolo senza pietà.
da quel momento la voce di questa donna, Dolores O'Riordan, è entrata nella mia sfera, indelebilmente.
il concerto di ieri sera è l'ennesimo che ascolto, solo la conferma di una passione già impressa nella pellicola del mio cervello.
i concerti hanno qualcosa di veramente unico. mi piace l'onda che si solleva, la direzionalità del pubblico su quell'unica meta, la voce che si alza sopra le teste di tutti e che catalizza l'energia in modo così potentemente espressivo.
mi piace la molteplicità che si esprime coralmente e il rapporto idealmente a due che si crea tra chi canta e chi ascolta, temporaneamente uniti nel formare un'unica grande cassa di risonanza.
ma la cosa che più mi è piaciuta di questo concerto è stato ritrovare una traccia.
la traccia che questa voce vibrante ha solcato nella mia vita, incidendola.
http://www.youtube.com/watch?v=MEaxoSMUgXI
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2 commenti:
Stesso ricordo, stessa emozione ancora oggi uguale.
lo so. io e te lo sappiamo.
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