bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

mercoledì 23 giugno 2010

a thing of beauty is a joy for ever

Una cosa bella è una gioia per sempre:
Si accresce il suo fascino e mai nel nulla
Si perderà; sempre per noi sarà
Rifugio quieto e sonno pieno di sogni
Dolci, e tranquillo respiro e salvezza.
John Keats
(Endimione)



Fulgida stella, come tu lo sei
fermo foss'io, però non in solingo
splendore alto sospeso nella notte
con rimosse le palpebre in eterno
a sorvegliare come paziente
ed insonne Romito di natura
le mobili acque in loro puro ufficio
sacerdotale di lavacro intorno
ai lidi umani della terra, oppure
guardar la molle maschera di neve
quando appena coprì monti e pianure.

No, eppure sempre fermo, sempre senza
mutamento sul vago seno in fiore
dell'amor mio, come guanciale; sempre
sentirne il su e giù soave d'onda, sempre
desto in un dolce eccitamento
a udire sempre sempre il suo respiro
attenuato, e così viver sempre,
o se no, venir meno nella morte.
(Bright Star - Fulgida Stella)

un film poesia,
un dolce eccitamento
a udire sempre sempre il suo respiro
attenuato.
l'ha girato per me?
di Jane Campion (regista e sceneggiatrice neozelandese) ho visto tutti, e dico tutti, i film. dai primi sul disagio mentale (chi ha visto Un angelo alla mia tavola? e Sweetie?), fino a Lezioni di Piano e poi Ritratto di Signora e ora...Bright Star.
l'elemento portante di tutti i film della Campion è la figura femminile, la sua significanza e il suo rapporto con il mondo.
anche in questo caso, pur raccontando di Keats, poeta romantico inglese del 1800 morto di tisi all'eta' di 25 anni, è lei, Funny, l'oggetto del desiderio e la stella del firmamento.
che creatura è questa donna: fiera e razionale, intelligente e creativa, dialettica e curiosa.
incontra un poeta e incontra l'amore.
incontra la parola e e il suo incantamento.
è come se il film realizzasse questa magia, che è poi la magia dell'innamoramento, quella della poetica dell'amore e delle intemittenze del cuore.
la poesia, spiega Keats a Funny in uno dei loro primi incontri, è come un lago. non ci si immerge con il solo scopo di nuotare per tornare a riva, ma per il piacere di immergersi e di stare.
nella poesia si sta, si coglie un sentire, ma senza meta, senza pensiero.
nella poesia si assiste al passaggio, non si accede alla meta.
e cos'è l'amore se non questo? stare, immergersi, senza scopo, solo per il piacere di stare, di assaporare il momento.
e questo accade tra i due personaggi, uno stare, un avvicinarsi, una parola che crea l'incantesimo.
“Ho l’impressione di dissolvermi”. le scrisse, un giorno, pensando a lei.
Funny, rapita e fulminata, chiede a Keats di insegnarle la poesia, ma non sarà una lezione di scuola, la poesia fluirà tra loro, sarà insegnamento di vita, sarà costruzione d'amore.
la poesia sarà il loro incontro, l'attesa e lo stare.
la poesia si spiegherà attraverso il loro incanto.
" non toglierla alla mia vista -dice il poeta all'amico guardandola fuori, nel giardino- se non la vedo entro in ansia".
come il passaggio di un verso, così l'amore crea attesa, crea incontro, crea estasi che si ricama attraverso la parola.



Beauty is truth, truth beauty, - that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.
(Ode su un'Urna Greca)

nel film si crea un connubio felice tra i due personaggi. lui è poeta, romantico e nostalgico, malato di tisi e immaginativo, e lei cuce meravigliosamente vestiti sempre diversi, originali e personalissimi. è l'incontro tra due creatività che esplode l'amore. senza creazione non c'è sviluppo, senza apporto personale non c'è scambio, senza pensiero libero e immaginativo non c'è comunicazione. Funny riconosce da subito il senso dell'altro, la sua portata creativa, il suo sguardo che la spoglia. e così Keats vede l'intelligenza creativa, la pensosità, l'interrogarsi di Funny.
e il film si nutre di immagini che sono il riflesso della poesia, di sguardi lontani, di lettere di richiamo lette tra le viole, di stanze ariose come farfalle e tende estive gonfiate dal vento, di un ago che cuce e buca il tessuto come la poesia la mente, di abiti leggeri e di muri che assorbono i respiri. il film e' magia come la storia d'amore, come la poesia.
Funny che sa che rimarrà sola, che conosce la limitatezza del tempo, che percepisce la fine dell'incontro, coltiva il suo sentire incapace di fare diversamente, attratta dalla magia della parola, la parola che hanno saputo creare e costruire insieme.
alla fine lo saprà cos'è la poesia, l'avra' vissuta, se la sarà cucita addosso come uno dei suoi vestiti migliori.



