bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

domenica 13 luglio 2008

uomini e donne. ma siete sicuri?




Quante cose che non sai di me
Quante cose che non puoi sapere
Quante cose da portare nel viaggio insieme

Quante cose che non sai di me
Quante cose devi meritare
Quante cose da buttare nel viaggio insieme

C'è un principio di energia
Che mi spinge a dondolare
Fra il mio dire ed il mio fare
E sentire fa rumore
Fa rumore camminare
Fra gli ostacoli del cuore

Ligabue-Elisa, Gli ostacoli del cuore


M. mi dice: non posso rispondere ai tuoi post.
peccato. perche'?
M. mi risponde: se tu poi mi rispondi e scarico la posta davanti alla mia fidanzata succede un casino.
peccato. ci ripenso e mi dico che i conti non mi tornano. scusa sai ma non ho capito. proprio non ho capito. apri la TUA posta davanti alla tua fidanzata? non e' la TUA posta?
non la faccio lunga. pongo il mio quesito e poi anche le mie considerazioni. e poi, uomini e donne, vedete un po' voi...
mediamente e' cosi' che succede. lui ha il cellulare. lui ha il suo account di posta. roba sua. momenti suoi. lui e' fidanzato. lui non puo' piu' parlare neanche avvicinarsi neanche vagamente relazionarsi con un'altra donna se non eventualmente, ma proprio per via del tutto eccezionale, per motivi di lavoro o stretta necessità. E BASTA, non si discute.
immagino, ma forse con un po' meno morbosa ossessione, si possa immaginare spesso anche il fenomeno opposto. Il tuo uomo sono io, il resto è fuori.
LEI: tutto il sesso femminile inizia e finisce con me.
LUI: tutto il sesso maschile inizia e finisce con me.
Posso dirlo? imbarazzante limitante fastidioso poco dignitoso morboso perverso.
come se tutti noi qui dentro non sapessimo che tutto questo e' falso. il mondo va oltre i nostri fidanzati, il mondo esiste anche se siamo fidanzati, il mondo ci penetra e ci attrae anche se siamo fidanzati e far finta che non sia cosi' non ci preserva dalla fine dell'amore e, allo stesso tempo, accettare che sia cosi' non significa che non amiamo i nostri fidanzati.
ma siete sicuri? veramente a ogni sms dovete rispondere alla domanda chi e'? ogni sms? e leggete la VOSTRA posta del VOSTRO personalissimo account in presenza dei vostri fidanzati? e il resto del mondo, maschile o femminile, si conclude, termina, non esiste più dal momento in cui vi fidanzate?
ma che concezione avete del rapporto di coppia? stare vicini e condividere vuol dire farsi i cazzi dell'altro? vuol dire spiare e indagare e controllare e verificare con chiamate e domande insistenti su chi telefona e chi chiama? vuol dire controllare la sua posta magari anche leggerla e vederla di nascosto? mioddio! vuol dire verificare ogni passo mattina e pomeriggio, figuriamoci la sera?
ma siete sicuri che tutto questo faccia parte di un rapporto di coppia? non e' che magari siano possesso a mancanza totale reciproca di autonomia mentale affettiva? voi pensate veramente che sapere tutto dell'altro vi permetterà di possederlo e comprarlo e assicurarvelo vicino tutta la vita?
non e' che, magari, avere ognuno la PROPRIA vita, i propri amici e amiche, ANCHE NUOVI magari anche conosciuti dopo aver incontrato LEI/LUI cioe' dopo aver varcato la soglia definitiva della fine del mondo, i propri momenti di sms e di posta, i propri segreti magari non necessariamente del tutto svisceratamente completamente condivisi con l'altro, qualche piccolo segreto tutto nostro, i propri interessi, e non quelli dell'altro, le proprie passioni, e non quelle dell'altro, le proprie uscite, e non sono quelle con l'altro, non e' che magari, invece, ci rendono meravigliosamente indipendenti e straordinariamente piu' accattivanti per l'altro? Io sono, vivo, mi relaziono, penso oltre l'altro. ed e' me che sceglie ogni giorno non perchè non ha altra scelta, perchè sono io che gli permetto di scegliere. non e' meglio che obbligarlo ogni giorno con la nostra compulsiva e patetica ossessione? e' facile passare dall'amore all'obbligo e dall'obbligo alla noia e all'odio. più facile di quanto pensiate.
Non pensate che essere comunque capaci di preservare noi stessi, la nostra vita, il nostro essere indipendentemente dalla relazione amorosa, mantenere e coltivare la nostre passioni amicizie relazioni viaggi pensieri -che cose straordinaria saper pensare da se' e non acquisire i pensieri dell'altro facendoli penosamente passare come propri- non sia un modo fantastico per renderci attraenti e sempre nuovi per l'altro e stimolare la sua curiosita' verso di noi? noi che siamo, esistiamo, e cresciamo con l'aiuto, la presenza, la costanza e la vicinanza dell'altro e non con il suo possesso di ogni cm di spazio e di istante neuronale di noi?
