bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 3 gennaio 2011

la donna allo specchio


 sono stata colta da un incantamento.
una giovane donna che si guarda riflessa attraverso lo specchio, che si proietta nel suo futuro di sposa e lascia alle spalle il passato di donna libera, mi ha portata per mano, complice il suo sguardo, nel mondo fatato della femminilita' e dei suoi infiniti misteri.


"Egli la mira intentamente e rimira con infingevole occhio, e per tutte le sue fattezze discorrendo, con vaghezza solo da gli amanti conosciuta, ora risguarda la bella treccia, più simile ad oro che ad altro...Vede dopo questi le morbide guancie, la loro tenerezza e bianchezza con quella del latte appreso rassomigliando, se non in quanto alle volte contendono con la colorita freschezza delle matutine rose...Oltre a ciò quella parte del candidissimo petto riguardando e lodando, che alla vista è palese, l'altra che sta ricoperta loda molto più ancora maggiormente, con acuto sguardo mirandola e giudicandola: mercé del vestimento cortese, il quale non toglie perciò sempre a' riguardanti la vaghezza de' dolci pomi che, resistenti al morbido drappo, soglion bene spesso della lor forma dar fede, mal grado dell'usanza che gli nasconde." (Pietro Bembo- Gli Asolani)

ciò cui ci è dato assistere è un atto privato, intimo e riservato e non avremmo potuto accerdervi altrimenti, se non tramite gli occhi di Tiziano. è un atto in cui tutto sembra svolgersi sotto i nostri occhi ma tutto è avvolto dal segreto, noi vi assistiamo come fossimo voyeur incolpevoli ma compiaciuti di una scena intima, solo per poco. è un atto in cui si consuma un enigma, quella della seduzione erotica, fra modella e spettatore. tutto si raccoglie in uno sguardo, perchè in fondo gli specchi si riflettono ma non ci fanno vedere niente, ciò che vibra all'interno del quadro non è lo specchio ma lo sguardo, lo sguardo di lei, lo sguardo di lui su di lei, lo sguardo del mondo, il nostro, su di lei.
"je me voyas me voir, sinueuse, et dorais
De regards en regards..."
(Paul Valery, La jeune Parque).
Lacan, psicanalista francese, individuava nello sguardo un nodo cruciale, in quanto lo sguardo costituisce in sè uno degli oggetti che causano desiderio. La nostra dama vuole vedersi riflessa di spalle, come se ci fosse un osservatore che la coglie da dietro, che scruta una sua parte nascosta. In quel punto cieco dello specchio, in cui qualcosa si intravede ma di fatto nulla si delinea, si svolge quella soddisfazione femminile di sapersi guardata a condizione che non la si veda.
ecco il desiderio e la sua genesi, mi guardi ma non mi vedi, mi puoi intuire ma non mi svelo.

anche Caravaggio riporta Marta con la sorella Maddalena intente in una discussione sul da farsi: cosa dici marta mi metto cosi', sto bene no? lo dice anche lo specchio... ma dai maddalena, anche tu, lascia stare, sempre a metterti nei guai...vuoi proprio sembrare una cortigiana? vogliamo pensare a un futuro più decoroso?
discorsi da donne però, in questo caso lo sguardo non è mistero ma indagine, seppure sempre sensuale con luci ed ombre che sottolineano l'incarnato chiaro del seno, nascondono la curva del collo, evidenziano ad arte le mani vezzose di maddalena e quelle severe, rigorose, dimostrative di marta.
questo è un discorso, non un incantesimo nè un enigma inconoscibile.
sempre quello specchio convesso a farci da riflesso, a noi donne, che sia l'amplificazione a tutto tondo, grandangolare, della nostra vezzosita', della nostra vanita', della nostra seduttivita' a renderlo cosi' complice del nostro mistero?
"e se tu scruterai a lungo un abisso, anche l'abisso scrutera' dentro te" (F. Nietzsche): nello specchio lo sguardo cade su noi come corpo e forma ma risuona anche dentro di noi, in un rimando continuo.
lo specchio ci dice che siamo belle ma anche che la bellezza è un vestito che si indossa, corruttibile dal tempo. quello stesso specchio un giorno ci dirà molto altro su di noi, e allora ci rimanderà ben altro mistero della nostra bellezza.
ha origini lontane quello specchio, e si è spostato molto lontano, anche Van Eyck, quasi cent'anni prima, lo aveva usato nel mostrare la coppia di sposi:

