colori vividi. il blu e' blu, non la variante anemica e comatosa di milano.
blu. e non sfuma nel grigio, grigio smog, grigio asfissia.
la linea di demarcazione e' indubitabile. un orizzonte senza indugi.
e tra queste due liberta' di colore svettano gli alberi. verdi. brillanti di verde.
quasi vedessi la luce e le sue rifrazioni oggi per la prima volta.
lungo la via del bosco, cosi' chiamano questa pista del cermis che attraversa per intero un bosco innevato, leggo, in numerose postazioni con cartelli che lo descrivono, che gli alberi sono le colonne del mondo. quando verranno distrutti tutti, il cielo ci franera' addosso.
la definizione mi piace, e' pulsante di vita e saggezza, e osservo questi pilastri viventi con riconoscenza.
piano mi addentro con gli sci e piano entro in una storia, in un racconto, davvero inaspettato.
la luce si infiltra tra gli alberi, la giornata e' spettacolare, una luce e un sole caldi che rendono la relta' inconfutabile.
ma nel bosco la luce filtra soltanto, si insinua dove puo', e la realta' si sfuma anch'essa, si popola di nuove creature che non appartengono alla sfera del reale.
mi fermo attratta dai giochi di luce e mi accorgo che nevica. lo dico: ma qui nevica!!
il bosco, gli alberi, i rami sono carichi di neve e il vento muovendo le fronde lascia cadere la neve come nevicasse. all'inizio la sensazione e' solo fisica, epidermica, la sento cadere addosso, ma poi la vedo.
in ogni fenditura di luce la neve brilla, si anima, si intensifica, svanisce e ricompare in infinite gocce dense di gelo, e' viva. nevica ma di una neve che non ho mai visto, una neve invisibile che si mostra solo attraverso le creazioni giocose della luce. che sia una magia?
guardo oltre, verso gli alberi piu' avanti di qualche metro, e la luce e il vento costruiscono un altro incantesimo. dagli alberi mossi dal vento si staccano figure di neve, creature dalle forme molteplici, lunghe, sinuose, morbide e veloci. assumono la forma che l'albero imprime loro nel momento in cui si staccano e poi avanzano danzando modellate della spinta del vento. sono una due, dieci...il bosco si muove e cammina, viene verso di me, me che ho la fortuna di trovarmi qui in questo momento.
sono in una fiaba del silenzio e del ghiaccio, sono in un incanto, una malia della regina delle nevi che mi ipnotizza con le sue divinazioni e travestimenti di bagliori e freddo.
e come le credo, con infinita devozione, se non ci credessi non avrei piu' speranza.
sono in una fiaba del silenzio e del ghiaccio, sono in un incanto, una malia della regina delle nevi che mi ipnotizza con le sue divinazioni e travestimenti di bagliori e freddo.
e come le credo, con infinita devozione, se non ci credessi non avrei piu' speranza.
4 commenti:
Brava Rossa, mi sembra di vederti. Lo sguardo cauto e affascinato da cotanta bellezza e stupore.
La Natura è la nostra buona madre.
Scrivi davvero bello :)
Paolo
questo è un esempio di scrittura in 3D, sembra realmente di essere li, circondati da quella splendida natura.
bello :-)
alla prossima
scrivo bello? mi piace!!
ciao Paolo
Rossa
ciao pesa. potrei brevettarmi, cosa dici?
è stato un bel momento, davvero bello.
a presto.
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