bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 19 settembre 2019

Titani

non so come sia possibile, ma pare lo sia.
anzi lo è.
l'ho sentito.
sabato mi sono deliziata con la filarmonica di San Pietroburgo con la rassegna MiTo.
e c'era un primo violino indimenticabile, un vero dandy, russo, alto, impeccabile, lunghi capelli bianchi sciolti sulle spalle, scarpe di vernice, lughissime gambe, occhiali inforcati solo al momento del lavoro musicale, elegante, movenze virili in un contesto di sublime bellezza (vorrei saper descrivere come la Munro ma non ci posso proprio arrivare..).
prima
James MacMillan
Larghetto for Orchestra
poi
Gustav Mahler
Sinfonia n. 1 in re maggiore “Titano”
tutto mi è piaciuto, certo con Mahler abbiamo scalato alto, abbiamo toccato il cielo.
l'orchestra mi è sembrata speciale.
molto speciale.
l'abbiamo anche attesa fuori dal conservatorio, e certo il raffinato Lev Klychkov non ha perso smalto con i vestiti borghesi al contrario dei suoi connazionali. tutti riuniti li abbiamo perfino inseguiti una volta saliti sui tre pullman per chissàdove (vabbè dai, probabilmente Torino).
a parità di Mahler, seppure con la ben diversa Sinfonia n. 4 in sol maggiore “La vita celestiale”, l'effetto orchestra è risultato anch'esso ben diverso ieri sera alla serata finale della rassegna, a Dal Verme.
si, un'altra cosa. l'orchestra della Rai è sembrata in confronto un gruppetto di dilettanti.
mi imbatto in un trafiletto sul Corriere che commenta (a distanza di quasi una settimana!) il concerto di sabato e mi conforta con una valutazione eccelsa della qualità del suono dell'orchestra di San Pietroburgo, scuro, morbido e vellutato, sapiente nel suo modo unico di fraseggiare che inscena una prima sinfonia rapinosa e scintillante (Enrico Girardi).
mi domando come sia possibile.
come si fa a creare un suono diverso?
come può un'orchestra suonare meglio di un'altra?
come può un'orchestra (che è un organismo palpitante e vivo che mi commuove solo a vederlo figurarsi ad ascoltarlo) suonare in modo unico ed inequivocabile e creare un suono così potente e incisivo?
lo so che la risposta c'è, è chiaro, io non la so per ignoranza, e per me rimane uno splendido gioioso mistero.

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