martedì 20 aprile 2010
secondo me
la liberta' è un lusso per chi può o pensa di potersela permettere.
la sincerita' e' una bugia travestita da buone intenzioni.
la verita' e' una distorsione a proprio piacimento. ognuno ha, di fatto, la sua.
questi sono concetti manipolabili e manipolatori, sono parole grosse con un significato variabile a seconda di contesti e persone.
la libertà è una questione impossibile, irrisolvibile.
L'amore è libertà, è godere insieme di un sentimento, è comunicazione, oppure è vincolo, limitazione, chiusura, obbligo? Il senso del dovere, il senso morale, l'equità sono limitanti la libertà o sono espansioni del nostro senso di libertà?
anche la libertà si relativizza, come tutte le cose.
la libertà non esiste per tutti, non è uguale per tutti: la mia libertà sono le mie possibilità di scelta, compatibilmente con il mio senso morale. se posso, scelgo.
Come si legge in Siddharta, come qualcuno mi ha recentemente ricordato:
"...d'ogni verità anche il contrario è vero. Una verità si lascia enunciare e tradurre in parole solo quando è unilaterale... Ma il mondo in sè, ciò che esiste intorno a noi, non è unilaterale. Mai un uomo, o un atto, è tutto samsara o tutto nirvana, mai un uomo è interamente santo o interamente peccatore. Sembra così perchè noi siamo soggetti all'illusione che il tempo sia qualcosa di reale. Il tempo non è reale, Govinda. E se il tempo non è reale, allora anche la discontinuità che sembra esservi tra il mondo e l'eternità, tra il male e il bene, è un'illusione".
l'enunciazione della propia verità, esaltata dalla presunzione di sincerità, è semplicemente un'estratto della nostra personalissima realtà quotidiana. trovo più consolante la consapevolezza della propria impossibilità di accettare la diversità, piuttosto che l'ingenuità di pensare di possedere una verità che farà bene, molto bene all'altro nel momento in cui gliela comunico, orgogliosamente.
chi sbandiera sincerità, verità, sarà semplicemente deresponsabilizzato dei propri gesti, perchè, in quanto veri, saranno inconfutabili e andranno accettati per quello che sono.
penso al contrario che se moduliamo il nostro comportamento, con cautela, valutando chi abbiamo di fronte, senza forzare con dichiarazioni assolute, senza inchiodare con attestati di obiettivita', saremo più capaci di relazionarci, con rispetto, con attenzione, con vicinanza.
credo invece
nell'unicita'
nell'autenticita'.
sono concetti per me piu' familiari, piu' consoni alla mia natura, piu' ossservabili in una persona e, soprattutto, in amore.
se amo una persona, ne amo solo una. unicamente una, non c'e' posto per un'altra, non per come concepisco io l'amore. rosso, ovviamente.
non potrei amare tutte le persone che mi piacciono. mi piacciono ma non le amo.
e non potrei amare per sempre una persona che ho amato e con la quale non ho piu' relazione. l'amore e' a termine, non è infinito. e' eterno nel momento della sua attuazione ma vive della sua finitezza, seppur inconsapevolmente.
come spesso affermo ogni cosa ha un suo nome, e amore e' un nome che solo alcune cose meritano di avere.
non amiamo chiunque, ma solo chi riflette fedelmente i nostri abissi. una volta calati nella nostra follia, grazie alla mediazione dell'altro al quale riconosciamo il potere di "averci fatto impazzire", di "averci fatto perdere a testa", non si riemerge più come eravamo perchè, dopo questo cedimento, l'altra parte di noi ci ha contaminato. dopo avere amato, non siamo più ciò che eravamo.
"Se trascendersi è valicare la propria solitudine, non mi è dato sapere ciò che sarò nella carne dell'altro, ma certamente non sarò più ciò che sono.
La mia identità in pericolo rende il mio corpo esitante, maldestro, insicuro, non per imperizia, ma per la vertigine che accompagna la scoperta di quegli aspetti di me che solo l'altro può svelarmi.
Nella mia esitazione c'è il dramma di ogni trascendenza, che consiste nel sapere qualcosa di sé per dono dell'altro".
