martedì 2 febbraio 2010
io sono Rossa
Lella è a teatro a Milano. il 12 sono da lei.
ascolto la sua intervista da Fazio.
parla come un fiume in piena.
anche io l'ho incontrata ed è difficile interloquire con lei. c'è lei.
ma che momento, che bella emozione. nevicava, a dicembre, aveva i moon boot, io avevo i "bigodini" in testa...difficile stabilire chi fosse più buffa tra noi.
due papere a confronto.
durante l'intervista la sento parlare di uomini, con la solita sferzante ironia, una vena che le fa dire che gli uomini sono in grado di depauperarci di tutto, anche della nostra suprema superiorità: noi diamo la vita, ma poi la dobbiamo "restituire" ad un mondo maschile che, proprio per l'essere madri, ci squalifica sul lavoro e ci nega diritti paritari.
io non ne sono così sicura.
io sento il mio potere.
lo sento e fortissimo.
sarò pagata di meno, sarò discriminata (ma a me non è mai successo in verità e sono certa nemmeno a una donna come Lella Costa), dovrò pareggiare i conti tra la mia parte professionale sociale culturale e la mia parte affettiva sentimentale familiare, sarò stremata a fine giornata, dovrò alzare la voce per farmi sentire, dovrò dividermi in molti ruoli diversi
ma
io
mi
sento
più
forte.
io
sono
forte
prolifica
densa
quanto
qualsiasi
altro
uomo.
non sono presuntuosa. e sono in pace con il sesso maschile.
anzi gli uomini mi piacciono moltissimo.
perchè sono diversi da me, "me" Rossa e "me" donna.
ed è perchè sento bene il mio essere donna che mi piacciono gli uomini.
so che chi sa capire e ha testa ha capito.
Rossa.
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3 commenti:
> moon boot, io avevo i "bigodini"
> in testa...difficile stabilire chi
> fosse più buffa tra noi.
:-)))
> un mondo maschile che, proprio per
> l'essere madri, ci squalifica sul
> lavoro e ci nega diritti paritari.
la discriminazione in quanto donna/madre genericamente esiste, molte ne rimangono coinvolte per mille motivi e alcune riescono a tirarsene fuori con personalità e impegno, ma che fatica!
purtroppo non c'è solo questo, si coglie (molto, troppo) spesso la mentalità maschile diffusa 'io tarzan, tu jane' non solo nelle parole e nei pensieri, ma anche nei fatti, che porta a soprusi fisici, violenze gratuite e talvolta alla morte. ripeto, che fatica dover lottare contro tutto questo... e che tristezza doverlo continuare a fare.
alla prossima
PESA!! ciao, si apprezzo moltissimo il tuo commento.
non nego le discriminazioni, ci sono eccome. cio' che voglio dire e' che io non discrimino me stessa e non sono discriminata. mi sento alla pari, in tutto, testa cuore mente anima, e mi rapporto cosi' con il sesso maschile. le differenze, ne abbiamo gia' parlato io e te, stanno nelle persone, non nel sesso. ho incontrato donne impossibili, povere, stupide, chiuse, impaurite, pesanti, presuntuose, arroganti, aggressive. e altrettanti uomini. sono le persone che mi piacciono, o non mi piacciono. inoltre a volte mi accorgo che la discriminazione sociale non e' un ostacolo, e' uno stimolo. ma in verita' ci penso poco, io faccio il mio lavoro e vado per la mia strada, non pesno mai che il mio essere donna mi togliera' delle chance. mai, davvero. a togliermele saro' io con le mie paure e saranno le situazioni, a volte imprevedibili e non governabili.
grazie per tutte le cose che mi scrivi, sempre.
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