anche in quel caso lo specchio funzionava da amplificatore di un disegno, quello della casa, della famiglia, del progetto matrimoniale (Jan Van Eyck, Ritratto dei coniugi Arnolfini).
nel caso della nostra bellissima tizianesca figura,  tutto e' ancora da stabilire, rispetto al futuro sentimentale.
chi e' quell'uomo che le porge lo specchio quadrato davanti mentre lei si riflette e si ammira di spalle nello specchio convesso dietro? nessun uomo, che non sia il marito, puo' assistere alla profumazione dei capelli, alla preparazione privata, alla messa a punto dell'acconciatura e del vestito. e la nostra dama non e' sposata...no, l'anello al mignolo lo mostra chiaramente.

ebbene si, lo ritroverete in molti quadri, le donne libere portano l'anello al mignolo, come la Venere allo specchio dello stesso Tiziano


mentre una donna sposata, l'anello lo porta all'anulare, come la sposa qui abbracciata teneramente dal proprio marito (Paris Bordon, Gli sposi e il compare d'anello).
chi e' dunque quell'uomo che assiste alla preparazione di questo rito di passaggio?
il barbiere. può parere strano ma allora il barbiere svolgeva anche ruoli intimi e domestici, acconciava i capelli e estraeva i denti. nessun altro uomo avrebbe potuto avere accesso all'intimita' celata della nostra bellissima dama, assorta nel suo passato e speranzosa sul suo futuro, intrisa di sguardo, di sguardi, di sguardo in sguardo..

sono stata colta da un incantamento e mi fa sognare tanta sensualita' intima e calda, mi fa guardare con sospetto alla svendita odierna dell'immagine, mi fa guardare con rispetto e ammirazione alla consacrazione rituale del mistero in un attimo, su una tela, senza necessità di reiterazione infinita del godimento, alla rappresentazione della piu' magica bellezza femminile oltre il tempo. oltre lo spazio, oltre l'impudico, ma con sguardo devoto mai soddisfatto, mai appagato .

20 commenti:

laliebredemarzo ha detto...

Mi mostro ergo sum, sembra essere l'imperativo di oggi. Oltre all'immagine esteriore, credo che anche l'esposizione della nostra intimità attraverso i blog, siano una forma di esibizione e quindi di appagamento del voyeurismo.
Il pudore sembra penalizzato in questa nostra società attuale. Giri tra blog e vedi donne in posizione ginecologica ovunque, altre che sembrano sempre in procinto di avere un orgasmo, acrobazie da kamasutra esposte e narrate nei dettagli, e molte, troppe persone che si identificano con la loro sessualità, a cui attribuiscono una denominazione: sesso vanilla, sesso in sadomaso style, e altro.
Ho divagato, ne sono consapevole.
Ma quel voyeurismo che entra dappertutto è una realtà così onnipervasiva da farci credere che sia l'unico mezzo per poter entrare in relazione. Tutto sottostà alla logica del consumismo e della rapidità della selezione. Prima vedo tutto di te, meglio posso esercitare la mia selezione. In questo incontro scontro di anime che è il blog, quale comunicazione potrebbe resistere alla preclusione dello sguardo?

Rossa ha detto...

quello che scrivi mi tova cosi' d'accordo che sono quasi in imbarazzo.
condivido il tuo punto di vista e mi sembra, anche se solo di lato, piuttosto in sintonia con quel che dico della meraviglia di questo quadro.
una consapevolezza erotica che passa da tutto tranne che dalla reiterazione ossessiva dell'immagine e dalla misurazione sonora dei gemiti. una consapevolezza erotica che sta nel mistero dello sguardo, della mancanza, del non rivelato.
i blog erotici con ansimi e racconti dettagliati sono tutto tranne che erotici, chiedono solo conferma di qualcosa che non vive in se' ma necessita solo di essere mostrato per avere sussistenza. la narrazione dell'atto e la piu' diserotizzante delle esperienze.
ciao, piacere
Rossa

Anonimo ha detto...

visibilia ex invisibilia




dissenso

Rossa ha detto...

non ho capito niente.
anonimo?
visibilia cosa?
dissenso da che?
cosa significa un commento così?

laliebredemarzo ha detto...