Umberto Galimberti "Le cose dell'amore"
l'amore è un gioco forte, in cui si rischia la propria identità, in cui la persona amata acquista un potere enorme su di noi consegnandole il nostro desiderio.
in questo sta l'unicità e irripetibilità del rapporto d'amore.
in questo l'autenticità del nostro sentire.
in questo ci giochiamo ai dadi, per lo piu' perdendoli, libertà, sincerità e verità.
come potrei pensare di amare tutti?
ne amo uno, e, se sopravvivo, è già tanto.
foto da
http://www.flickr.com/photos/28259716@N02
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
19 commenti:
Personalmente trovo che invece amare in esclusiva non sia amore.
Certo, è appagante per la persona amata. Ma lo trovo un atteggiamento infantile.
Probabilmente io non conosco il vero amore di cui tu parli e magari non lo conoscerò mai. Ma non mi preoccupo.
Poi, evidentemente abbiamo concetti differenti su cosa è l'amore.
Per te è un concetto "finito" è follia.
Per me no.
Per me non è un concetto che ha una fine, l'amore è uno stile di vita. Ovvio che se ami solo una persona sei completamente presa da lei e ti dedichi completamente a lei.
Ma lo trovo riduttivo.
Per me ogni momento che trascorro con una donna, sia la mia Morosa o una amica con la A maiuscola, viene vissuto im modo pieno...mi dedico a lei, sono preso da lei e mi dedico completamente a lei.
Non è forse amore questo?
Per me si.
Credo che tutte le donne con le quali sono stato si sono sentite amate.
Questo perchè le ho amate veramente. Non sono così abile a recitare o fingere. Anche perchè non mi serve fingere.
Non ho mai avuto la necessità di fingere di amare una donna che mi interessava per finire a letto con lei.
E loro non me lo hanno mai chiesto.
Lo faccio perchè lo trovo normale...non riuscirei a fare in altro modo.
Osho ha detto:
l'amore è fine a se stesso, e nell'amore non c'è più ego. Quando siete senza ego, c'è amore. Allora potete dare senza chiedere in cambio niente. date perché dare è bellissimo, dividete perché dividere è stupendo ...
Mi piacerebbe amare come suggerisce Osho. Non so se ne sarò mai capace...di certo non mi interessa l'amore inteso come esclusività nei confronti di una sola persona. Ne tantomeno perdere la testa per una donna.
Poi magari un giorno capiterà, non sono certo a dire che è impossibile. Ma quantomeno improbabile.
Mi interessa la mia di unicità e non quella che mi può legare ad un'altra persona.
sulla verità: la 'verità oggettiva' non esiste, è sempre una verità personale, la propria 'verità', mediata da 1000 elementi del tutto soggettivi che ci hanno portato ad essere quella persona in quel momento. mostrando la stessa cosa (fisica, reale) a due persone spesso si generano due descirizioni diverse, entrambe fedelmente e personalmente vere. senza alcuna malafede, ovviamente. e la libertà segue di pari passo, sono tutte interpretazioni che spesso crediamo assolute, ma sono del tutto personali.
all'altro da noi trasmettiamo, in ogni istante, questo nostro personalissimo sentire. con l'altro da noi ci confrontiamo, a lui ci affidiamo, a lui ci doniamo in uno scambio continuo senza nessuna imposizione, senza contropartita.
un discorso a parte potrebbe essere dedicato alle verità che (ci) vengono imposte perchè accomunano la percezione di molti, ma non è questo il contesto.
sull'amore: ho già avuto modo di comunicarti (era il post 'tutto finisce' mi pare) che per me, per il mio sentire, l'amore non è finisce. tralascio qui i dettagli specifici, ci sono ovviamente condizioni e presupposti. quindi, si, per me si possono (non 'si debbono') amare più persone. ma questo non vuol certo dire amare tutte le persone che ci piacciono, ne amare nello stesso modo. certamente ognuno è 'unico'.
mi ritrovo sulla tua descrizione dell'abisso e le parole di galimberti sono sempre un'illuminazione. il trasformarsi per tramite dell'altro e affidarglisi completamente (ma senza per questo annullarsi) credo siano una condizione necessaria al sentimento dell'amore.
si coglie bene, come tuo solito, che quello che (de)scrivi è il tuo reale, personalissimo ed intimo sentire. quindi non ho ragione di mettere in dubbio l'unicità che dichiari. boh, forse sono stato solo fortunato io a ritrovarmici più di una volta.