Il cuore si strugge ed un sonnolento torpore
affligge i sensi, come se ebro di cicuta,
o d’un sonnifero pesante trangugiato
pochi istanti fa, fossi affondato nel Lete:
E’ non certo per invidia della tua felice sorte,
ma troppo felice nella tua felicità
Tu, arborea driade dalle lievi piume,
che in una macchia melodiosa
di faggi verdi e sparsa d’ombre innumerevoli
canti l’estate la felicità a gola spiegata.
(Ode all'usignolo)

John Keats

14 commenti:

Anonimo ha detto...

ma Endimione non era l'amica di Harry Potter?

Anonimo ha detto...

eh? non arrivo

Rossa ha detto...

va bene, grazie a tutti e due per essere passati lo stesso.
lo so non mi capisce nessuno (me lo hanno detto anche ieri sera).
eppure questo è solo una storia di amore e poesie, creatività e sogno, solo visto con i miei occhi. amen.

Anonimo ha detto...

perdona questi piccoli uomini che non sanno quel che dicono

Rossa ha detto...

ma scusa io non ho detto questo. non ho dato dei piccoli uomini a nessuno. uffa

Anonimo ha detto...

non so Cunni e tolgo il plurale ma io non ci arrivo davvero... (Piccolo uomo - Mia Martini)

Smaug ha detto...

So che non conta molto,
ma io ho capito. Le poesie ancora non le capisco, ma stavolta te si.

Rossa ha detto...

conta invece. molto.
ma adesso smetto per un po'. mi sembra tutto inutile.
grazie

(pesa) ha detto...

ohhhh, forse te l'ho già detto, mi sembra di essere un bimbo che guarda rapito i fuochi artificiali quando leggo queste tue descrizioni.
il film in se non lo conosco ma ho visto lo splendido 'lezioni di piano'.
così come l'hai esposto equivale a un concentrato degli argomenti che sono passati nel tempo dal tuo blog. alla fine sono i 'tuoi' argomenti. :-)
posso (ri)proporti qui queste poche frasi che ho trovato online, purtroppo prive l'indicazione della fonte?
apparentemente descrivono il punto di arrivo delle tue considerazioni, sia metaforicamente rispetto alla poesia, sia rispetto ai due protagonisti. dalle tue parole i due sembrano arrivarci naturalmente, senza sforzo apparente.

"Voglio sentirti dentro.
Supera gli strati della mia pelle.
Sdraiati su di me e lascia che io ti assorba.
Poggiati su queste ossa e resta.
Voglio sentirti dentro.
Supera la forma, le incomprensioni.
Sdraiati su di me e sprofonda oltre i nostri limiti.
Poggiati poi su ciò che trovi e resta.
Voglio sentirti dentro.
Supera le distanze e le apparenze.
Sdraiati su di me e immergiti in questo amore.
Poggiati su ciò che sono e resta."

alla prossima

Rossa ha detto...

buongiorno pesa, grazie. è così. questo film raccoglie molti dei miei pensieri e li concretizza in un vero e proprio rapimento di immagini. è bellissimo, vai a vederlo se puoi.
poesia che diventa vita, poesia che non si dice, non solamente, ma si vive nella relazione.
è bella la tua popesia, si dice molte delle cose del film.
sai la cosa bella di questo film? la lievità.
a presto
Rossa

Anonimo ha detto...

vado in un campo di girasoli

Rossa ha detto...

perchè i girasoli? sono belli. ti metti lì a leggere poesie e lettere d'amore?

Anonimo ha detto...

fossi matto... mi spoglio e comincio a correre come un matto...
adoro i girasoli

Rossa ha detto...

è una bella idea. correre nel giallo. torniamo sui colori... ma perchè fossi matto? non è bello leggere, cose belle, per noi?