bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 10 gennaio 2020

Madonne

erano entrambe di proprietà dei Litta, conservate nel grande palazzo di Corso Magenta, ma, nel 1865, Antonio Litta Visconti Arese ne vendette una allo zar Alessandro II di Russia, che lo pagò una cifra paragonabile a 2,5 milioni di euro (inizialmente l'opera fu posta a Mosca per poi passare all'Ermitage), l'altra a fu acquistata da Gian Giacomo Poldi Pezzoli nel 1864 e oggi si può ammirare al Museo Poldi Pezzoli di Milano.
in realtà, grazie a una feconda operazione culturale, oggi sono entrambe collocate al Museo Poldi Pezzoli, in una mostra di piccole dimensioni ma di bellezza mozzafiato.
sono le Madonne di Leonardo e del Boltraffio, peraltro in buona compagnia di altre sensazionali sante donne, la Madonna con il Bambino di Marco d’Oggiono, di Francesco Napoletano e del Maestro della Pala Sforzesca.
non si tratta di una sfilata démodé, al contrario, si tratta di  veri schianti, di donne meravigliose, roba da lustrarsi gli occhi e leccarsi i baffi.

Leonardo da Vinci, Madonna Litta, 1495 circa, tempera su tavola trasportata su tela, San Pietroburgo, Museo Statale dell’Ermitage


Giovanni Antonio Boltraffio (Milano, 1467-1516) Studio per una testa di bambino che prende il latte (studio per la Madonna Litta) 1490 circa


Giovanni Antonio Boltraffio, (Milano, 1467-1516), Madonna con il Bambino (“Madonna del fiore”), 1487-1488 circa, olio su tavola, Milano, Museo Poldi Pezzoli
Marco d’Oggiono, Madonna con il Bambino (“Madonna delle violette”) 1495-1498 circa

Leonardo ha fatto scuola, in tutti i sensi. si tratta infatti di allievi della sua scuola e si tratta anche di un dipinto, quello della Madonna oggi all’Ermitage, che conobbe una notevole fortuna, come dimostra il grande numero di copie e derivazioni eseguite da artisti lombardi che ci sono pervenute.
del dipinto di Leonardo mi colpisce, oltre alla bellezza della donna, il delicatissimo intreccio dei capelli, quel velo sottile che compone la sua elegantissima capigliatura e poi la circonda e la avvolge fino alle vesti che accolgono il bambino. lo stesso gioco si osserva nella Madonna di d'Oggiono, mentre una ricchezza d'abito mozzafiato e un delicato gioco di nastri vestono la Madonna di Boltraffio con il suo bambino.
una mostra straordinaria, ci ho girato dentro per molto tempo, guardando, poi tornando, girando poi riguardando, osservando e sospirando.
che meraviglia

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