alla prossima
certo tu ti ispiri a Osho, spitituale indiano sulla via dell'illuminazione, e io a Galimberti, filosofo moderno piu' che occidentale, certo che parliamo due lingue differenti. io non capisco bene perche' tu debba scomodare la parola amore per descrivere la tua posizione. la tua e' dedizione. anche io a ogni persona dedico me stessa interamente, unicamente, senza distrazioni, che sia un amico, un paziente o un amante nel momomnto in cui interagisce con me. ma non significa affatto che li stia amando tutti per il semplice motivo che mi hanno interamente. non e' sufficiente a definire la posizione di chi ama. la posizione dell'amore e' oltre se stessi. ed e' proprio quello che tu non fai. tu non vai mai oltre te, la tua filosofia, la tua posizione di dedizione senza "perdere la testa". tu non rinuncieresti mai a te stesso per una donna. io credo invece che l'amore ci trasfiguri, ci faccia valicare il limite di noi stessi per stupirci di cio' che sappiamo o possiamo fare per l'altro. ci fa rimanere senza parole o dirne di troppo.
la tua posizione, come quella di Osho,parla di un amore ecumenico universale per tutte le creature della terra, uomini cose daini e zanzare, come dici tu, di uno stile illuminato ed elevato di vita-piu' che stimabile. non e' di questo che io parlo. io sono oltre tutto questo.
pesa ognuno di noi fa riferimento alla propria esperienza. e a volte credo che nessuno di noi sappia guardare oltre la propria vita, il proprio vissuto. io ho la presunzione di ascoltare molto le vite degli altri e raccogliere molto il sentire degli altri. questo, a volte, mi da la possibilita' di allargare il mio sguardo, di capire e accettare che esistano modi diversi dai miei.
io non sono certa che l'amore sia cosi' democratico come dscrivi, l'amore e' tirannico. a volte sa aspettare a volte chiede a gran voce. a volte non impone, a volte esige l'oggetto del desiderio. probabilmente tutti voi siete, alla fine, molto piu' saggi di me. come ho gia' avuto modo di dire, la saggezza, nonostante tutto sto pensare, non mi appartiene.
sono contenta di trovarti d'accordo su liberta' e verita'. ma so che per tante cose io e te, ci intendiamo.
grazie
un bacio
ciaaaaooo, posso consigliarti dei film?
Non sono un fanatico della Stefy, a proposito hai visto qualche film suo?
alcuni film che potrei segnalarti per esempio, per quanto riguarda la nuova generazione di registi sono: L'UOMO CHE AMA di Maria Sole Tognazzi, LA DOPPIA ORA di Giuseppe Capotondi, LO SPAZIO BIANCO di Francesca Comencini (sorella di Cristina)... Nel campo straniero IL TALENTO DI MISTER RIPLEY di Anthony Minghella, scomparso prematuramente tre anni fa... L'opera prima di David Linch THE ELEPHANT MAN (ambientato nell'Inghilterra vittoriana) un capolavoro assoluto
di Stefania, ho visto poco purtroppo. Se non li hai già visionati, potrei consigliarti, LA BESTIA NEL CUORE di Cristina Comencini, CASOMAI di Alessandro D'Alatri che le valse la candidatura del David di Donatello come miglior attrice protagonista, PRIMA DAMMI UN BACIO, di Ambrogio Lo Giudice. Ci sarebbe IL CARTAIO di Dario Argento ma non posso dire com'é perchè non l'ho visto, idem per ROSA E CORNELIA. Per finire, non potevo dimenticarmi di VIOLA di Donatella Majorca
no ma sei un fenomeno Lupo, veramente un fenomeno.
i film che citi li ho visti tutti, tranne la doppia ora, del primo gruppo. dei film con Stefania ho visto la bestia nel cuore, casomai e certamente viola, un film che dovrebbe circolare oggi nelle sale. oggi è veramente molto attuale.
Stefania mi è simpatica ma non la trovo così brava. mi piace la persona ma l'attrice è a volte ancora un po' rigida. deve trovare ancora io ruolo che la sblocchi definitivamente, secondo me.
i film italiani che mi citi mi piacciono, quelli stranieri molto meno. un giorno ti dirò i film che mi hanno fatta pensare e/o sballare.
ma.
qui si parla di altre cose Lupo.
a me piace parlare di ciò che scrivo.
e mi piacerebbe un tuo personalissimo commento in proposito, eventualmente.
ciaoooooooooo.
