bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 6 giugno 2019

piccole storie di vita - volgarità del lusso.

trattasi di piano city.
siamo al Volvo studio. zona - bella- Porta Nuova.
se la tirano alla grandissima, si sa, vendono auto, cosa potrebbe mai rendere il pacco più grosso di una volvo nera che brilla di luce propria.
ci sarà una bella ed elegantissima pianista cinese, Sun Hee You, con Mozart, Rachmaninov e un piacevolissimo Kapustin ad allietarci.
abbiamo, tutti, prenotato.
e quando prenoti sei contento perchè sai che ti siederai senza spintonare e litigare per entrare.
ahhhh ahhhh
illusi.
non allo studio Volvo.
la coda fuori aumenta, piove, sarebbe carino entrare, ma ti immagini stiano finendo freneticamente i peparativi per l'accoglienza. non sono mai venuta qui, dicono ci sia un'illuminazione particolare, ma non so cosa mi aspetti.
non mi aspetta niente, solo un pacco magistrale, vedi sopra.
cioè.
la pianista è brava e bella.
il concerto è gradevolissimo.
ma non per merito dello studio Volvo.
il posti a sedere sono 48.
di cui, udite, 24 riservati.
se ti siedi scatta la ghigliottina.
posti rimanenti 24, persone accettate dalla prenotazione, direi almeno tre volte tanto.
io so che i posti riservati rimangomo vuoti dieci volte su dieci, cioè ne arrivanoo 2 su 50 riservati per cui io mi siedo lo stesso, poggiando le mie membra sul cartone stampato (metto i glutei sulla R e la V), anche se sono almeno la 30esima ad entrare, quindi già fuori dai giochi.
mi siedo e ascolterò il concerto seduta.
il bello è che i posti riservati rimangono vuoti a lungo, seppure con la sala gremita.
(MA PERCHE' PRENOTARE PER UN CONCERTO DI UN'ORA E MEZZA SE NON MI POTRO' NEMMMENO SEDERE? A COSA SERVE LA PRENOTAZIONE??
ALLA CASA DEGLI ATELLANI, SU PRENOTAZIONE, CI SIAMO SEDUTI TUTTI, TUTTI QUELLI CHE AVEVANO PRENOTATO. DI SOLITO SI FA COSI')
la gente non si siede perchè c'è scritto riservato, forse in soggezione per l'enorme mastodontico pacco nero virile e maestoso dimostrato dai gestori dello studio, ovviamente al volante scattanti e gasatissimi, seppure il pacco sia evidente a tutti e nessuno si sieda.
la storia finisce che poi qualcuno, dopo i primi pezzi, si siede, a me è toccata in sorte la solita cerebrolesa con cellulare che scatta di conmtinuo la stessa foto dal posto a sedere, la scatta la riscatta la triscatta e poi la manda a destra e a manca, almeno fin quando le ho chiesto di smettere e di ascoltare.
è venuta qui per ascoltare il concerto no??
ma io devo fotografare, mi dice a elettroencefalogramma piatto, con due occhi da cerbiatto in fin di vita.
ascolti
ascolti
le dico per rianmarla dal coma.
(e c'è un rumore di fondo pazzesco, alla Volvo non capiscono che questo rumore da emissione forzata di aria da qualche bocchettone è incompatibile con un vero ascolto. no, non capiscono, arte e volgarità non si parlano).

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