bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 10 febbraio 2014

non vorrei nemmeno la condanna che abbiamo imposto a Dio, cercandolo: il suo esistere per sempre

(fuggire dentro)

Tutto sembra calmo poi la sera,
io la conosco bene l’ora che batte. Me ne vado
con il giorno che arriva, cenno e graffio incolore
la luce, sonno breve le vene.
In quell’attimo, una sola prigionia: dell’aria dentro il fumo.

È lo stesso lampo che annuncia condivisa
una battaglia che non sarà la mia: nel vuoto, anche le colpe
anche la vita, e mai però innocenza,
cadono gocce e nessuna da sola è tempesta.
Dopo, non ci sarà colpa in cui riflettere visi
tutti uguali, tutto in pasta di fumo e polvere.

Tutti siamo costretti dentro luoghi senza prove
dell’esistenza, nuda, della morte.
Del resto io non vorrei nemmeno la condanna
che abbiamo imposto a Dio, cercandolo:
il suo esistere per sempre, avere sempre su di noi
aperti gli occhi vigili, vedere tutto, l’irreparabile,
sapere tutto del disastro che da qui va dentro,
nel suo cielo e non poterlo dire
è la sua prigione, senza fine mai.

Mario De Santis
La polvere nell’acqua

sono stati giorni intensi, sfiancanti.
e anche deludenti, per chi si aspetta ancora qualcosa.
cercavo l'ordine del buon  tempo e mi sono ritrovata nel caos della rabbia e del fuori legge.
volevo un passo lento e misurato e ho corso disperata accumulando ritardo, affannata.
ho fatto solo guai.
al convegno SLP - sarò mai all'altezza degli studi che mi impongo?- mi sono concentrata per dipanare il fantasma e il reale che lo sostiene e, a tratti, ho pensato di capire.
sono rimasta folgorata da una frase, di Lacan, lacerante perchè buca il reale.
"L'altro manca. Questo fa uno strano effetto pure a me. Tengo duro tuttavia; il che vi sbalordisce, ma non lo faccio per questo".
questo "strano effetto", quel "tengo duro" che non senza ironia Lacan lancia, questa voce così toccante e personale con cui parla senza aspettarsi più nulla, neanche più la sorpresa, scoprono il lato di esperienza dell'incontro con la radicalità della mancanza - così ascolto alla fine di lunghe ore di conversazione teorica e clinica. è stato un momento drammatico, l'ho sentito così, per tutti, dentro quella sala.
lo vivo, ne sono ormai certa, l'altro manca, è dura appunto, ma la vita, e la sua analisi, mi insegnano così. 
si vive in mancanza.
lasciamo a dio il suo esistere per sempre.


2 commenti:

corte sconta ha detto...

"Max" di Paolo Conte e "Discanto" di Fossati.buona serata Rossa.

Rossa ha detto...

grazie sai.
due bellissime canzoni, due amatissimi autori. forse fossati ancora di più.