Rossa
che ne penso dell'amore? Boh, che ne so. Non ho risposte di nessun genere e tantomeno le cerco
io sono una appassionata di cinema (probabilmente lo ero già prima di nascere), anzi una malata. Stefania mi piace moltissimo, é un'attrice eclettica e ha sempre sostenuto ogni volta ruoli diversi, ha frequentato scuole importanti (l'Actor's Studio e il Centro sperimentale)però... secondo me, le dovrebbero proporre dei ruoli estremi, sarebbe la volta buona che la sua bravura verrebbe fuori veramente nella sua intierezza, ma siamo in Italia ed una certa mentalità diciamo così provinciale, permane. Io la vedrei perfetta nei ruoli di mangiatrice di uomini o una spietata serial killer, non a caso, il soggetto smarrito numero 3 l'ho scritto pensando a lei
anche il soggetto smarrito numero 4 non sarebbe male. Hai mai sentito parlare di Mary Jane Kelly?
io sono semplicemente dell'idea che non tutto abbia bisogno di essere definito... e soprattutto che determinate cose non abbiano una definizione univoca, talmente è personale il modo di viverle... ci sono persone che amano in un modo, altre che amano in un altro... e ci sono persone che pur non stando più insieme si ameranno per sempre... una parte di me amerà sempre il mio ex, forse la parte di me che ha fatto l'amore per la prima volta a 18 anni, la ragazzina insicura che ero e che a volte ancora sono... la vita non è tutta bianca o nera... in mezzo c'è il rosso!
Lupo io non cerco risposte. a me interessano le domande. e' nella domanda tutta la nostra ricerca.
Ciao Fabrax. Anche tu mi parli di Stefania!!?? ma questo non e' il blog di Lupo!! E' il mio!!
dai a parte gli scherzi, su Stefania non so cosa dire, e, come dicevo la trovo simpatica ma niente di piu'. e parleremo di cinema al prossimo post sul cinema, ok?
qual e' il soggetto smarrito numero 4? chi e'di Mary Jane Kelly? vengo nel tuo blog e me ne parli li'.
ciao
bum bum, forse hai ragione, cerco sempre definizioni, ma cercando e scrivendo capisco me stessa.
a te piace non definirti ma a volte penso che anche questa sia una scelta che definisce. difficile rimane fuori dai giochi, anzi, impossibile direi...
Forse hai ragione... non mi definisco per scelta... sono un libro aperti per chi mi conosce, un libro scritto in aramaico antico per me stessa... sono la persona che meno mi conosce e la persona che mi giudica peggio di chiunque altro... non mi definisco per questo, sarei ipercritica... Ho pensato tanto in vita mia, che ad un certo punto mi sono resa conto di pensare troppo e di vivere troppo poco... ora ho deciso di smettere di pensare e di ascoltare le sensazioni e basta... non sto qui a definire qualsiasi cosa, me la vivo e basta... e se penso che sia amore, allora lo è... non c'è una cosa che vada bene per tutti... le emozioni parlano senza bisogno di essere mediate dai pensieri...
vedo che anche tu tendi a tirar tardi, come me, quando reggo.
non lo so sai. le emozioni parlano, ma anche i pensieri vanno, e se sei ipercritica la tua testa funziona, parallelamente alle tue emozioni. io non sono critica, io sono benevola quasi sempre, e la mia testa e' inarrestabile. la tua testa si ferma perche' lo hai deciso? la mia no. proprio no.
notte bum bum
mi dispiace che ti sei intristita... povera Mary Jane, giovane prostituta irlandese... Visto che siamo in tema, hai visto FROM HELL con Johnny Deep?
li hai visti IL NOME DELLA ROSA e BETTY BLUE?
cara Rossa, intanto ciao. Non sono un fanatico, detesto il fanatismo. Non sono un fenomeno, credo di essere uno stronzo
voi due ragazzi, tenervi a bada è un casino. non ho visto from helle, ma ho visto sia betty blue che il nome della rosa. il primo potrei metterlo tra i film che più mi sono piaciuti (e bravo Lupo, visto...), del secondo ho divorato il libro. non amo i film tratti da romanzi che ho letto. o il romanzo o il libro. entrambi sono incompatibili.
stronzo??
ma cosa dici??
vogliamo parlare di libertà verità amore e sapienza? pero' ecco, betty blue dice abbastanza in questa direzione...
Posta un commento