bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 1 maggio 2014

c'è Luca Beltrami in città

mi piace molto questa foto, ritrae Luca Beltrami in controluce, con il Duomo di Milano in sottofondo tra le colonne. mi piace moltissimo.

in effetti, al Castello Sforzesco, c'è una mostra dedicata a Luca Beltrami (Milano 1854 – Roma 1933), l’architetto che a cavallo tra ‘800 e ‘900 ha ridisegnato il volto di Milano.

Architetto, storico dell’arte, incisore, ma anche museologo e collezionista attento al linguaggio della fotografia, oltre che uomo politico, giornalista e saggista, Beltrami ha ricoperto un ruolo di grande rilievo nell’Italia postunitaria e dei primi decenni del nuovo secolo.
 L’esposizione si articola in tre sale della storica fortezza – la Sala Viscontea, la Sala dei Pilastri e la Sala del Tesoro – e ripercorre i momenti salienti della vita e della carriera di Beltrami con l’obiettivo di far cogliere nella sua interezza l’importanza e la portata dell’attività del poliedrico architetto.
L’opera più importante è sicuramente la ricostruzione del Castello Sforzesco: l’antica fortezza, ormai diroccata e ridotta a caserma, infatti doveva essere abbattuta, ma venne salvata e restituita alla città grazie alla battaglia politica condotta da Beltrami e ai lavori da lui intrapresi tra il 1893 e il 1911. Il Castello ritrova quindi l'antico splendore dell’età sforzesca e, da caserma, si trasforma in sede dei musei civici della città, luogo di conservazione di importanti collezioni d’arte, ma soprattutto simbolo del valore civile della cultura e della stessa città di Milano. Proprio il Castello custodisce oggi i materiali di studio – libri, manoscritti, disegni, incisioni, fotografie – che Luca Beltrami raccolse nel corso della sua lunga carriera e che, sottoposti a recente attività di catalogazione e di ricerca, hanno consentito nuovi approfondimenti sulla sua figura e sulla sua opera. Grazie al suo talento, il volto della città di Milano cambia radicalmente tra fine Ottocento e inizi Novecento con numerosi interventi di costruzione e restauro di importanti edifici: la facciata di Palazzo Marino e i palazzi della Banca Commerciale in piazza della Scala, la chiesa di Santa Maria delle Grazie, il campanile di San Gottardo in Corte, il Palazzo della Permanente, il Palazzo del ‘Corriere della Sera’ in via Solferino, il Tempio Israelitico di via Guastalla, la nuova piazza del Cordusio con il Palazzo ‘Venezia’ delle Assicurazioni Generali e la casa Dario Biandrà, per citarne alcuni.

la mostra è tanto bella.
ma quanto mi è piaciuta.
sento un'attrazione fatale verso ciò che riguarda la storia di Milano e mi rendo conto di saperne pochissimo. alcune mostre che ho visitato in questo anno, quella intitolata Luci nella città alla Casa dell'Energia (http://nuovateoria.blogspot.it/2013/12/luci-nella-citta.html) e soprattutto quella su Milano tra le due guerre con le foto di Arnaldo Chierichetti (http://nuovateoria.blogspot.it/2014/01/questa-citta-divenne-per-me-il-piu-bel.html), e infine quest'ultima, mi hanno fornito dati, informazioni e notizie storiche di fondamentale importanza per capirne qualcosa, della mia città e della sua storia. e mi hanno anche consegnato l'evidenza della mia ignoranza.
la mostra è ricchissima di foto e disegni, di illustrazioni e video che mostrano il lavoro di questo architetto, parlano della sua passione, del suo impegno e dei suoi sogni, raccontano la storia di Milano, in particolare del Castello Sforzesco.
Luca Beltrami aveva anche partecipato a un concorso sulla ridefinizione di piazza del Duomo, e questo era il suo progetto, con una torre nel centro della piazza e una facciata del Duomo ricca di archi. ma poi le cose non andarono così..

partecipò invece del tutto attivamente al rifacimento di palazzo Marino e di Piazza della Scala. a vederla così, prima della ristrutturazione, piazza della Scala sembra una piazza di paese.


gli sforzi più ingenti dell'archittetto furono spesi nella ristruturrazione del Castello, distrutto, diroccato e trasformato in una caserma: vedere i passagi della sua riedificazione e leggere le affermazioni di Beltrami in difesa del suo progetto in opposizione a chi voleva abbattere il castello definitivamente, è  stato emozionante.
rivedere le cartina della città a fine ottocento, gli enormi spazi, il castello e tutta la piazza d'armi retrostante, l'arco della Pace in lontananza (e individuare casa mia nella campagna in periferia!!), piazza del Duomo nella sua antica posizione tra quartieri non più esistenti, l'assenza dell'attuale via Dante, che crea un a linea diritta di congiunzione ideale tra il Duomo, il Castello e l'arco della Pace, l'enorme spazio antistante il castello ora occupato da Piazzia Cairoli, beh, lo dico, che tuffo nell'immaginazione di un tempo storico e spaziale che non c'è più ma che è stato.





Luca Beltrami è sopolto al Cimitero Monumentale, nel Famedio.
e non posso immaginare luogo più degno.

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