martedì 9 febbraio 2010
UTE LEMPER, last tango in Berlin
qualcuno, molto gentile, mi ha fatto notare che questa donna e' nata lo stesso anno, stesso mese e solo a qualche giorno di distanza da me.
si ma lei e' un tormento dell'anima.
un talento assoluto che polverizza cio' che le sta intorno.
un'atomica esplosiva.
l'ho sentita cantare, al Piccolo Teatro, last tango in Berlin, un sabato sera che poteva essere un sabato, come dire, piacevole?, e si e' trasformato in un evento solido di questo 2010.
lei mi ha inchiodata, anzi crocefissa alla poltrona con una voce, anzi, con un corpo che canta.
ha delimitato tutto il confine intorno a me, ho sentito il mio profilo, le mie gambe e braccia, la mia pelle che mi conteneva perchè tutto risuonava al suo interno.
non è che lei canta o interpreta o comunica, come generalmente si dice, lei penetra dentro muovendosi sopra la musica e possedendola come se fossero una cosa sola.
oltre al tango anche un pezzo di jazz, improvvisazioni, piano, basso e batteria.
si avvicina al pianista al piano e canta imitandolo, poi passa al bassista con il basso e si modula su questo, infine si sposta dal batterista alla batteria e vibra con essa. beh io vi dico che se li è scopati tutti e tre e quei tre sono venuti insieme a lei. quello che ho visto e sentito era sesso, era assoluta risonanza, era passaggio di un fluido da un corpo all'altro, era orgasmico.
sensazioni simili le ho vissute con la danza, con il bolero di Ravel o con il tango di Miguel Angel Zotto. ci sono movimenti del corpo che sublimano l'amore, ci sono vibrazioni della voce che scuotono come un'eccitazione fisica, come un godimento.
la cosa straordinaria è che questo fenomeno si concretizza tramite una donna, bella come una gazzella, elegante, ovviamente sensuale, che parla tutte le lingue del mondo e usa un linguaggio quasi alieno in cui mischia francese inglese tedesco praticamente in contemporanea, si rivolge al pubblico incantandolo e legandolo come in una seduta ipnotica facendo ruotare le erre nella bocca come un richiamo irresistibile.
il bis: ne me quitte pas (jacques brel)
Ne me quitte pas
Je ne vais plus pleurer
Je ne vais plus parler
Je me cacherai là
A te regarder
Danser et sourire
Et à t'écouter
Chanter et puis rire
Laisse-moi devenir
L'ombre de ton ombre
L'ombre de ta main
L'ombre de ton chien
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
Ne me quitte pas
sommesso, sussurrato. ho chiuso gli occhi e ho pianto.
ne me quitte pas, Ute.
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2 commenti:
segue, dammi un attimo :-)
quello che mi hai scritto è così gratificante che è un peccato che non sia scritto qui. lo dico e lo ridico. ad ogni modo grazie: perchè mai dovrei bacchettarti? ne sono lusingatissima.
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