bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 30 aprile 2015

uscita di chiesa

Gam Manzoni.
Da Boldini a Segantini, riflessi dell'impressionismo in Italia.
mi piace questa piccola galleria, mi piaccio le piccole mostre in cui un tema viene svolto con alcuni oggetti d'arte, concentrati e rappresentativi. quindi, pochi quadri, alcuni molto belli.
mi piacciono i soggetti, mi piacciono i colori, mi piacciono le sfumature, mi piacciono le luci e le ombre, mi piacciono i tratti e le pennellate.
questo di Mosè Bianchi mi piace moltissimo, due figure eleganti che avanzano dal biancore della luce in sottofondo, già separate dal resto della scena dall'ombra di un palazzo che le anticipa. figure più tratteggiate che delineate, più lo sguardo si allontana più perde di nitidezza, come se il calore della luce sfuocasse ulteriormente i contorni.
Mosè Bianchi - Uscita di chiesa
Guglielm Ciardi - Veduta sulla laguna
Giuseppe De Nittis - Buckingham Palace
Luigi Nono - Il mattino
Daniele Ranzoni - Ritratto di giovinetta
Ettore Tito - La fa la modela 

 La mostra Da Boldini a Segantini alla GamManzoni di Milano è un'occasione per scoprire una delle pagine pià interessanti della storia dell'arte italiana: nella seconda metà dell'Ottocento l'arte si focalizza attorno alla ricerca di uno stile che possa interpretare l'identità nazionale e si sviluppano in tutta la penisola movimenti e scuole che segnano l'affermarsi del realismo in pittura. 
 A Firenze si forma il gruppo dei Macchiaioli, che vanta pittori fiorentini come Sernesi e Signorini, livornesi come De Tivoli e Fattori, ma anche romagnoli come Lega e napoletani come Abbati, i quali si ritrovano al Caffè Michelangelo assieme al critico Diego Martelli per elaborare un'arte che afferma la nuova dignità della pittura di paesaggio e di quella imperniata sulla cronaca contemporanea. 
 Tre grandi pittori formatisi nell'ambiente fiorentino, ossia De Nittis, Zandomeneghi e Boldini, approderanno tra gli anni Sessanta e Ottanta dell'Ottocento a Parigi, dove, a contatto con la pittura degli impressionisti, diventeranno i cantori del periodo della Belle Époque. 
 A Milano si afferma negli stessi anni la Scapigliatura movimento artistico e letterario dallo spirito antiborghese, che ha in Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni i suoi più noti esponenti, autori di ritratti anticonvenzionali e di una pittura dai contorni evanescenti. É questo il clima artistico in cui si forma Giovanni Segantini, che nello stile del divisionismo saprà elaborare una pittura in cui naturalismo e simbolismo si fondono. 
 A questi ferventi decenni dell'arte italiana la Galleria Gammanzoni dedica l'eccezionale mostra "Da Boldini a Segantini. Riflessi dell'impressionismo in Italia", in cui sono presenti 31 splendide opere che documentano la produzione di quegli artisti italiani che parteciparono alle più importanti Esposizioni Universali e le cui opere in mostra, in buona parte provenienti da collezioni private, sono visibili eccezionalmente al grande pubblico.

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