lunedì 12 ottobre 2009
anche Borges mi da ragione
"Se io potessi vivere nuovamente la mia vita, nella prossima cercherei di commettere più errori. Non tenterei di essere tanto perfetto, mi rilasserei di più, sarei più stolto di quello che sono stato, in verità prenderei poche cose sul serio Correrei più rischi, viaggerei di più, scalerei più montagne, contemplerei più tramonti attraverserei più fiumi, andrei in posti dove mai sono stato, avrei più problemi reali e meno problemi immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che vivono sensatamente, producendo ogni minuto della vita. E' chiaro che ho avuto momenti di allegria. Ma, se potessi tornare a vivere, cercherei di avere solamente dei momenti buoni. Perché di questo è fatta la vita, solo da momenti da non perdere. Io ero una di quelle persone che mai andava da qualche parte senza un termometro, una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute: se tornassi a vivere, viaggerei più leggero.
Se io potessi tornare a vivere, comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera e continuerei così fino alla fine dell'autunno. Girerei più volte nella mia strada, contemplerei più aurore e giocherei di più con i bambini.
Se avessi un'altra volta la vita davanti ... ma, vedete, ho ottantacinque anni e non ho un'altra possibilità".
Jorge Luis Borges
è vero che sono in fase adolescenziale -senza ritorno?- ma in verità questa vena l'ho sempre avuta e mi rende inquieta come un cavallo pazzo, mi fa andare stretta ogni costrizione e compressione del mio tempo -cioè tutta la mia giornata di fatto- mi rende sognante e perennemente alla ricerca di altro, di più, di oltre, di nuovo.
il fatto è che sono quasi sempre sola, e lasciata sola, in questo delirio, in linea di massima mi sento solo dire che vaneggio da chi "mai andava da qualche parte senza un termometro, una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute".
da chi ha paura di tutto, anche delle sole parole.
"Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità".
Pablo Neruda
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5 commenti:
Questa poesia, che imperversa in Internet, non è di Borges.
no, infatti è "lentamente muore" di pablo neruda. come è scritto. di Borges è il passo all'inizio del post.
altri commenti?
chi sei?
ormai è passato un secolo e di certo non passi più da qui, ma la poesia non è di Neruda. è di Martha Medeiros. chiedo scusa per la supponenza.
Nessuna supponenza, è facile cadere in errore, visto la massiccia diffusione in rete dell'apocrifo. Sarebbe interessante sapere chi c'è all'origine.
nti sono senza parole. come fai a essere qui subito dopo che ti ho scritto scoperto l'errore? mi darai dell'ingenua e me lo dirai in un minuto secondo, ma io sono sbaccalita veramente. guarda e' da una vita che penso che questa poesia sia di Neruda e mi devi credere se ogni volta ho pensato: questa poesia non ha molto a che fare con Neruda, sembra un altro, non e' il suo stile. Neruda lo conosco bene -supponente-, l'ho veramente letto tanto. ecco. hai ragione tu e chi, sul mio ultimo post, oggi, mi ha riferito del mio errore. non saprei come e' nata questa cosa, e' un errore diffusissimo in effetti. lo correggero', almeno qui e in un altro post in cui l'ho citata. comunque grazie e se hai voglia ti aspetto ancora per post meno problematici.
Rossa
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