non fraintendete. certo che poi c'è tutto ciò che CON l'altro ha inizio. ci sono cose in comune c'è la vita insieme ci sono le cose che insieme si scoprono e che insieme danno un 'infinita gioia. non sto contemplando una vita da separati in casa...non fate finta di non capire. è anche vero che non siamo tutti fatti e finiti, non siamo tutti così tempestivamente completi, siamo fragili in qualcosa e più strutturati in altre. tante cose si cominciano insieme e insieme si cambiano, insieme si impara. ma certe cose, se si lasciano fare, siete voi che le avete permesse, siete voi che le avete concesse e avvallate, siete voi che non avete saputo scegliere. perché i vostri compagni li scegliete no? o vi capitano così come una sventura di cui non avete avuto nessun controllo?
io ve lo dico. io non vi capisco. io non vivo cosi'. io sono io, gli sms sono per me e da me per qualcun altro, uomo o donna che sia, e il cellulare non si tocca. l'account di posta e' mio e nessuno oltre me lo legge e se solo ci prova lo fulmino e se dovessi scoprire che lo fa, di nascosto da me -ma i vostri fidanzati possiedono anche la password e il pin del cellulare?- sono già uscita di casa e ho cambiato indirizzo. vedo le mie amiche e i miei amici, anche conosciuti un mese fa, vado fuori da sola, penso da sola, coltivo la mia passione per la poesia cinema teatro lettura da sola e poi poi poi, pensate, ebbene si, la condivido. scambio quello che ho con l'altro. l'altro mi guarda contento e curioso, qualche volta stupito e un po' ammirato...ancora!, e io lo stesso con lui. esisto per me, anche senza di lui,e lui, ne sono certa, me ne e' meravigliosamente grato. anche se ne conoscerà un'altra -perché, signore e signori, accade anche se li pedinate per strada e li chiamate ogni ora del giorno e della notte- forse e' ancora da me che vuole tornare a parlare e confrontarsi. perché io ho coltivato un senso di me che l'altro riconosce e che lo riconosce come un soggetto e non come un oggetto di possesso. perché il mondo fuori mi fa crescere e pensare ed è arricchita che torno dentro la coppia.
il possesso non e' la via verso la presenza e la vicinanza. e' possesso e' solo l'espressione di un bisogno, non di amore, è la paura di rimanere soli.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ci vuole molta intelligenza. Molta, molta intelligenza per impostare un rapporto così. La "normalità" oggi, lo sai, è quella da te perfettamente descritta e riassumibile nella parola possesso. Perchè solo col possesso, ci hanno insegnato, si può avere la base per costruire qualcosa insieme. Il possesso da continuamente prove di certezza di un rapporto e tali prove fugano le paure e le fragilità che la maggior parte di noi possiede.
Sono falsi concetti. Lo so bene. Il possesso si tramuta in soffocamento, odio e fine degli obiettivi comuni, fine dell'amore. Sono in accordo con te. Ma ci vuole molta intelligenza, da entrambe le parti e molta fiducia nel proprio futuro. La sicurezza va ricercata in se e non nel possesso dell'altro. Ma ci vuole molta intelligenza, forse troppa. C'è uno scontro con tutta la nostra cultura cattolica, il matrimonio, il legame per la vita che solo la morte può sciogliere... il possesso ha il suo apice qua. La nostra cultura è basata sul possesso. forse è ancora ad uno stadio larvale, come il bimbo che vuole disperatamente possedere i suoi giochini e se altri li guardano piange e si arrabbia. Forse la nostra cultura dovrebbe evolvere verso nuovi stadi. Il bambino dovrebbe crescere, essere più consapevole di se stesso. Ma ci vuole intelligenza e fatica... e l'uomo è pigro e (purtroppo) stupido. Preferisce un possesso che è falso, perchè tutti prima o poi tendiamo a fuggire da uno stretto possesso (magari anche solo aprendo un blog, per avere altri contatti) e viviamo in una sorta di mezzo-possesso mezza-condivisione con altri. Alcuni ne sono consapevoli di questa situazione e l'accettano, altri ipocritamente la vivono ma fanno finta di non vederla. Ciò che dici è giusto, anzi, oserei dire utopico.

