bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

martedì 28 gennaio 2020

annunciazione . giornata della memoria

annunciazione

di Primo Levi

Non sgomentarti, donna, della mia forma selvaggia:
Vengo di molto lontano, in volo precipitoso;
Forse i turbini m’hanno scompaginato le piume.
Sono un angelo, sì, non un uccello da preda;
Un angelo, ma non quello delle vostre pitture,
Disceso in altro tempo a promettere un altro Signore.
Vengo a portarti novella, ma aspetta, che mi si plachi
L’ansimare del petto, il ribrezzo del vuoto e del buio.
Dorme dentro di te che reciderà molti sonni;
è ancora informe, ma presto ne vezzeggerai le membra.
Avrà virtù di parola ed occhi di fascinatore,
Predicherà l’abominio, sarà creduto da tutti.
Lo seguiranno a schiere baciando le sue orme,
Giubilanti e feroci, cantando e sanguinando.
Porterà la menzogna nei più lontani confini,
Evangelizzerà con la bestemmia e la forca.
Dominerà nel terrore, sospetterà veleni
Nell’acqua delle sorgenti, nell’aria degli altipiani,
Vedrà l’insidia negli occhi chiari dei nuovi nati.
Morrà non sazio di strage, lasciando semenza d’odio.
è questo il germe che cresce di te.
Rallegrati, donna.

 22 giugno 1979

è Levi che scrive.
Levi che lascia il segno della ferocia, trasforma l'annunciazione nel programma del terrore, nella sua germinazione, dissacrando, bestemmiando.






e questi sono i disegni di Aldo Carpi, pittore, deportato a Gusen, campo-satellite di Mauthausen, in Austria, dove soltanto il 2 per cento dei prigionieri riuscì a sopravvivere. si salvò grazie al suo talento e fu autore – a rischio della vita – dell’unico vero diario in presa diretta all’interno di un campo di sterminio.

ieri alla Fondazione Corriere, con Luigi Ballerini, Martina Carpi, Emanuele Fiano, Elio Franzini, Piergaetano Marchetti, Venanzio Postiglione, oggi alla Statale con le storie del libro di Ugo Samaja “Autopsia di una vita”, curato dalla storica Silva Bon, che riprende la testimonianza di vita del medico ebreo triestino nell’Italia fascista. poi il cortometraggio “Viktor Ullmann: biografia di una registrazione”, per la regia di l.Grigoropoulos e M. Aristidou, dedicato alla vita del compositore, pianista e poeta nella Germania nazista.

cerco di onorare la memoria, così labile così fragile, i confronto all'odio, così tenace, potente, pervasivo.

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