bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 26 gennaio 2015

nello sguardo di due fotografi boemi

una mostra deliziosa, vista quasi per caso, scovata su Vivi Milano del Corriere della Sera, visitata per interesse alla fotografia e per contiguità della sede della mostra allo studio del mio analista, e anche per dilatazione del mio tempo.
vedi un po' la casualità delle occasioni nella vita.
è una mostra di fotografie allestita presso il centro Ceco di Milano. ed è già questa una gran curiosità.
si tratta di due fotografi boemi, uno dell'800 e l'altro contemporaneo che hanno fotografato l'Italia a distanza di quasi un secolo.
le località, le occasioni, gli incontri, le persone, i gruppi, i paesaggi, gli angoli, le città, si ripropongono nello sguardo dei due fotografi e qualcuno, di cultura ceca, pensa bene di accostarle. una medesima provenienza e un'identica meta, l'Italia e la sua gente, la sua bellezza, la sua allegria, la sua gioia di vivere.
nel primo artista, František Krátký (1851–1924), si ritrovano luoghi ormai persi, resoconti di antichi viaggi per il diletto di famiglie borghesi, immortalati su fotogrammi stereoscopici su vetro e valorizzati con ritocchi di colore.


nel secondo, Pavel Kopp (1940), fotografo non professionista dal 1967, si ritrovano gli stessi luoghi a distanza di un secolo, fissati in bianco e nero con grande indulgenza, tenerezza e umorismo. e anche bravura.
diceva, nel 1983: "l'Italia è più di un paese, è un'emozione".






ed eccoli insieme, a raccontare un po'della nostra storia, momenti italiani fissati nel tempo, un po' di commozione, lo devo dire.

K & K – due sguardi sull’Italia. Un secolo di fotografia nelle immagini di due boemi

 František Krátký, Mulini sull'Adige, 1897, Sotto: Pavel Kopp, Gargano, 1975.


 František Krátký, Firenze, Fontana sul Ponte Vecchio, 1897. A destra: Pavel Kopp, Firenze, sul Ponte Vecchio, 1975.
 František Krátký, Carrara, presso le cave di marmo, 1897. A destra: Pavel Kopp, Abruzzo, 1974

  František Krátký, Roma, ambulanti, 1897. A destra: Pavel Kopp, Roma, Piazza Navona, 1975


 František Krátký, Napoli, botteghe a Porta Capuana, 1897. A destra: Pavel Kopp, Napoli, Piazza Dante, 1975

Il Centro Ceco di Milano presenta la mostra “K & K – František Krátký e Pavel Kopp, due sguardi sull'Italia. Un secolo di fotografia nelle immagini di due boemi”, in programma da giovedì 22 gennaio, presso la Galleria del Centro Ceco. 
Dalla collezione del CRAF (il Centro di Ricerca e di Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo) nasce questo progetto unico che, ad un secolo di distanza, segue il cambiamento urbano di varie località italiane e, in questo modo, rappresenta anche un esempio di studio urbanistico e sociale tra la fine dell'Ottocento e gli ultimi decenni del Novecento. 
Ad una selezione di quaranta inquadrature italiane del celebre fotografo boemo František Krátký (1851–1924) sono state accostate altrettante inquadrature, riprese negli stessi luoghi, a circa un secolo di distanza, da Pavel Kopp (1940). A distanza di quasi un secolo, essi ci permettono un memorabile confronto umano ed artistico nell’interpretazione del territorio e della società del nostro Paese. Gli accostamenti di soggetti simili ci faranno riflettere sulle costanti visive – nel tempo – dei nostri gesti e dei nostri comportamenti. 
Kratký, affermato fotografo-pittore di Kolín (cittadina boema del regno austro-ungarico), ha realizzato e venduto per anni migliaia di fotogrammi stereoscopici su vetro, da osservare nei tipici visori binoculari che offrivano l’illusione prospettica. Erano resoconti suggestivi di viaggi in tutta Europa, destinati ai privati svaghi culturali di moltissime famiglie. Nel 1897 Kratký compie il suo reportage in Italia. Oltre a Roma, tocca Napoli, Firenze, Pisa, Genova, Torino, Milano, Verona, il Garda, Padova, Venezia, la Dalmazia. Tornato a Kolin, aggiunge a molti dei fotogrammi stereo in bianconero una delicata colorazione manuale – sempre in trasparenza – che ne accresce il valore, e che si è conservata fino ad oggi. 
Ad una selezione di quaranta inquadrature italiane di Kratký, ne sono state accostate altrettante, riprese in Italia tra gli anni 70 ed 80 del secolo scorso da Pavel Kopp (1940). Dopo gli studi di ingegneria a Praga, viaggia in Italia, patria di lontani membri familiari ed espone a Milano nel 1975 la sua prima serie di Momenti Italiani. Riconosciamo nelle sue inquadrature l’affetto che lo lega all’Italia, ed anche l’attenzione critica e l’ironia presente nella cultura mitteleuropea. Non è mai stato fotografo professionista. Le sue immagini sono presenti nell’archivio del CRAF e nel Museo Nazionale della Fotografia Ceca.



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