Natale
di Giuseppe Ungaretti
Non ho vogliadi tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
8 commenti:
mi hai ricordato le elementari. Un tempo lontano con il lampadario a sfera e una luce gialla.
uno dei miei poeti preferiti, anche se mi riporta a tempi passati...
come hai fatto a trovarmi di "la'" ? ;)
le elementari mi sembrano troppo per ungaretti. forse le medie?
a scuola si studiano poeti che nemmeno si capiscono. si leggono e non ci toccano. poi dopo anni, almeno per me, li ritrovi e dedichi ore infinite a perderti nelle loro parole. per me la poesia è una folgorazione. ungaretti mi tocca le viscere.
come dicevo Titanium, anche per me ungaretti è speciale. non capisco quello che dici però...cosa c'è di male nel tornare a tempi passati?
cerco di impegnarmi halmv...giusto?
Ungaretti lo ricordo nell'anteprima dell'Odissea. Quel vecchino dai capelli bianchi e con quegli occhi aguzzi ispirava simpatia e spessore, la sua voce istigava alla comprensione del capolavoro.
E le sue poesie: carnali, viscerali.
Mi sembra di ricordare che "Come una creatura" la leggemmo alle elementari.
Eccola qua, dalla sua voce:
http://www.youtube.com/watch?v=PBhYlys5nCk&NR=1
mammamammamamma mia che regalo mi hai fatto!!!!!
emozionante da morire.
la conosco a memoria questra poesia e l'ho anche postata, tanto tempo fa.
"la morte si sconta vivendo" è scritta con il sangue sulla carne viva.
GRAZIE
Posta un commento