bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 16 gennaio 2015

Cristo alla colonna

poichè sono a casa, senza contratto, come mi capita di media ogni sei mesi, ho del tempo.
per mia buona fortuna fino a martedì è stata manna dal cielo, ho avuto tempo per studiare, come una matta, e preparare le mie relazioni per la co-gestione del VV. sono stata invitata a parlare, lusingatissima, a giovani adolescenti di adolescenza e psichiatria. un massacro di 4 ore ma sono uscita felice, seppure senza voce senza gambe senza forze e ormai senza emozioni, le avevo già spese tutte. non sono portata per l'oratoria, meglio scrivere. mi emoziono troppo, ho paura di non farcela, mi sento impreparata, inadeguata, a rischio black-out. è stata un'agonia, a dirla tutta...
il tempo di oggi l'ho usato alla Pinacoteca di Brera.
c'è una mostra, sul Bramante.
in verità, con il biglietto della mostra, si accede a tutta la Pinacoteca.
in verità, la mostra è dentro la pinacoteca, per spostarsi da un pannello all'altro si passeggia tra Mantegna, Caravaggio, Piero della Francesca, Raffaello Sanzio, Bellini, Carrà, Modigliani, Boccioni...
ma di Bramante non potrò mai dimenticare quel che ho visto, per ultimo, dopo la presentazione della sua esperienza pittorica.
Cristo alla colonna.

non si può dimenticare 
per quegli occhi chiari trasparenti
per quelle lacrime chiare trasparenti
per quei capelli, riccioli, sfumati d'oro
per quella bocca semi chiusa
per le guance così scavate dall'angoscia
per quel volto, mai visto un cristo con un volto così, di sofferenza e di speranza che possa ancora non accadere
per quel volto, illuminato a metà, l'occhio in ombra più scavato dalla stanchezza
per quella interrogazione sul volto
per quel busto, perfetto
per quelle braccia, perfette
per il braccio sinistro, stretto dalla corda, e le pieghe della pelle sotto quella morsa
per la corda molle intorno al collo
per la fine che presagisce e la tortura che è già stata
per i segni rossi della pelle appena sottostante alla corda, ora lenta ma prima tesa
per quella luce,  
   che viene da fuori, da un paesaggio così sereno
   che viene dall'alto a destra e illumina il corpo e solo parte del volto
per quella pisside dorata, sul davanzale, oggetto litugico, che rimanda al sacrificio di Cristo.

per la sua bellezza, è indimenticabile.

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