lunedì 8 marzo 2010
8 marzo. ragazze e le lande scoperchiate del fuori
dentro.
fuori.
dentro:femmina.
fuori:maschio.
Orfeo e Euridice. uno dei più famosi miti di sempre, una delle più antiche storie d’amore. il cantore Orfeo viaggia negli Inferi per recuperare la sua sposa, morta dopo essere stata morsa da una vipera. il viaggio sembra concludersi felicemente, ma poco prima di raggiungere nuovamente la superficie terrestre inspiegabilmente si volta a guardare la donna, infrangendo così l’unico ordine ricevuto dagli dei come condizione per riportare in vita Euridice che è quindi costretta a tornare nel regno dell’oltretomba senza che ci siano altre possibilità di tornare in vita.
questa è la storia, questo è lo spunto dello spettacolo di Lella Costa.
lei ne ha parlato in un modo.
ma io ne scelgo un altro.
dentro è l'interno della terra. il centro, il fuoco, gli inferi. l'interiore.
fuori le lande desolate, l'azione, la vita e la sua organizzazione. l'operatività.
dentro è donna. dentro è femmina.
fuori è uomo. fuori è maschio.
la donna riceve, dentro. vive dentro. viene dentro.
l'uomo esprime fuori, vive fuori. viene fuori.
la sessualità femminile è dentro, quella maschile è fuori.
volendo estremizzare magari in modo non del tutto anatomicamente corretto, gli organi femminili dentro, quelli maschili fuori.
l'acqua che bagna è dentro, lo sperma che inonda è fuori.
le donne non si vedono i genitali, che, se proprio non sono dentro, sono comunque nascosti agli occhi, gli uomini non solo lo vedono, lo coccolano nel suo svettare, si riflettono nella potenza dell'erezione.
è inutile, le nostre sessualità sono DIVERSE. gli uomini guardano, le donne sentono.
perchè, dico io, perchè, tentare disperatamente e inutilmente di renderle UGUALI?
forse nella natura, originaria, delle donne c'era il pudore, il pudore di ciò che non vedono,
forse nella natura, originaria, degli uomini c'era l'esternalizzazione, l'esibizione di ciò che guardano crescere, svilupparsi, potenziarsi.
mi piace questa visione di una vita femminile che si sviluppa all'interno e predilige l'interno all'esterno, cioè all'esteriorità del fare e gode dentro.
mi piace una visione dell'uomo che si sviluppa e si proietta all'esterno, gode nella realizazzione operativa delle cose, gode fuori.
mi piace pensare a una sessualità femminile rivolta all'interno, allo sguardo dentro, uterino, all'accoglimento e al ricevimento e quella maschile proiettata all'esterno, al dare, al manifestarsi e all'esibirsi.
so. lo so. so bene.
la vita oggi rivolta i ruoli, a torto o a ragione.
ma, ora, non è questo che mi interessa.
so che la sessualità femminile ora è più aggressiva di quella maschile. si esibisce e parla e si mostra e si spoglia all'occhio maschile per attrarla. so che la sessualità femminile oggi è più orientata a dare che a ricevere, che è esternata e mostrata fino alla sua spettacolarizzazione più estrema. fino alla sviscerazione, fino all'eviscerazione. lo so e non mi interessa. ora.
penso che la sessualità femminile nel suo profondo, nella sua natura, nella sua origine sia votata al centro della terra, al fuoco dentro, e alla sua perpetuazione e quella maschile all'esterno della terra e alla sua fecondazione.
mi piace pensare a una donna che sceglie il fuoco della terra e un uomo destinato alle lande del fuori.
le donne
"al limite del piacere
al limite dell'orrore
conoscono posti in cui non vai
non vai.
al limite del dolore
al limite dell'amore
conoscono voci che non sai
non sai
non sai"
così canta Ligabue, e a questo si riferisce, parlando di donne. i luoghi dentro.
a me piace, mitologicamente, pensare che tutto, il tutto, sia nato così. e penso che, in fondo, sia profondamente ancora così, al di là di ogni sovvertimento del reale.
penso che abbia un senso una sessualità femminile misteriosa e vissuta interiormente, sebbene emancipata e indipendente, e una sessualità maschile consona a un ruolo viscerale di esplorazione e proiezione all'esterno, di "conquista", magari apparentemente più superficiale ma maschile e virile, seppure rispettosa e curiosa, sempre.
e penso che buona parte dell'importante, davvero importante, calo della libido e delle estreme difficoltà sia maschili sia femminili nel godere pienamente di una vita sessuale, siano legati a un sovvertimento di ruoli che non giova a nessuno.
certo, nel web siamo tutti grandissimi scopatori. tutti, uomini e donne. ma la verità è un'altra, veramente un'altra. il web è diventato una maschera onnipotente e un trastullo erotico, un enorme dilagante sex toy, un vibratore che mette in risonanza tutto come se la sessualità fosse un oggetto di consumo facile e a portata di tutti.
temo che così non sia.
e temo che la parità sessuale non stia in questo, nell'uguale esuberanza maschile e femminile.
temo proprio di no.
penso che l'origine della nostra storia, della sessuazione, vada rispettata, modulata su ognuno di noi, ognuno con la propria personalissima storia e inclinazioni
al di là del senso che oggi alle parole e alla vita e al sesso si da
dentro il significato del dentro e del fuori che le nostre differenze ci hanno insegnato e rendono l'incontro tra un uomo e una donna, ancora, un'esplosione stellare di conoscenza reciproca.
