bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 30 maggio 2013

La vita vi si torce In alberi forti E ritorti La vita vi morde La morte A quattro palmenti Nel bruire dei venti.

se si accede a google search e si digita Soutine -immagini,
se si accede a google search e si digita Utrillo-immagini,
se si accede...e si digita Modigliani-immagini,
la pagina del pc si riempe, zeppa, strabordante di immagini dei quadri degli autori.
quel che si vede, ripetuto in decine di immagini, affiancate, vicine, tutte quelle che ci stanno in quella pagina web, è un modo, una visione del mondo, unica, irripetibile e allo stesso tempo sempre uguale.
si vede lo stile.
l'impronta, lo sguardo, il tatuaggio che si imprime su ogni tela.
certamente chi colpisce di più, per la violenza, di tutto e in tutto, è Soutine. è un macello, di colori forme e strappi. un inferno su tela.
questo e gli altri autori me li sono goduti alla mostra di Milano, Palazzo Reale, "Modigliani, Sautine e gli artisti maledetti. La collezione Netter."
Amedeo Modigliani - La bella spagnola o Madame Modot - 1918 - Olio su tela, cm 92 x 50 - Torino, Società Culturale Subalpina - © Collezione Privata






























Si è inaugurata a Palazzo Reale la mostra “Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti. La collezione Netter": oltre 120 le opere in mostra per ricostruire il percorso degli che vissero a Parigi nel quartiere di Montparnasse agli inizi del ‘900: Modigliani, Soutine, Utrillo, Suzanne Valadon, Kisling e molti altri. La mostra, in programma a Palazzo reale dal 21 febbraio all’8 settembre 2013, è promossa dall’Assessorato alla Cultura, Moda e Design del Comune di Milano, Palazzo Reale, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE. Le opere in mostra risalgono tutte ad un periodo affascinante e fondamentale della storia dell’arte. Periodo che di lì a poco verrà definito bohémien e che, come scrive il curatore Marc Restellini, vede “questi spiriti tormentati" esprimersi “in una pittura che si nutre di disperazione. In definitiva, la loro arte non è polacca, bulgara, russa, italiana o francese, ma assolutamente originale; semplicemente, è a Parigi che tutti hanno trovato i mezzi espressivi che meglio traducevano la visione, la sensualità e i sogni propri a ciascuno di loro. 
Ed è a Parigi, ‘l’unico luogo al mondo in cui la rivolta ha il diritto di cittadinanza’, prima a Montmartre e poi a Montparnasse, che quegli artisti – tutti ebrei – si sono ritrovati per tentare la sorte". Ed ebreo era anche Jonas Netter, una figura fondamentale per gli artisti in mostra, senza il quale molti tra loro non avrebbero avuto di che vivere e dipingere: il percorso espositivo mette a confronto i capolavori acquistati nell’arco della sua vita da Netter, che, affascinato dall’arte e dalla pittura, diventa un estimatore illuminato e un acuto riconoscitore di talenti. 

tutti ebrei, la maggior parte provenienti da Russia, Polonia e altri paesi dell'est, tutti a Parigi, accolti e commissionati dall'illuminato, e buon affarista, Jonas Netter, un'assemblea di artisti più o meno geniali, quasi tutti segnati da un'esistenza infame all'insegna di povertà, miseria, alcoolismo e malattie. Utrillo, che ritrae deliziosi scorci di Montmartre, figlio naturale della pittrice e modella Suzanne Valadon, altra artista tutta sui generis per modi e stile di vita, era alcolizzato dal'età di 13 anni, la nonna gli curava i violenti accessi epilettici con buone dosi di vino.





