bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 9 marzo 2015

America

Con le mie foto cerco di trasmettere il senso del luogo, quando fotografo devo rimanere completamente solo. Non voglio nessuno che mi osservi mentre immortalo i soggetti. L’atto del fotografare innalza il luogo e le sue storie in un’eternità, in cui la sua stessa condizione temporale può essere ingrandita, studiata e testimoniata per sempre. Così l’immagine fotografica fa entrambe le cose: disvela l’eternità e al tempo stesso la rende obsoleta. […] In ognuna di queste immagini avvertiamo la natura del tempo, l’essenza della mortalità e dell’immortalità.

America
WIM WENDERS
Villa Panza, Varese 
mostra di fotografie
personaggio amabile, intenso, intelligente
incantevole Villa in quel del varesotto ricco e brumoso
molta neve
molto freddo
e poi, dentro,  la luce 
Ground Zero
Avevo portato la mia macchina fotografica panoramica, per essere in grado di cogliere l’ampiezza del luogo, e la natura stessa delle foto che scattavamo ci costringeva a rivolgere lo sguardo soprattutto verso il basso. All’improvviso vidi una luce diversa splendere attraverso la polvere e il fumo. Sollevai lo sguardo e mi resi conto che il riflesso del sole aveva immerso per qualche istante Ground Zero in una luce accecante. Era ancora mattina, e fino a quel momento i grattacieli intorno avevano impedito ai raggi del sole di illuminare direttamente lo spazio rado di Ground Zero. Ma adesso gli edifici circostanti contribuivano a deviare la luce. Anche gli operai lo notarono. Vidi Joel [Meyerowitz, il fotografo che aveva ricevuto dal comune di New York il compito di fotografare la macerie, ndr] guardare su, incredulo, borbottando di non aver mai visto nulla di simile in tutti i suoi giorni “di servizio”. Non durò a lungo, e il sole scomparve di nuovo. Ma in quei momenti, nelle poche foto scattate con quella luce, mi sembrò di essere il testimone di un messaggio che il luogo stesso ci consegnava. Era un messaggio di pace. Quel luogo aveva visto un orrore indicibile. Ma ora, per un attimo, mostrava un lampo di bellezza surreale che voleva dire: “Il tempo guarirà le ferite! Questo luogo guarirà! Questo paese guarirà! Ma tutto ciò non deve essere la causa di altri morti! Non lasciamo che questo diventi motivo di ulteriori orrori…”. Questo è ciò che ho capito mentre scattavo le mie foto in quegli attimi beati. E sì, spero di aver immortalato quel messaggio

ogni foto è accompagnata da commenti di Wenders
acuti
profondi
spiritosi
umili
appassionati


molte foto ricordano, come esplicitamente affermato dall'autore,
la pittura di Hopper.
la foto sopra, Woman in the window, potrebbe essere l'esterno di Morning sun.

Non ci sono molte persone nelle mie fotografie. Di solito aspetto finché se ne sono andate. Non perché mi disinteressi della nostra specie, al contrario! È solo che trovo più stimolante vedere le tracce lasciate dalle persone e lasciare che siano i luoghi a parlare. Sono convinto che strade, case e paesaggi sappiano parlare di noi in maniera molto eloquente. Ci hanno osservato con pazienza. Ci guardano per tutto il tempo... 
Wyeth Landscape, Montana  è un omaggio a un altro artista, che non conosco: Andrew Wyeth.
Utilizzava – commenta Wenders – tecniche antiche come l’acquerello a secco e la tempera all’uovo che aveva studiato nei dipinti di Dürer o Michelangelo. In poche parole, aveva fegato!
è un omaggio al sogno americano, sull'infinito. questi spazi immensi sono un tentativo di mai finito.
qualcosa ricorda Furore di Steinbeck, ma qui la luce e il grano brillano.

il cartello, lì, nel nulla, fa da testimone. progetti urbani abbandonati, il cartello fa da resto.
il cartello riempie il nostro immaginario sull'America, enormi spazi, vuoti.
l'insegna, dipinta, diventa un'icona, diventa oggetto architettonico a se stante, una capsula temporale di messaggi abbandonati.
“Il West non voleva essere conquistato – dice Wenders – e ha resistito ostinatamente a quasi ogni tentativo di civilizzazione”. Ne sono testimonianza quei cartelli che ancora si possono incontrare con scritto sopra l’indicazione “Western World Development Tract 8271” che delimitano lo spazio vicino Four Corners (California) in cui sarebbe dovuta sorgere una città mai edificata.
il luogo parla, dopo le tracce lasciate dalla persone, strade case e paesaggi sanno parlare in modo eloquente. nel West la natura è stata più forte di ogni cosa, più di quanto ci si aspettasse, lì tutto va in pezzi.

Butte, nel Montana, è un  paese di minatori che nel secolo scorso poteva essere considerato una cittadina piuttosto grande a ovest del Mississippi e che viceversa all’inizio del secolo nuovo, dopo l’abbandono delle miniere diviene una enorme città fantasma, “metafora dell’abbandono, un contenitore della mia storia" come lo stesso Wenders la definisce.
la casa ha le rughe sulla fronte, le case hanno facce e caratteri come le persone.



ho guardato la mostra con grandissima gioia. il contesto era esaltante, fuori pioveva, anzi nevicava, la villa era bellissima. la mostra è bella, molto bella, mi sono mangiata le foto, voracissima. ho letto ogni riga, ci ho pensato e riflettuto, ho scritto molto sul mio quaderno, e non ho fatto che ripetermi che Wenders ha un grandissimo talento, un talento fruibile, un talento che arricchisce, che trasmette, che parla. le sue foto mi hanno parlato, molto intimamente, e a tratti mi sono commossa, come mi capita ultimamente ogni volta che mi arriva qualcosa di bello. mi viene da piangere, è un'emozione che mi possiede, forse per la rarità della bellezza. mi piace questa lunga e feconda riflessone sui luoghi, mi comunica spazio e speranza.

2 commenti:

corte sconta ha detto...

bellissimo post,grazie infinite.
ciao Rouge

Rossa ha detto...

grazie Corte Sconta, sono molto contenta ti sia piaciuto, davvero.
Rouge