mercoledì 21 ottobre 2009
ballando la vita
"Di quattordici mani che si liberano di sessantasei chili di carne infelice e del bianco abbagliante di duecentosei ossa.
Di quattordici immagini che cercano diecimila sogni perduti e una ragione sensata per vivere e di quaranta pezzi di legno, quattrocentoquindici parole confuse in settantadue minuti e di due litri d'acqua tra due bicchieri e un piatto, con quattro cucchiai e otto sgabelli, due martelli e trentatré chiodi piantati nel muro".
100 Wounded Tears: Milanoltre ospita i DOT504 dalla Repubblica Ceca.
già questo potrebbe bastare.
comunque si entra e si esce interrogativi,
prima: cosa vado a vedere,
dopo: cosa avrò mai visto.
vedere c'era da vedere.
bella danza molto espressiva che si evolve su musica altrettanto penetrante, molto movimento, follia, violenza, sopraffazione, pianto, ossessione, ripetizione, angoscia e urla.
aggressività e disagio.
nudità e corporeità.
ce n'è, ce n'è da vedere.
ma anche tenerezza, vicinanza, sguardi, abbracci e intrecci.
uomo e donna, insieme.
bella la vicinanza, penso guardando.
La potenza immaginifica di 100 Wounded Tears è un proiettile emotivo più che intellettuale. L’occhio che osserva si trova a dover gestire un materiale artistico incandescente, a tratti disturbante, davanti al quale è impossibile restare indifferenti.
i corpi sono corpi, pieni e tonici, i colori sono vividi, i movimenti decisi e coraggiosi, a tratti lenti a tratti fulminei.
la ricerca dei DOT504 analizza e amplifica le umane ricchezze e miserie, le guarda da vicino e le mostra senza veli, senza imbarazzo.
Il gruppo, fondato nel 2006 a Praga da Lenka Ottovà e prima compagnia professionale di danza contemporanea della Repubblica Ceca, persegue una sperimentazione feroce, che si spinge ben al di là dei tracciati del balletto moderno, sconfinando con estrema agilità in territori inesplorati. I DOT504 si inseriscono nel solco dei grandi nomi della danza e del teatro d’avanguardia.
«Non recitare. Agisci. Non imitare la vita. Vivi». Living Theatre.
In effetti i ballerini più che ballare vivono, vivono le loro vite e le loro storie e risultano tanto credibili da emozionare in crescendo, come ad assistere a una faccenda privata ma esemplare, qualcosa che conosciamo e frequentiamo molto bene ma dovrebbe rimanere dentro le mura di casa.
http://www.youtube.com/watch?v=nUidHjFhIFI
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento