Dante Gabriel Rossetti - Regina Cordium or The Queen of Hearts
Sylvia Plath mi affascina oltremodo, mi cattura in una foresta di gelo e mi incatena in un'alba di fiordalisi.
parole, parole come cattedrali, come escursoni nel deserto.
dentro, la follia si legge e si respira, ma soprattutto parla un linguaggio che si svincola davvero dal sentire comune, trova melodie e dissonanze tutte sue, e si incunea, per quello che so di me e delle devianze parafreniche, li', nell'angolo buio che fa paura se non terrore, nell'anfratto dove il sentire esplode e preme sulle circonvoluzioni cerebrali gridando per essere ascoltato.
cercavo una poesia autunnale e ho ritrovato questa, tra cento altre che mi dicono un mondo di cose come nessun'altra me le dice, e mi sono persa nel pallore di fiamma, che ricorda la passione e la morte, nello stesso medesimo istante.
Papaveri in Ottobre
di Sylvia Plath
Edward Stott - Echo
Nemmeno le nubi assolate possono fare stamane
Gonne così. Né la donna in ambulanza,
Il cui rosso cuore sboccia prodigioso dal mantello -
Dono, dono d'amore
Del tutto non sollecitato
Da un cielo
Che in un pallore di fiamma accende i suoi
Ossidi di carbonio, da occhi
Sbigottiti e sbarrati sotto cappelli a bombetta.
O Dio, chi sono mai
Io da far spalancare in un grido queste tarde bocche
In una foresta di gelo, in un'alba di fiordalisi.
11 commenti:
Sono versi da leggere e rileggere per apprezzarli per bene. Tocca meditarci su... Eppure alla fine ti lasciano più di qualcosa.
rospo la tua costanza nel leggere i miei deliri e' davvero encomiabile. poi mi viene la fase film e parlo solo di quelli, quella fotografia, quella libri e quella proteste. ora leggo poesie e faccio foto. ciao.
questa è un po' criptica, ma il senso drammatico, molto drammatico, si coglie chiaramente. ineluttabilità, impossibilità totale, questo mi sembra di sentire.
deve essere certo una dannazione (o come vuoi chiamarla, ma alla fine un qualcosa di enorme, soverchiante) avere questa sensibilità di cogliere distintamente senza attenuazione alcuna le emozioni di tutto ciò che ci circonda, sia in piccola che in grande scala.
mi ricorda qualcosa... :-)
alla prossima
penso si riferisca a un tentativo di suicidio, il rosso dei papaveri e l'ossido di carbonio, quando era in inghilterra, la mantella dell'infermiera in ambulanza e le bombette.
penso sia un viaggio verso l'ospedale sotto lo sguardo atterrito di chi la osserva, penso sia la desolazione della foresta di gelo che si sente dentro in una mattina così.
troverò una poesia autunnale meno pesante ok. ma ieri andava bene questa.
grazie! come con la pozzi basta entrare lievemente nella vita e nella storia di queste persone per comprendere la loro stessa estrema sensibilità e disperazione che prima si riusciva solo ad intuire.
ovviamente vale per me che sono de coccio :-)
alla prossima
PS: ahahah, stavolta 'badboy' :-)))
Il bello della vita, fra le tante meraviglie, è accorgersi di quante cose non conosciamo, così da avere tutti i giorni qualcosa da imparare.
Ad esempio Sylvia Plath.
è vero Enzo, ci sono molte cose nuove da imparare. se si vuole trovare, alla fine, i blog possono anche essere un buon posto per farlo.
grazie
a presto
vuoi partecipare al sondaggio alla domanda chi preferisc tra i tek tek e i toc toc e la chitarrona Iva Zanicchi
parteciperei...avessi capito!!
non per vantarmi ma il blog su Stefania ogni giorno diventa sempre più bello e interessante. C'è un po' di tutto: filmati, locandine, news, foto sempre diverse, giochi e... dintorni
ah lupo perdonami veramente. ma se vengo a trovarti non passo mai da stefania. ma lo faccio questa sera, o al massimo domani, promesso.
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