bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 12 aprile 2019

Brera design district

insomma, che palle.
Bisazza, e vabbè.
ma l'installazione dell'Incoronata è una gran boiata, io ho fatto 45 minuti di coda, ma all'uscita erano almeno 2 ore, per 5 minuti di goccioline al buio proprio nion ne valeva la pena, forse quasi meglio l'inganno visivo futurista sul ponte delle Gabelle. se qualcuno avesse scritto da qualche parte che era una boiata mi sarei risparmiata l'inutile coda al freddo e al gelo.
è una boiata. lo scrivo io.
il resto mi è sembrato noioso e già visto, non tutto ho visto in verità molto era chiuso ma le meraviglie di Hermes alla Pelota io non le ho notate. l'installazione "scientifica" in via Solferino vicino alla sede del Corriere è un'altra bufala, noiosa e lunga, mi sono inventata il cellulare scarico per svignarmela prima della fine del test inventato da politecnico e policlinico. 
in zona Parenti ho visto una splendida mostra di fotografia alla galleria  C/E Contemporary con la prima personale italiana della fotografa documentarista russa Elena Chernyshova: una selezione di scatti realizzati, fra il 2012 ed il 2013, a documentare la vita degli abitanti di Norilsk, città fra le più grandi del circolo polare artico situata in Siberia a 1700 m.s.l.m e con 170.000 abitanti per indagare la capacità di adattamento dell’uomo in condizioni di isolamento, disastri ecologici e clima estremo.

splendide. penso a Blade Runner. ora. qui, in terra.

dentro il Parenti, sperando di vedere qualcosa di interessante, mi sono infilata in una festa (a inviti?) di Elle Decor, una roba assurda per me, ho preso un prosecco, ho girato tra le gente convinta di essere figa, mi sono convinta che non lo fossero e sono uscita ridendo di me e del mondo e mi sono infilata in "Immersione Libera", un'esposizione di opere site specific di diversi artisti contemporanei. la cosa bella è l'esposizione, come sono messe le cose, l'integrazione di cose varie negli spazi dei Bagni Misteriosi, la bellezza sta nel posto, non proprio nelle opere.
la Shammah è una regista mediocre ma una grande imprenditrice, questo è evidente.
ma, ancora una volta, vince l'arte sul design. anche questo è evidente.

2 commenti:

Raymond ha detto...

In un mare di plastiche inutili, qualcuno condivide il proprio sapere, magnetico. Non conoscevo Elena Chernyshova e non conoscevo Victoria Fiore, il suo "The Hidden City" dovrebbe essere in post-produzione, chissà. Blade Runner. Ovviamente Grazie.

Rossa ha detto...

Buongiorno,
nemmeno io conosco Victoria Fiore, sono andata a guardare e curiosare.
grazie per il commento e l'indicazione.
a presto
Rossa