Il piacere è tutto mio, Rossa. Ho dato una lettura al tuo blog e l'ho trovato interessantissimo.
D'accordissimo che l'eros stia nella ricerca del non rivelato nell'attimo di sospensione tra la carne, il pensiero e il sentimento. Purtroppo non è facile raggiungere la consapevoleza che l'eros sta tutto nella creazione che se ne fa, invece che in una ripetizione del vizio e del già noto. Il resto è un teatrino che fa sorridere, sinceramente. Io, per esempio, alla domanda "a te cosa ti piace? qual è la tua sessualità?"... io aborrisco.... e scappo....
Ciao

laliebredemarzo ha detto...

Aggiungo questo. Sovente non ci si appaga mai del sesso perchè si fatica a capire che il sesso è generosità, apertura che ha dell'incondizionato dove il "dare" viene da molto più sotto rispetto alla pelle. dalla mente? No, ma che... dal sentimento! Solo che... non lo diciamo a nessuno.Mio parere personale.

Diario Supernova ha detto...

e se tu scruterai a lungo un abisso, anche l'abisso scrutera' dentro te.

Il nostro specchio sono gli altri e più ci domandiamo su di noi e gli altri e più l'abisso troverà la sua cuccia dentro il nostro cuore.

Lo specchio è poi il nostro amico più crudele, si fa vivo ogni tanto per insultarci facendoci pentire delle risate rimaste come pieghe sui nostri volti.

chiodofisso ha detto...

Cent'anni dopo Tiziano il Caravaggio riprende il tema della donna e dello specchio per farsi bello e non per parlare della donna. Sono cambiati i tempi e cambia lo schema: la donna libera di Tiziano (siamo all'inizio del rinascimento) viene sosituita dalla donna sposata di Caravaggio. Cambiano ovviamente i personaggi di corredo: la donna sposata non può avere in camera il parrucchiere e quindi troviamo la sorella Maddalena a fungere da assistente. Che per Caravaggio questo sia un puro esercizio stilistico lo si capisce dal fatto che non vi è traccia dello specchio piano ma vi è solo lo specchio convesso, nel quale non ci si può specchiare se non al luna park! Marta nel dipinto di Caravaggio tiene freddamente in mano un fiore bianco davanti al seno, come a proteggere con la purezza le sue grazie, mentre la donna di Tiziano si accarezza morbidamente i capelli e dona le sue forme allo spettatore.
Rossa, purtroppo, pur essendo fan di Caravaggio non trovo assolutamete alcuna sensualità in questo quadro di Merisi e trovo quindi fuori luogo il paragone che hai proposto.
Comunque volevo solo romperti i coglioni! 10 in storia dell'arte per il tuo impegno!
Ciao!
Chiodofisso

Anonimo ha detto...

Ciao,
dopo che ce ne hai parlato alla cena di ieri sera, ho dato una lettura necessariamente sommaria ai tuoi liberi scritti. Non ti dico che sono belli (e tu sai che ciò è solo positivo) ma "soltanto" meritevoli di considerazione. Condivido con te una sana avidità di sapere, in qualunque forma esso si esplichi.
L'amico del narciso

Rossa ha detto...

ciao la liebre, anche tu che nome strano ti sei scelto..da dove viene?
dici bene su molte cose, secondo me.
la cosa piu' triste che vedo, e da tempo medito un post dedicato, e' la negazione della propria sessualita' da parte delle donne. ora tutte fingono un'aggressivita' sessuale e un accomodamento alle regole maschili, fanno i maschi piu' dei maschi, convinte che il sesso sia la chiave di volta nella conquista di un uomo. la sessualita' femminile e' diversa da quella maschile e non risponde alle stesse regole. la diversita' e' importante. la somiglianza a tutti i costi annulla tutto, tra uomini e donne.

Rossa ha detto...

aiuto diario...io non ti ho capito, mi dispiace. prova a parlare con piu' chiarezza se ti riesce...

Rossa ha detto...

hai letto quello che voluto tu chiodo, senza leggere cio' che ho scritto io, solo con l'intento di renderti sgradevole.
non ho fatto alcun paragone nei termini in cui parli tu, mi interessava la continuita' dello specchio e la differenza, appunto, tra un quadro e l'altro. uno e' un discorso, l'altro un mistero.
rileggi.
mi fa piacere tu legga ancora il mio blog, mi fa dispiacere il tuo renderti spiacevole.