CORNI DA CACCIA 
 La nostra storia è nobile e tragica
 Come la maschera d’un tiranno
 Né drammi audaci o ammaliatori
 Né indifferenti minuzie
 Sanno rendere patetici i nostri amori

 E Thomas de Quincey succhiando
 L’oppio veleno dolce e casto
 La povera Anna andava sognando
 Passiam passiamo ché tutto passa
 Mi volterò all’indietro spesso

 Sono i ricordi corni da caccia
 Il cui bruito muore nel vento
(Guillame Apollinaire )

Modigliani,sbarcato a Parigi nel 1906 sentendo che quello era il posto dove avrebbe potuto “salvare il suo sogno”, sempre malato, malandato, alcoolizzato, misero squattrinato, con suoi visi lunghi, gli occhi vuoti, la mani aperte, l'arte africana nella testa, cerca bellezza e dolore, cerca le porte che aprono i misteri. "Non cerco me, cerco l'inconscio", e pare che posare per lui valesse l'esperienza di farsi spogliare l'anima.



ZONA 
... 
Una famiglia si trascina un piumino rosso come voi il cuore 
Quel piumino e i nostri sogni sono altrettanto irreali 
Alcuni si fermano qua e vanno ad abitare 
In Rue des Rosiers o in Rue des Écouffes in catapecchie 
Li ho visti spesso di sera prendono una boccata d'aria per la strada 
E di rado si spostano come i pezzi degli scacchi 
Ci sono soprattutto ebrei le mogli hanno la parrucca 
Se ne stanno sedute esangui in fondo alla botteguccia 
Sei al banco d'un bar tra i più malfamati 
Prendi un caffè da due soldi in mezzo agli sventurati 
Sei di notte in un gran ristorante 
Queste donne non sono cattive hanno i loro pensieri ciò nonostante 
Anche la più brutta ha fatto soffrire il suo amante 
Suo padre è di Jersey nelle guardie giurate 
Le mani che non le avevo visto son dure e screpolate 
Provo un'immensa pietà per il suo ventre cucito 
Umilio ora la mia bocca su una povera ragazza dall'orrendo riso 
Sei solo sta per arrivare il mattino 
I bidoni del latte tintinnano nelle vie 
La notte s'allontana come una bella meticcia 
È Ferdine la falsa o Léa la premurosa 
E tu bevi quest' alcool che brucia come la tua vita 
La tua vita che bevi come un'acquavite 
(Guillame Apollinaire ) 

Soutine, ebreo russo, viene descritto come selvaggio, puzzolente, lercio, di carattere chiuso, bizzarro, isolato, e così sono i suoi quadri, crudi, spietati, sanguigni, angoscianti, vibranti di morte, demoniaci, senza misericordia.




TORBIERE DI VALLONIA 
Tristezze tante e plenarie 
Mi strinsero il cuore nelle squallide torbiere 
Quando stanco mi riposai nelle abetaie 
Pesante di chilometri al rantolo 
Del ponentino 
Avevo lasciato il bel bosco 
Gli scoiattoli rimasti lì 
La mia pipa cercava di formare nuvole 
Nel cielo 
Che restava ostinatamente puro 
Non ho confidato nessun segreto se non una canzone enigmatica 
Alle torbiere umide 
Le eriche profumate di miele 
Attiravano le api 
E indolenziti i miei piedi 
Calpestavano mirtilli e mortelle 
Teneramente sposata 
Nord
Nord 
La vita vi si torce 
In alberi forti 
E ritorti
La vita vi morde 
La morte 
A quattro palmenti 
Nel bruire dei venti. 
(Guillame Apollinaire )

3 commenti:

corte sconta ha detto...

artisti maledetti..post da far leggere alla mia cucciola,visto che li ama.maturità artistica quest'anno,in grado di apprezzare quindi.non c'entra nulla,ma lo faccio ugualmente:don gallo e franca rame,due valide persone hanno salutato.buona serata papillon.

Rossa ha detto...

te l'ho già chiesto da un'altra parte...cos'è corte sconta?

corte sconta ha detto...

nell'emozionante gran bel post"strabilianti viaggiatori..."nov.2012,là ti ho rsposto.buona giornata rossa.