mercoledì 2 giugno 2010
Amo espandere la mia coscienza
Ancora parole Note e questo è un vero regalo.
per voi e per me.
il testo potrei averlo scritto io. scherzo dai, ma mi sta addosso come il vestito della festa, in tutto, anche nella presunzione. è mio. condivido ciò che piace e che non piace, affermo da sempre l'espansione della coscienza, l'assunzione responsabile e dolorosa della consapevolezza, il fastidio per l'eccessivamente manifesto, la cultura della condivisione.
lui, Filippo Timi, che tra l'altro si chiama Filippo, non un nome qualunque, ha una forza dentro che potrei definire folle, al limite della ragione. L'intensità della sua voce è solo vagamente paragonabile alla dimensione oltre la sensatezza che mi comunica. è come se viaggiasse su un binario non comunemente percorribile, come se fosse sempre al limite del fuori da sè. lo trovo scuotente.
FILIPPO TIMI
legge POR OSMAR di ALEJANDRO JODOROWSKY
Amo sviluppare la mia coscienza
per capire perchè sono vivo,
cos’è il mio corpo e cosa devo
fare per cooperare con i disegni
dell’universo.
Non mi piace la gente che
accumula informazioni inutili e si
crea false forme di comportamenti,
plagiata da personalità importanti.
Mi piace rispettare gli altri, non per
via delle deviazioni narcisistiche
delle loro personalità, ma per come
si sono evolute interiormente.
Non mi piace la gente la cui mente
non sa riposare in silenzio, il cui
cuore critica gli altri senza sosta,
la cui sessualità è perennemente
insoddisfatta,
il cui corpo s’intossica senza saper
apprezzare di essere vivo.
Ogni secondo di vita è un regalo
sublime.
Mi piace invecchiare, perché
il tempo dissolve il superfluo e
conserva l’essenziale.
Non mi piace chi, per retaggi
infantili, trasforma le bugie in
superstizioni.
Non mi piace che ci sia un Papa
che predica senza condividere la
sua anima con una Papessa.
Non mi piace che la religione
sia nelle mani di uomini che
disprezzano le donne.
Amo collaborare e non competere.
Mi piace scoprire in ogni essere
quella gioia perenne che potremmo
chiamare Dio interiore.
Non mi piace l’arte che serve solo a
celebrare il suo autore,
mi piace l’arte utile per guarire.
Non mi piacciono le persone
eccessivamente stupide.
Mi piace tutto ciò che provoca il
sorriso.
Amo affrontare volontariamente la
mia sofferenza con l’obiettivo di
espandere la mia coscienza.
ascoltare è d'obbligo.
http://www.youtube.com/watch?v=s5qyHP9-eus
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7 commenti:
e questo è un altro... :-))) bell'immagine quella di un vestito su misura.
si dice che non sia originale usare parole di qualcun altro al posto delle proprie. in questi casi la precisione, l'intensità e la forza espresse da chi sa allineare e disporre le parole intorno ai pensieri con maestria inarrivabile (per me, almeno) sono un invito irrunciabile. ecco, confesso!, mi dichiaro colpevole :-)))
alla prossima
ma di chi parli? delle parole del testo? o di me? insomma non ha capito pesa, benedetto ragazzo.
era solo uno spunto, parlavo in generale sul riconoscersi e utilizzare le parole di altri nell'impossibilità (esclusivamente mia) di esprimersi con altrettanta efficacia e profondità.
la dichiarazione di colpevolezza era relativa al fatto che è una cosa mi capita di fare abbastanza spesso.
come vedi, spesso, usando parole mie, non è che riesca proprio a essere perfettamente comprensibile ad altri che non a me stesso :-)))
alla prossima
ma chiedevo, le parole sono le mie o quelle del testo del monologo??
nello specifico quelle del monologo, ma sovente, lo sai, anche le tue :-)))
adoro Filippo. Me lo farei anche ma non è possibile
ma come sono d'accordo Fabrax, proprio d'accordo!!
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