Rossa ha detto...

gentilissimo anonimo, l'amico del narciso definisce il narciso ma non te.
definisciti.
anche io ho dato uno sguardo, veloce eh..., al tuo sito. ci accomuna la curiosita'.
bene.
ma se scrivi "belli" io sono contenta, perche' so chi lo dice e non lo banalizza. il discorso lo fanno le persone che lo esprimono.

laliebredemarzo ha detto...

La liebre de marzo ( spagnolo) è la lepre di marzo, che puoi intendere sia come il personaggio di Alice nel paese delle meraviglie, di
L. Carrol (la lepre marzolina) sia come "matta come una lepre a marzo", un modo di dire abbastanza usato nei paesi anglosassoni. Io preferisco la seconda :) poi fai tu...
Aspetto questo tuo post con curiosità.
(In questi ultimi giorni sono intervenuta a proposito di sessualità e sono stata quasi aggredita. Questo mondo è assurdo, mi pare. Lo conosco da poco, ma già mi viene voglia di chiudere).

Rossa ha detto...

ma certo, la lepre marzolina!!
alice e i suoi personaggi mi sono sempre piaciuti tanto, ma tanto.

questo spazio ha un suo senso basta che gli si dia il giusto significato. si puo' parlare e confrontarsi, ma non sempre non con tutti. non e' luogo di confidenza ne' di amicizie, ne' di incontro. e' sempre e rimarra' sempre solo uno spazio virtuale. per me e' il luogo della mia scrittura -che mi piace molto e mi piacerebbe farne un mestiere- e del mio sguardo sul mondo, una raccolta.

laliebredemarzo ha detto...

Il tuo sguardo sul mondo mi piace molto, sei colta, intelligente e si intuisce una grande abilità di comunicazione. Un dono rariiiiiiissimoooo!!!
Scrivi, Rossa, scrivi...

Anonimo ha detto...

"Spiacere è il mio piacere io amo essere odiato"...non volevo comunque essere sgradevole ma solo punzecchiarti dandoti una chiave di lettura diversa dalla tua. Non vedo alcun mistero in un quadro e soprattutto alcun discorso nell'altro...tu hai visto questo e nn accetti la mia posizione che può essere altrettanto accettabile...quanto meno perchè basata su dati oggettivi storico/artistici...L'aver suscitato in te una reazione stizzita invece che l'apertura di un dialogo mi incuriosisce...tutto ok?
Chiodofisso

Rossa ha detto...

ahhhno, sei fin troppo gentile adesso per essere il chiodo. lo escludo.
però se lo vedi digli che sono infastidita non tanto dal suo commento- che comunque non era messo giù così la prima volta- quanto dalla modalità di approccio.
digli che di tutto un post è andato a prendere la parte che gli si confà ovvero caravaggio, e, ignorando tutto il resto, quindi senza metterci nemmeno una parola buona -il riferimento poi alla buona volontà è proprio altezzoso da prof arrogante alla stiudentessa ignorante- ha trovato solo il modo di criticare. senza nemmeno leggere bene quel che c'era scritto.
il sig. chiodo ha, da sempre, questo vizio, che noto in molti altri suoi simili, di non mettersi mai alla pari, ma sempre su un gradino più alto, un pò sprezzante, critico e, poasibilmente, maligno.
diciamo che lo so da sempre ma mi ci devo riabituare.
non mi sembra che sia un bel modo per riprendere i rapporti, non trovi anonimo? ma tu sei di un'altra pasta, si sente.
la sgradevolezza, se è una scelta, è proprio incomprensibile.

chiodofisso ha detto...

Iniziamo col dire che non ho dei simili, ma al limite dei tentativi malriusciti di similitudine...il Chiodo, nella sua egocentricità si ritiene unico nel suo genere.
Posto ciò, non so se mi pongo un gradino più in alto degli altri in maniera critica, sprezzante e maligna o se, essendo un gradino più in su di molti, risulto critico, sprezzante e a volte maligno, pur non essendolo. Non so.
Comunque "dubito ergo sum" è uno dei miei motti e quindi non credo di mettermi mai su alcun gradino...ribadisco quindi che non era mia intenzione esser sgradevole, soprattutto dopo esser stato via per tanto tempo!
Per sempre tuo...Cyr...ehm...Chiodofisso

Rossa ha detto...

sei senza vergogna chiodo. con me sei critico e sprezzante eppure non sei e non ti ritengo un gradino sopra di me...quindi...
baci dolcezza
Rossa