bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 6 ottobre 2014

freedom fighters

I Kennedy e la battaglia per i diritti civili è un’iniziativa promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e dal Robert F. Center for Justice and Human Rights Europe in collaborazione con l’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia e curata da Contrasto e Fondazione FORMA per la Fotografia.

Le fotografie esposte a Palazzo Reale ricordano la lunga battaglia per i diritti civili e il ruolo importante dei fratelli John e Robert Kennedy. In mostra un accurato percorso cronologico relativo alle tappe che hanno segnato la battaglia per i diritti civili ripercorrendone le diverse fasi e i protagonisti che l’hanno animata - tra cui Malcom X e Martin Luther King. Come in un nastro cinematografico, testi e immagini scorrono su grandi pannelli a parete. Dal 1776, anno in cui Il Comitato dei Cinque costituito da John Adams, Benjamin Franklin, Thomas Jefferson, Robert R. Livingston e Roger Sherman presenta al Congresso la bozza della Dichiarazione di Indipendenza, fino al 1964, anno in cui fu assegnato il Premio Nobel per la Pace a Martin Luther King.









anche questa è una mostra di ridotte dimensioni, poche foto e qualche pannello in più, ma di valore storico e culturale.
le poche foto sono significative e impattanti, anche commoventi.
la storia dei Kennedy, direi dei due Kennedy, John Fitzgerald e Robert, appartiene al mito anche al di là dei loro meriti. rappresentano una dinastia, una storia leggendaria, una famiglia reale, con molti comprimari, vedi Jacqueline, vedi Marilyn Monroe, vedi il figlio minore John John: nella maggior parte dei casi si tratta di destini tragici, di vite interrotte.
le foto che li vedono affiancati mi fanno immaginare discorsi importanti, progetti, diritti civili e sociali, fratellanza, errori e fallimenti. mi fanno pensare a un'educazione civile, a una propensione liberale e egalitaria, ma anche a un discorso interrotto, bruscamente, violentemente.
le loro foto mi fanno pensare e alla paura, allo sgomento di fronte al cambiamento, alla violenza che annulla tutto, a un'occasione perduta. due anni di presidenza uno, una candidatura alla presidenza l'altro, cambiamenti più sognati che realizzati, ma la storia ne parla ancora.

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