bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

sabato 5 luglio 2008

i fratelli Coen e il sogno del grande vecchio

non posso dire mi siano mai piaciuti.
il mondo e' sempre quello. sempre. l'america e i suoi vizi capitali. la violenza. l'inganno. la sopraffazione. la morte a basso costo.
l'america e' metafora del mondo.
ma no, mi dico io, non e' vero, non ci credo.
un mondo sempre troppo ancorato alla provincia, agli stivali da cow-boy, ai ranger, agli assassini, ai motel, ai sicari, ai killer, alla scarnificazione, al sangue a fiumi. torrenziale.
ho visto "non e' un paese per vecchi". non un bel film. forse proprio per la reiterazione infinita della tematica di fondo, l'america violenta che non sopravvive a se stessa. un mondo dove nessuno diventa vecchio, dove si muore per caso. si muore ad ogni angolo, si muore per niente, dove muoiono i cani insieme ai messicani, alle mogli maltrattate, alle passanti intraprendenti, ai guidatori incauti. dove si muore con un bizzarro strumento ad aria compressa, bizzarro perche' folle come e' folle la mente di chi lo ha pensato,dove si muore nelle roulotte e nel deserto, a torto e a ragione, senza un credo, senza un motivo, dove muoiono tutti, soprattutto la speranza. va bene. questa e' l'america. possiamo solo tremare e sperare appunto che tutto questo sia solo l'america e solo in america. non perche' nel resto del mondo non si muoia, ma perche' in america si muore come se si fosse in irak. solo che l'america non e' un paese in guerra. pero' la guerra civile c'e'. la guerra e' in casa, in ogni casa, in ogni famiglia, in ogni strada, in ogni stato.
c'e' il rischio che a rappresentarla cosi' la morte perda di significato, che lo perda anche la vita, che alla fine sembri tutto normale. c'e' il rischio che si perda il senso di tutta questa morte, cioe' del senso della morte in questo film. alla fine tutto diventa grottesco e ripetitivo, prevedibile, anche la cattiveria più cattiveria che c'è, poco credibile. così eccessiva, ridondante, alla fine la morte diventa noia, si svaluta, si svuota.
Certo, in un paese cosi' non si diventa vecchi. in un paese cosi' i vecchi non ci vivono e non capiscono. come descrive il sogno di Tommy Lee Jones, lo sceriffo, incredulo e stanco, non ci sono piu' padri, grandi vecchi, vecchi saggi. il sogno dice che la guida del padre, quello che passa davanti a lui con la fiaccola che si confonde con la luna, quello che porta la luce al punto di ristoro, quello che guida nel buio della notte, quello che rassicura e consente di andare avanti, quello che sopisce la paura della morte, quello che porta saggezza in un mondo di pazzi, che quella guida, quella luce, quel grande vecchio sono, appunto, solo un sogno. al risveglio rimane solo il mondo di pazzi, solo la follia che ci uccidera' tutti, senza speranza.
salvo solo il sogno. e il mio sogno,la mia speranza. il resto e' solo morte a basso costo.

I vecchi che si ammirano nell'acqua
William Butler Yeats

Ho udito i vecchi, i vecchissimi, dire:
" Tutto muta,
E a uno a uno noi scompariamo"
Avevano mani come artigli, e le ginocchia
Contorte come i pruni antichi
Presso le acque.
Ho udito i vecchi, i vecchissimi, dire:
« Tutto ciò che è bello trascorre via
Come le acque ».

Nessun commento: