bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 3 giugno 2019

on dance - una danza che non è per tutti

per carità, io apprezzo lo sforzo del bel Bolle, più bello che bravo secondo me, l'ho sempre pensato e più lo vedo ballare e più penso che lo vediamo bravo, ma ci sono ballerini, ci sono stati ballerini, più dotati di lui.
fa ballare la città, e ce la mette tutta per essere inclusivo ma è più forte di lui, o forse lo sono i suoi sponsor.
la serata finale ha cose belle e cose molto meno belle, Vecchioni lo trovo intollerabile e non capisco cosa c'entri, ci ammorba con ben tre canzoni (ma povero si vede che il pubblico è l'ossigeno che lo tiene in vita) e alla fine lo spettacolo viene tagliato nel finale per sforamento dei tempi tecnici, sono le 23 e 45 e la città di Milano chiude.
sono fantastici i ballerini di tango e anche Bolle con la meravigliosa Nicoletta Manni, il loro è un classico vestito da tango, una bella ed elegante contaminazione.
sono fantastici i ragazzi del musical, la gioventù felice e talentuosa mi fa andare in orbita.
è strepitosa l'esibizione del trio Bolle-Andrijashenko-Del Freo nel Canone in re maggiore di Pechelbel, ma ancora una volta preferisco Timofei al grande capo.
non mi piacciono molte altre cose, di sicuro non il passo con Melissa Hamilton, è un virtuosismo palestrato di muscoli, più che di danza.
vedo lo spettacolo come fossi in tv, sullo schermo, e invece sono in piazza del duomo, perchè fino al palco non vedo. ho male ai piedi, alle fine sto in piedi per quasi tre ore, sono arrivata presto, speravo di arrivare più avanti.
la piazza prevede un grande palco e almeno un centinaio di posti a sedere.
la questione è
per chi?
il volgo, come me, sta in piedi. intorno alla grande corona degli eletti a sedere.
la danza per tutti prevede 100 posti a sedere, gratis, come per  i miei piedi dolenti.
i fortunati privilegiati che siedono sono gli stessi privilegiati che possono pagare i 130 euro di biglietto agli Arcimboldi. uno sproposito vergognoso, se li devo spendere li spendo di certo per la Scala e non per Bolle and friends.
perchè la danza è per tutti, ma per qualcuno di più.
il nostro Bolle si sforza di farne un'arte a portata di mano (finchè sono gli altri che ballano nelle piazze), ma lui, e lo spettacolo della danza, rimangono e sono, diversi da come si presentano.
nella mia concezione di danza per tutti, per tutti significa nessuno escluso.
sostenere a ripetizione, fino alla nausea, che tutti possono accedere alla danza di on dance e dirlo davanti a migliaia di persone di cui 100 sedute, e si sa il privilegio cade sempre su chi già privilegiato è, e tutti gli altri in piedi, mi sembra una grandissima stronzata.
falsa anche agli occhi di un bambino.
che chiede.
ma noi non ci sediamo?

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