bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 7 settembre 2018

Royal Philharmonic Orchestra e Neojiba Orchestra Giovanile dello Stato di Bahia

martedì inaugurazione alla Scala: non c'è Julia Fischer, ha la bronchite
giovedì concerto al Conservatorio: non c'è Martha Argerich, si è infortunata.
poteva andare meglio, ma le due serate sono piacevoli, anzi, quella al conservatorio è eccezionale.
la Scala, si sa, mi procura estasi. i concerti sono molto belli e li esegue la Royal Philharmonic Orchestra. è notoria la sciatteria degli inglesi e, diciamolo, gli orchestrali, soprattutto LE orchestrali, sono inguardabili. vestiti e scarpe e acconciature sono imbarazzanti. siamo alla Scala insomma, i pantaloni di fustagno e le mollette sono banditi. anche l'orchestra, nel suo complesso, mi sembra piatta, soprattutto nel Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 35 di Pëtr Il'ič Čajkovskij. 
al Conservatorio, invece, si assiste a un'onda sismica. manca la Argerich e cala il gelo nella sala. Gaia Varon si scusa e la mette sulla salute, auguriamo a Martha pronta guarigione, niente di grave, meno male tornerà a suonare. gelo ancora. biglietti gratis per un altro concerto serale, gelo immutato.
ci pensa la Neojiba Orchestra Orchestra Giovanile dello Stato di Bahia a cambiare lo stato delle cose.
nonostante le tragiche premesse che avrebbero paralizzato un musicista esperto, prima il Concerto in la minore per pianoforte e orchestra op. 54 di Schumann (suonato dal delizioso direttore d'orchestra che, quindi, lascia l'orchestra senza direttore), poi Leonard Bernstein, Wellington Gomes, George Gershwin, Arturo Márquez in un crescendo di movimento. l'orchestra è spettacolare. si va dai 13 ai 29 anni, e i tredicenni ci sono sul serio. i ragazzi sono stupendi, eleganti, pieni di energia e di stupore, acconciature ricce indomabili, un autentico spettacolo. l'orchestra suona e ondeggia, alla note seguono le onde, ogni corpo segue la musica con un moto proprio, ecco la danza che si fa carne. il concerto è tutto un movimento, al di là di percussioni eccitatissime e un pezzo finale apertamente ballato e cantato con trovate simpatiche ed esaltanti.
si esce felici, tutti di buon umore.
viva la musica, viva MiTo, viva la gioventù, viva Neojiba  e Bahia.

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