bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 4 novembre 2016

il gioco dell'evoluzione poteva essere condotto in molti modi

c'è una storia da raccontare.
ed è bellissima.
io non sono capace, al Mudec si.
la mostra sull'Homo Sapiens è un racconto sulla nostra storia e mai l'avevo letta così.
avverto un bel turbamento, una specie di giramento di testa, nel sapere come si sono svolte le cose, tali per cui questa razza, quella del Sapiens, è sopravvissuta e poi è cresciuta e poi si è sviluppata fino al dominio del mondo.
perché noi non eravamo l'unica eventualità possibile, di opzioni ce n'erano altre, tipo i Neanderthal, ma a loro non è andata bene.
a noi si.
e sembra che in alcuni momenti, in particolare dopo un'esplosione vulcanica apocalittica che ha modificato parte della crosta terreste e tutto il suo habitat, di Sapiens ne fossero rimasti davvero pochi in giro. eppure, solo noi siamo qui. gli altri no, si sono estinti.
insomma, c'era un'umanità alternativa a questa, ma non ce l'ha fatta. 
veniamo dall'Africa e siamo stati la terza ondata migratoria, altri ci hanno preceduto alla conquista delle terre. giunti in medio oriente, andiamo a destra o a sinistra? verso l'Europa o verso l'Asia? abbiamo raggiunto i nostri predecessori e, con questi cugini, ci siamo anche incrociati, ibridati, ma niente, alla fine solo noi siamo rimasti.
alla terra, dico, poteva andare meglio con gli altri?
un passo dopo l'altro siamo andati in Asia, in Oceania, in Europa e pure in America passando dallo scomparso stretto di Bering. anche lì, che storia ragazzi, dall'Asia ci siamo inoltrati in America passando per una terra che era abitata da mammut e che poi è stata totalmente sommersa.
ma intanto abbia fatto questo giro, poi i ponti dietro sono crollati..
quando Cristoforo Colombo ha fatto capolino sulla nuova terra- buongiorno, c'è nessuno?- non ha trovato mostri a due teste ma se stesso, qualcuno che era arrivato ai Caraibi da un'altra strada. ma sempre un Sapiens era, solo aveva già aperto l'ombrellone e si era già accomodato per il cocktail in riva al mare. -salve buongiorno, ci siamo già visti?-
siamo una sola razza dunque, siamo Sapiens, le modificazioni antropometriche che oggi ci distinguono sono acquisizioni davvero molto recenti rispetto alla storia dell'uomo, sono adattamenti superficiali che tradiscono un'apparente diversità. di fatto siano un'unica razza, un gruppo continuo.
sembra poi che sia avvenuto un miracolo, quello paleolitico, quando l'uomo ha cominciato a simbolizzare, ad astrarre, a inventare mondi possibili ma immaginari. nasce l'intelligenza simbolica e con essa l'arte, la pittura, la scultura, i monili, la musica, gli abiti, la conservazione dei defunti.
è chiaro che siamo a un punto di svolta.
emerge che il Sapiens è molto creativo, e anche molto aggressivo.
eccoci qua, siamo noi con le nostre pulsioni primarie. 
qualcuno pensa alla femminilità e la rappresenta.
qualcuno pensa alla virilità e la rappresenta.
cosa manca?
la parola, il linguaggio, altra storia incredibile, altra questione fondante.
leggo che le lingue si vanno perdendo, un'estinzione velocissima e senza ritorno, che sarà di noi e dei simboli che abbiamo creato?
e cosa accade in quella parte del mondo, il medio oriente, che è stato il crocevia obbligatorio di tutte le stirpi africane, sapiens e le altre prima di noi, che hanno conquistato il mondo emerso? proprio lì, ora come sempre, si sono svolte le guerre più sanguinose e violente.
da lì siamo passati, da lì ci siamo  moltiplicati, dopo aver vissuto nomadi di caccia e poi stanziali di agricoltura, dopo aver cominciato ad allevare bestiame e poi esserci insediati nei primi centri protourbani, da lì abbiamo cominciato a trasformare gli ecosistemi, a conservare il cibo, a commerciare, a scrivere, e a navigare.
a conquistare, a combattere, a prevalere.
e ora da lì vengono i profughi. scappano dalla guerra madre, la madre di tutte le guerre, ancora in fuga non per conquistare, solo per sopravvivere agli uomini Sapiens che tutti noi siamo, ma trasformati dalla cultura e dalla religione, dai simboli e dalle appartenenze.

al Mudec, presto, un'incredibile storia ci attende.

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