bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 17 aprile 2020

Portrait, Wayne McGregor


di questi tempi si può avere molto dal web, io ho sentito fantastici concerti di retti da Abbado, Von Karajan e Muti dei Berliner Philarmoniker, visto spettacoli teatrali vecchi e nuovi, goduto di film fantastici di Kubrick, Wells, Chaplin, Coppola che magari non avrei mai visto altrimenti sempre tesa verso le ultime uscite al cinema, fatto giri virtuali tra mostre e musei, approfittato di spettacoli online della mia amatissima Scala, ho guardato tutti i balletti disponibili, ascoltato il Trovatore e anche Maria Stuarda.
non mi sono fatta mancare nemmeno il balletto di Monaco.
Bayerisches Staatsballett.
bei nomi, belle composizioni di parole, i tedeschi.
nello specifico: Portrait di Wayne McGregor.
una festa.
una baldoria.
in tre parti.
il primo, Kairos, su musiche di Vivaldi, le Quattro Stagioni, è una cuccagna.
strepitoso.
certo, la musica fa tre quarti del tutto.
ballare sui violini di Vivaldi è una partita vinta in partenza, ma il coreografo, e il corpo di ballo di Monaco, mi sono sembrati all'altezza.
(si, faccio la sborona, Vivaldi è una medaglia d'oro sul petto dell'Italia)
il secondo, Sunyata, mi ha lasciato indifferente, (anche perchè la musica mi ha raggelato).
il terzo, Bordelands, acido e vibrante, mi è piaciuto.

andate e godete, è per tutti.



Borderlands.

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