bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 5 giugno 2014

Salomè

è una piccola porzione rispetto a quel che ho goduto a Vienna.
che emozione è stata vedere il Bacio di Klimt al Belvedere e poi, al Palazzo della Secessione, il suo Fregio di Beethoven (http://nuovateoria.blogspot.it/2012/03/gesamtkunstwerk.html).
a Palazzo Reale c'è un assaggio, un morso, o un dolcetto a fine pasto. ma qualcosa c'è, per appagare il gusto a quel gran banchetto reale che è l'arte di Klimt.
ci sono anche cose eccelse a dir la verità, ma sembrano poche data l'ingordigia, la fame che mi viene.
impazzisco per Salomè e le sue mani, il volto allungato, la spinta propulsiva in avanti, dove vai Salomè?, per la Filosofia e le Medicina, visionarie e potentissime, spregiudicate nell'arroganza oscura del potere, mi stupisco di Eva al fine così morbida, di sguardo e di forme, con il suo Adamo, vado via con la fantasia al Girasole che è una donna fiore floridissima, mi confondo davanti al camino come la signora sfuocata e sciolta dal calore del fuoco, mi sento bagnata dopo la Pioggia, liquida e nebbiosa, sono stregata dai fuochi fatui, i volti delle donne di Klimt hanno qualcosa di soprannaturale. 

 Salomè

 Adamo ed Eva

 Girasole

 Signora al camino

 Dopo la pioggia

Fuochi fatui

 Filosofia

 Medicina

La mostra a Palazzo Reale di Milano, che ha anche il merito di ricostruire tele andate perdute e strutture che non possono essere spostate dalla loro originaria destinazione, mette opportunamente in luce come Klimt non si riduca affatto allo stereotipo dell’artista che esprime solo stanchezza e pessimismo, in un’atmosfera di greve «decadenza». Il carattere a un tempo stesso affascinante e terribile della natura trova un corrispondente nella capacità di andare oltre la superficie delle apparenze anche nella rappresentazione della figura umana, specie di quella femminile. Così un meraviglioso Girasole (1907-1908) può diventare donna, mentre le eroine bibliche, nel male e nel bene, come Giuditta e Salomè, possono addirittura sembrare delle temibili piante carnivore e le loro nere capigliature, segni della forza della passione, «formano un cielo scuro tra i rami degli alberi assiri, simboli di fertilità che raffigurano l’erotismo», come nota il Nobel Eric Kandel nel suo splendido L’età dell’inconscio. La spregiudicatezza nei contenuti significa per Klimt anche una rivoluzione dello stile. Di fronte al realismo che ormai ci è consentito dalla fotografia, l’artista viennese abbandonava l’ideale di imitare lo spazio tridimensionale su una superficie piana — quel che a suo tempo Galileo Galilei considerava «l’eccellenza della pittura» rispetto alle altre arti — per una voluta «piattezza» che ricordava le figure su fondo oro dei mosaici bizantini. Ma ora si tratta di una spiritualità tutta carnale, come mostra l’incompiuto Adamo ed Eva (1917-1918) che conclude l’esposizione milanese. Il corpo di lui quasi si perde nello sfondo, quello di lei prorompe dal dipinto, e senza alcun senso di peccato: chiaro è il Sì alla vita della donna, e il Serpente è scomparso. 
Giulio Giorello, La lettura 30 Marzo 2014

2 commenti:

corte sconta ha detto...

stupendoooo..!!un abbraccio Rossa.

Rossa ha detto...

veramente bellissimooooo.
ricambio l'abbraccio.