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11 commenti:
chapeau!!! davvero, una bellissima fotografia del tuo pensiero.
ho sempre pensato che l'anelata parità fra uomo e donna non consista nel dover essere tutti uguali fisicamente, caratterialmente o intimamente, bensì nel fatto di poter essere considerati ciascuno uguale a tutti gli altri a livello di possibilità reali, una sorta di comunismo dei generi. io (tu, chiunque) voglio/devo potermi esprimere (non solo a parole, ma anche come persona) al meglio di quello che sento e sono senza che nessuno mi possa dire "no, questo non lo puoi fare perchè sei alto/basso/bianco/nero/uomo/donna" o viceversa "devi fare per forza così perchè sei ...". e spesso non ci si scontra neanche con un 'dire' ma è un automatismo acquisito prima nei pensieri e poi nei fatti. questa possbilità sento come 'partità' e non tanto essere tutti uguali, le differenze ci sono, come hai brillantemente descritto tu, evviva le differenze!
alla prossima
(dai, che è venuto benissimo, vedrai :-))) )
chapeau.
Copio il tuo amico "pesa" nell'iniziare il mio commento perchè un complimento è d'obbligo. Una bella fotografia del tuo pensiero costellata da romantici dipinti.
Viva le differenze. Mi piacciono, le accetto, le vivo. Senza differenze sarebbe una noia.
La donna è dentro e l'uomo è fuori, sono d'accordo, al 90%. L'uomo è anche un po dentro, l'organo è esterno, ma il piacere è interno, nasce dentro. La donna è interna, ma qualcosa fa uscire, almeno durante l'orgasmo. La differenza c'è, ma c'è anche qualcosa di comune in una sorta di yin e yang che si mescolano. Una donna con lati maschili (pochi) e un uomo con lati femminili (pochi). E i lati in comune saldano meglio l'unione sessuale. Mi piace pensare a due ingranaggi, che per funzionare devono avere i denti messi in posizione differente. Ma per funzionare bene devono essere del medesimo materiale, altrimenti uno dei due finirà per spezzare l'altro. E adesso mi dirai che ho fatto il solito commento da tecnico :)
@baci: e infatti mi è sembrata subito un'ottima metafora quella degli ingranaggi complementari MA di eguale materiale, ben prima di aver letto l'ultima tua frase.
l'ho voluto mettere qui così almeno le eventuali bacchettate ce le dividiamo :-)))
alla prossima
cioè io mi sforzo e ci metto tutta la mia "arte" per essere aulica analitica convincente sensuale profonda, dentro fuori, simulare con le parole l'andamentio del sesso ( e questo non lo avete colto ragazzi miei rigidi come delle scope) e voi mi PARLATE DI INGRANAGGI!!!
non so se vi rispondo.
la tua 'arte' è splendida, le tue parole chiarissime e poetiche, ma nondimeno il paragone di baci è calzante.
lo sai che lo sto facendo apposta, vero?!?
alla prossima
non porre rimedio pesa, siete buoni per le ferrovie...sto scherzando??
adesso ci penso se rispondere, adesso ci penso.
In un bel film si definiva il sesso come un "reciproco scambio di fluidi" mi pare che i miei ingranaggi siano più romantici ;)
Comunque, Rossa, credo tu abbia capito cosa voglio dire, perchè nera o bianca non lo sei mai stata ;)
va bene dai.
pesa, comunismo dei generi e' una definizione geniale. ci sto. sono rossa...ci sto!!
che tu sia d'accordo con me e' un gran bene, ed e' venuto bene in effetti. ma nessuno di quelli che vorrei, oltre a voi miei principi, venisse a leggere e' poi venuto a leggere. questo e' il punto!!
gentilissimo baci segreti la differenza c'e' ed e' quello che fa scorrere i fluidi, magici e fisici. da un vaso a un altro. e poi di nuovo. vero, ne' bianca ne' nera, entrambe e il rosso e' il mio colore.
ma nessuno dei due mi dice se la posizione di mistero della donna, di dentro, e di esposizione dell'uomo, di fuori, e' qualcosa che vada conservato. o rivoluzionato. o mantenuto a ruoli alterni. cosa vi piace in una donna? il mistero o l'esposizione. o entrambe?
vedete, io che la metto giu' cosi', forse poi sono contradditoria e anarchica. io sono sempre un po' felina...vi ho confuso?
sei sicura che non hanno letto? il contenuto del post è corposo assai e hai fuso (magistralmente :-)) ) veramente tanti argomenti in un unico filo conduttore. potebbe essere arduo districarvicisivicisivi (cit.) e magari richiede un po' di tempo.
che le differenze ci siano e che siano findamentali direi che samo tutti d'accordo.
non so se il modo di essere dell'uno o dell'altra vada conservato o rivoluzionato, senz'altro non va forzato verso una direzione che non è quella naturale delle cose per ciascuno.
se stiamo parlando di rapporti personalmente è un percorso che si sviluppa dall'interno (non necessariamente con mistero) per poi completarsi all'esterno. sottolieo se stiamo parlando di rapporti. se non stiamo parlando di rapporti non è pertinente, e mi rimane del tutto indifferente.
sei una gran persona, se vuoi che dica felina dico felina, che ci sta anche bene, ma perchè anarchica e contraddittoria? hai le tue idee come le abbiamo tutti.
alla prossima
una gran persona. grazie, mi sembra troppo, grazie però.con felina intendevo un po' intraprendente, nei rapporti, si, stiamo parlando di rapporti, contradditoriamente al testo del post. questo intendevo amico pesa.
mhhh, ok, ora ho capito, ma per come ti conosco io non era una contraddizione. come dicevo ognuno deve avere il suo 'mood' non quello del suo genere, della sua professione, del suo condominio o che altro. il suo, proprio e personalissimo. punto.
alla prossima
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