bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 6 gennaio 2014

due

Intanto, si sentivano all'inizio, alla vigilia di ogni cosa. Domani, tutto sarebbe stato ancor meglio! Ma i giorni passavano, la vita passava, e il meglio non arrivava. Quei domani continuamente attesi, e che continuamente, chissà perché, deludevano, erano ciò che alla fine faceva sfiorire la gioventù.


Si baciavano. Erano giovani. I baci nascono in modo così naturale sulle labbra di una ragazza di vent'anni!

che splendido libro questo di Irene Nemirovsky, uno splendido libro.
l'ho letto dopo Suite Francese, acclamato capolavoro della stessa autrice, e mi è piaciuto mille volte di più.
si scrive mille volte di più?
comunque, si dica o no, per me è andata così.
gioventù francese, annoiata esaltata e borghese, nell'immediato primo dopo guerra, e le loro vite.
vite che si incrociano, passione, incontri, matrimoni.
vita a due. in due, due.
vita in due non significa felice.
significa, però, in due. che non è poco.
questo si legge, questo io ho letto.
Due è una rappresentazione della Francia, di Parigi e dei suoi abitanti tra serate, tra il 1920 e 1930, inizialmente allegre, dove lo champagne corre a fiumi dentro case importanti e alberghi di lusso osservandone i movimenti e i mutamenti in un periodo indimenticabile. attraverso la storia delle due famiglie protagoniste, Carmondel e Segré, che hanno unito i loro destini, l'autrice racconta con disincanto la nostalgia di un amore, il testamento di una giovinezza perduta e di un'epoca a cavallo tra due spaventose guerre mondiali.
Senza amore, senza ancora immaginare il piacere, il presentimento dell'amore e del piacere dava a quelle carezze incompiute, ansimanti, un sapore che non avrebbero più ritrovato. 
mi piace e condivido visceralmente la visione schietta lucida nostalgica del "due".
la passione spinge ma fa male, toglie pietà, tenerezza, compassione. confonde e graffia.
eppure è necessaria perchè ogni amore umano, per durare, dev'essere nutrito di passione.
sviscera, emana energia ma deve spegnersi per lasciare finalmente spazio al vero autentico genuino sguardo sull'altro. disincantato, critico, spietato, eppure necessario, così, per volersi finalmente bene.
Come avveniva, nell'amore coniugale, il passaggio dall'amore all'amicizia? Quando si cessava di tormentarsi l'un l'altro per volersi finalmente bene?
consapevoli ma indivisibili, due.
stanchi annoiati ma mai soli, due.
disillusi ma uniti, due.
disincanto e conoscenza, due
Antoine non mi interessa più. E questa mancanza di curiosità, questa passività hanno spento in me ogni fonte di sofferenza e di felicità.
potrebbe risultare insopportabile, imbarazzante, spietato, eppure sento così vera questa scrittura mirabile, che merita un grande tributo, perchè è indimenticabile e necessaria.

  Irene Nemirovsky, nata a Kiev nel 1903, morta ad Auschwitz, 17 agosto 1942

2 commenti:

corte sconta ha detto...

non la conoscevo, ma da quel poco che hai postato già mi attrae.cara Rossa che vuoi che dica..inizia a pensare e scrivere "male",sii superficiale,ipocrita e tracotante,sentiti una semidea,e,vedrai,ti assicuro,non ti colpiranno più i miei molti(ne sono conscio sai?)sperticati e spericolati elogi.e..per non smentirmi,Brava!un amichevole abbraccio.PS sto leggendo "la caduta nel tempo":poesia poca,ma che lucidità staordinaria aveva Cioran!che grande individuo.

Rossa ha detto...

non conosco Cioran...posta qualcosa!!