bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

domenica 18 agosto 2019

5 Torri - Museo della Grande Guerra



Durante la Prima Guerra Mondiale l'area Cinque Torri fu occupata dall'esercito italiano che vi installò la sede del comando dell’artiglieria. L’ottima visuale sulle catene montuose circostanti permettevano infatti di controllare al meglio i movimenti dell’esercito nemico. A protezione dell’area dall’esercito austro-ungarico che si trovava proprio di fronte, nell’area Lagazuoi – Forte Tre Sassi, furono collocati diversi cannoni. 
Ad occidente della conca di Cortina d'Ampezzo, al cospetto dei colossi di dolomia delle Tofane e del Lagazuoi, si trovano cinque pilastri di roccia dalle linee geometriche quasi perfette, che s'innalzano maestosi da un'altopiano che sembra un palcoscenico di eleganza e potenza. Sono le Cinque Torri, la montagna simbolo della "Perla delle Dolomiti" e straordinaria palestra di roccia per gli appassionati di arrampicata. Durante la Prima Guerra Mondiale 1915-18, la zona era inserita nella seconda linea italiana. Fra i massi ciclopici delle rovine dolomitiche che formarono le Cinque Torri milioni di anni fa, gli alpini italiani scavarono caverne e gallerie per installare il Comando di artiglieria da montagna del settore ed una serie di batterie di cannoni. Le bocche da fuoco puntavano verso la prima linea austriaca, che correva dal Passo Valparola alla Cima del Lagazuoi. Oggi, grazie ad un'opera di archeologia bellica e di restauro, tutta la zona delle Cinque Torri interessata dalla Grande Guerra è diventato un Museo all'aperto, tra i più vasti delle Dolomiti. I sentieri conducono ai camminamenti scavati nella roccia, alle trincee ricostruite fedelmente, agli osservatori ed alla caverna del Comando d'artiglieria, alle baracche ricostruite dell'infermeria e del telegrafo e soprattutto ad una postazione di artiglieria con un cannone da 75 mm, il tutto con allestimenti museali di armi e raffigurazione degli alpini. La visita del re d'Italia Vittorio Emanuele III a questa postazione d'artiglieria, rileva l'importanza del sito durante la Grande Guerra. Al fascino dell'escursione storica bisogna sommare la bellezza del paesaggio e gli scorci panoramici su alcune delle più belle vette delle Dolomiti.

letto questo, io dico: ANDATECI.
è storia, è coscienza, è conoscenza.

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