e' il mio momento.
lavoro poco ma notorieta' tanta.
diciamo cosi'.
ho incontrato pure lei.
coop.
gia' lunedi' entro e c'e' un casino infernale. sono alla coop o in un girone dantesco?
luci fortissime, impalcature, fili elettrici ovunque.
forse e' in corso un incontro ravvicinato del terzo tipo...
ma no, e' solo un set cinematografico. anzi pubblicitario, dai, non esageriamo.
evito e faccio la mia spesa. guardo le offerte sui detersivi -all'argilla??- e sento dietro la mia nuca il vento sottile di un passaggio veloce.
e una voce nota, molto nota.
Luciana Littizzetto.
leggera, minuta, piccolina, ma a suo modo importante.
sta girando una pubblicita', la vedo solo di spalle mentre si allontana. ciao.
lei mi e' simpatica. ha una dote impagabile che le invidio fino al rancore: e' autoironica.
perche' lei si??
con me si sono dimenticati passando veloci al momento della distribuzione della leggerezza...
ho pensato...mi avvicino e le dico che sono amica di Lella.
voi vi rendete conto di come sono messa ormai?
sono fuori, esaltata, gasata, una scheggia impazzita.
l'ultimo mg di decenza mi trattiene e me ne vado sommessa, come una comparsa qualunque.
pero' dai...
oggi coop (cosa si diceva sulle donne un post fa?..), come ieri e poi di nuovo domani. una vita alla coop.
stessa scena. abbiamo solo cambiato reparto. prima eravamo in salumeria ora siamo nel corridoio caffe' te me..
e io devo prendere il caffe'!! che segno del destino.
tra un ciack e l'altro mi infilo (lei parla di mortadella..non so), disturbo, scusate, non e' colpa mia, si tolga di li', aspetti solo un attimo, si adesso puo' andare: hanno fatto un casino 'sti qua, tutte le mie confezioni spostate, ci metto un secolo a trovare il mio oggetto del desiderio.
c'e' un ragazzo, giovane attore suppongo, che ride parecchio di me. lui pure fa ridere, con il cestello della spesa veloce in mano, si diverte alle mie imprecazioni sul disordine che hanno messo giu'..ma ride...perche' ride cosi' tanto di me? comunque e' gentile, ride ma sorride anche.
lavoro poco ma notorieta' tanta.
diciamo cosi'.
ho incontrato pure lei.
coop.
gia' lunedi' entro e c'e' un casino infernale. sono alla coop o in un girone dantesco?
luci fortissime, impalcature, fili elettrici ovunque.
forse e' in corso un incontro ravvicinato del terzo tipo...
ma no, e' solo un set cinematografico. anzi pubblicitario, dai, non esageriamo.
evito e faccio la mia spesa. guardo le offerte sui detersivi -all'argilla??- e sento dietro la mia nuca il vento sottile di un passaggio veloce.
e una voce nota, molto nota.
Luciana Littizzetto.
leggera, minuta, piccolina, ma a suo modo importante.
sta girando una pubblicita', la vedo solo di spalle mentre si allontana. ciao.
lei mi e' simpatica. ha una dote impagabile che le invidio fino al rancore: e' autoironica.
perche' lei si??
con me si sono dimenticati passando veloci al momento della distribuzione della leggerezza...
ho pensato...mi avvicino e le dico che sono amica di Lella.
voi vi rendete conto di come sono messa ormai?
sono fuori, esaltata, gasata, una scheggia impazzita.
l'ultimo mg di decenza mi trattiene e me ne vado sommessa, come una comparsa qualunque.
pero' dai...
oggi coop (cosa si diceva sulle donne un post fa?..), come ieri e poi di nuovo domani. una vita alla coop.
stessa scena. abbiamo solo cambiato reparto. prima eravamo in salumeria ora siamo nel corridoio caffe' te me..
e io devo prendere il caffe'!! che segno del destino.
tra un ciack e l'altro mi infilo (lei parla di mortadella..non so), disturbo, scusate, non e' colpa mia, si tolga di li', aspetti solo un attimo, si adesso puo' andare: hanno fatto un casino 'sti qua, tutte le mie confezioni spostate, ci metto un secolo a trovare il mio oggetto del desiderio.
c'e' un ragazzo, giovane attore suppongo, che ride parecchio di me. lui pure fa ridere, con il cestello della spesa veloce in mano, si diverte alle mie imprecazioni sul disordine che hanno messo giu'..ma ride...perche' ride cosi' tanto di me? comunque e' gentile, ride ma sorride anche.
saro' irresistibile immagino, una nuova stella del cinema.
riprendo, compiaciuta, la mia strada ed entro in un altro corridoio.
Luciana e' li'. sola. sola? guarda gli scaffali passeggiando. come quando l'ho incontrata ieri.
ma ora la incrocio. come in un duello nel far west, tensione altissima.
scusate voi cosa avreste fatto?????
io: tutto bene? (forse pensavo di essere nel mio studio con una paziente)
lei: sorride, per educazione.
ma pensa: ma questa...??
ormai sono nel giro, e' fatta. il mio nuovo lavoro mi aspetta.
da grande faro' l'attrice comica.
riprendo, compiaciuta, la mia strada ed entro in un altro corridoio.
Luciana e' li'. sola. sola? guarda gli scaffali passeggiando. come quando l'ho incontrata ieri.
ma ora la incrocio. come in un duello nel far west, tensione altissima.
scusate voi cosa avreste fatto?????
io: tutto bene? (forse pensavo di essere nel mio studio con una paziente)
lei: sorride, per educazione.
ma pensa: ma questa...??
ormai sono nel giro, e' fatta. il mio nuovo lavoro mi aspetta.
da grande faro' l'attrice comica.
6 commenti:
GRazie del Cameo, onorato di apparire di sfuggita vicino alla Littizzetto. In TV mi piace molto, dici che è così anche nella realtà? Tu che ormai la conosci bene, che dici?
senti brigante, tu dovresti essere onorato della mia citazione e di comparire nel mio post...
ingrato.
non so lei mi ha fatto quel sorriso imbarazzato, ma come non capirla! io so che c'è una realtà in cui si vive e una in cui si appare, e non sempre coincidono, pur facendo sempre parte di noi. tu cosa dici?
E onorato lo sono, non ero ironico. Il tuo commento mi sembra molto pirandelliano, o sbaglio? Le realtà di cui parli sono forse le maschere che secondo Pirandello indossiamo?
non mi riferivo a questo ma potrebbe anche essere calzante.
io mi riferivo a te in verità, mi agganciavo al altri discorsi. pensavo alla figura di un personaggio televisivo che mostra un'immagine pubblica e che poi vive un proprio privato. pensavo che, comunque, ognuno di noi ha un'immagine fuori e una dentro. ognuna ha valore, entrambe fanno parte di noi. ciò che mostriamo è comunque una scelta che operiamo. forse questo non è pirandelliano: la maschera non necessariamente nasconde, la maschera è l'involucro che prendiamo a prestito ma anch'essa parla di noi.
L'ho visto... ho visto la pubblicità di cui parli, ti ho pensata, per un attimo mi sei sembrata improvvisamente vicina.
questa cosa che scrivi è bellissima.
Posta un commento