Rossa ha detto...

mmm non so baci segreti, sento che tergiversi. non stai prendendo posizione. non e' una questione di cultura e nemmeno di cattolicesimo. anche un ateo coltissimo puo' cadere nella trappola della relazione senza respiro. e' una questione personale e relazionale. non e' utopica. e' possibile. a ma capita perche' lo voglio e lo condivido. e' una quastione di maturazione indipendenza e sviluppo del se'. quanti uomini si lamentano di un controllo stretto ma in verita' non ne sono esenti? lo cercano lo desiderano lo incitano come prova di amore? quante persone se ne lamentano ma ne sono corresponsabili? il possesso spesso piace a entrambe i componenti della coppia. non e' utopico, e' possibile se lo si desidera e lo si coltiva, con la persona che abbiamo davanti e ci siamo scelta.

Anonimo ha detto...

condivido ogni singola virgola. ed è stata una delle linee su cui ho impostato l'intera mia vita.

Rossa ha detto...

io scrivi da te e tu scrivi da me. è un buon momento. mi piace quel che scrivi, e ti chiedo: ha funzionato? forse tra i 18 e i 25 anni non è facile ragionare così. non è una bassa provocazione, ma tu ti fai domande e i dubbi veri ti colgono, allora mi dico che tutti vorremmo delle cose, poi ne cerchiamo altre.

Anonimo ha detto...

Gentile Dottoressa,

se dopo vent'anni la donna che amo ed io siamo sempre più legati, si deve anche in grandissima parte a rispetto, riserbo, spazi propri, indipendenza. Se lei va tre giorni a Parigi non mi sono certo di chiederle perché, con chi, a far cosa. Ma quasi nessuno capisce che tutto questo non collide con l'amore: anzi!
Quanto ai love affairs con le 18-25, è vero, qualcuna ha cercato di spiare dal buco della serratura: e il rapporto si è immediatamente rovinato. A me è capitato più volte che lasciassero in casa, uscendo, pc accesi, borse con agende e così via. Sono fesso in tante altre cose, ma di sognarmi di dare un'occhiata non mi è mai passato per la mente.

PS Allora va bene senza fattura?

Rossa ha detto...

bene, adesso so che non sei un uomo solo. ma accompagnato da venti anni.
allora si, sai costruire ma con animo inquieto. a indagare e curiosare, da brava dottoressa, i profili si delineano.
Gentile Max, di solito senza e con sovrapprezzo se solo prova a chiederla, ma per lei...