bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 16 marzo 2015

se le tue fotografie non sono all'altezza, non eri abbastanza vicino

Robert Capa in Italia
esposizione di 78 fotografie
scattate nel biennio 1943-44
allo Spazio Oberdan di Milano 
dal 30 gennaio al 26 aprile 2015

vale la pena di addentrarsi nel mondo di Robert Capa, è una visione ravvicinata, senza filtri.
le foto sono accompagnate dalle sue riflessioni, abitudine descrittiva che vedo sempre più diffusa, e si respira un'autentica partecipazione.
credo abbia insegnato il fotogiornalismo a chi è venuto dopo di lui ma, forse, molti non hanno imparato la lezione come si deve. avverto rispetto nelle sue foto, il dolore c'è ma alla giusta distanza, la morte e la distruzione mantengono un loro pudore, le persone, se pur straziate, sono integre e dignitose. Capa non ruba niente, non strappa, è lontano dal sensazionalismo odierno, penso veramente che la sua lezione sia stata fondamentale e merita una doverosa osservanza. le sue inquadrature e osservazioni sono partecipi, umane, riflessive, solidali e spesso dubbiose e il dubbio, si sa, è un elemento fondamentale del processo di conoscenza.
in Capa c'è quel che serve, niente di più, niente di meno, umana compartecipazione.
come spiega John Steinbeck "Capa sapeva cosa cercare e cosa farne dopo averlo trovato. Sapeva, ad esempio, che non si può ritrarre la guerra, perchè è soprattutto un'emozione. Ma lui è riuscito a fotografare quell'emozione conoscendola da vicino".











"se le tue fotografie non sono all'altezza, non eri abbastanza vicino"

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