bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

martedì 11 febbraio 2020

l'intelligenza non ha sesso

affermava nel 1911 in un’intervista: “Io sono, io voglio – capisce che voglio? – essere un’artista, poi sarò, naturalmente donna”.
in verità io penso che ogni sesso abbia la sua propria intelligenza.
e che quella di Adriana Bisi Fabbri sia stata folgorante.
sono rapita da questa figura di donna, eccellente, straordinaria, talentuosa, tenace, creativa, ironica, spiritosa, innamorata e combattiva.

sono streagta dai suoi autoritratti






















sono compiaciuta dal suo talento artistico






sono divertita dal suo sarcasmo e dalla sua capacità vignettistica




sono estasiata dalla sue lettere al marito, vere opere d'arte


è davvero consolante fare laconoscenza di una donna come Adrì, così si firmava.
ne percepisco il valore, umano e artistico, la capacità di lottare nei momenti bui (ha vissuto negli anni della prima guerra mondiale, lontana dal marito al quale era profondamente legata), la capacità di coltivare il bello, anche nel rapporto coniugale. la bellezza si conquista, l'intesità e l'energia vitale si coltivano, i risultati sono sempre frutto di una grande fatica.
fotografata dal marito, Giannetto Bisi, che l'ha persa prematuramente nel maggio 2018, per morire a sua volta, un anno dopo.
Pittrice e caricaturista, Adriana Bisi Fabbri emerge come una figura autonoma del complesso scenario artistico a lei contemporaneo. Autodidatta, incuriosita da ogni tecnica e sperimentazione con cui entrava in contatto, la volontà ferrea di essere considerata un’artista a tutto tondo la guida attraverso un’epoca e un contesto in cui molti riconoscimenti e percorsi formativi erano preclusi alle donne. Frutto di un’intensa attività di ricerca che ha visto come protagonista il Fondo Bisi Crotti, di proprietà del Museo del Novecento, il percorso espositivo corre lungo tre linee: la biografia di Adriana Bisi Fabbri, la passione che caratterizza il rapporto con il marito Giannetto Bisi che ne sosterrà il percorso artistico per tutta la vita e la fitta rete di relazioni che la coppia ha intessuto con i protagonisti di due decenni di arte italiana del secolo scorso. Dallo studio delle fonti archivistiche è emerso il resoconto di un panorama artistico pulsante di vita, ricco di progetti, iniziative e movimenti di cui Adriana Bisi Fabbri e Giannetto Bisi furono parte integrante. Oltre duecento opere tra dipinti, disegni, grafiche e materiale documentario costruiscono uno scorcio sulla vita intellettuale di inizio secolo. Arte, giornalismo e avanguardie accompagnano il visitatore in un viaggio che da Ferrara passa per Bergamo e Milano, incontrando personaggi del calibro di Umberto Boccioni, Cesare Laurenti, Ugo Valeri, Eugenio Bajoni ed entrando in contatto con i gruppi d’avanguardia di Torino, Firenze, Venezia e Roma. Il punto di vista di Adriana Bisi Fabbri e del marito Giannetto, catturato nel fitto carteggio inedito della coppia, fornisce una chiave di lettura privilegiata del contesto in cui la coppia si muoveva, intesseva rapporti e relazioni, traeva spunto da suggestioni incontrate e si sviluppava professionalmente e sentimentalmente.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Molto interessante, merci
Buona notte ricercatrice