bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

martedì 5 marzo 2013

leggere

dagli Ucria ai Salina, ma 100 anni dopo.
Sicilia, aristocrazia sfarzosa ma corrotta, ricchezza molle e pigra, lussi e privilegi inalterati nel tempo, corrosi solo dalla luce, assoluto sovrano della Sicilia dice Tomasi di Lampedusa, e dal vento marino. "lasciamo che tutto cambi, se vogliamo che tutto rimanga com'è".
siamo ne Il Gattopardo, lo legge Toni Servillo e io sono a teatro, comoda e goduta, ad ascoltare per ore ed ore.
fantastico emozionante sensazionale.
nel frattempo leggo su carta Henry James, Giro di vite.
un altro pianeta, ovviamente, ma questa è la lettura, viaggiare in mondi che non ci appartengono ma di cui possiamo esplorare gli spazi. e magari desiderare di esserci.
lo avevo già letto, molti anni fa, ma lo rileggo per motivi di studio.
mi sono iscritta a un corso di scrittura creativa, il sabato pomeriggio, per non farci mancare niente, soprattutto il mio lamentio costante e immutabile che non c'è tempo per fare tutto.
leggo il testo che verrà, poi, decostruito e analizzato a lezione.
bene, imparerò scrivere, o meglio a scrivere un romanzo che non ho intenzione di scrivere, e, soprattutto, avrò altre scuse per leggere al posto di vivere.

ma non scriverò mai così:
Sotto il lievito del forte sole ogni cosa sembrava priva di peso: il mare, in fondo era una macchia di puro colore, le montagne che la notte erano apparse temibilmente piene di agguati, sembravano ammassi di vapori sul punto di dissolversi, e la torva Palermo stessa si stendeva acquetata attorno ai conventi come un gregge al piede dei pastori. Nella rada le navi straniere all'ancora, inviate in previsione di torbidi, non riuscivano ad immettere un senso di timore nella calma maestosa. Il sole, che tuttavia era ben lontano dalla massima sua foga in quella mattina del 13 maggio, si rivelava come l'autentico sovrano della Sicilia: il sole violento e sfacciato, il sole narcotizzante anche, che annullava le volontà singole e manteneva ogni cosa in una immobilità servile, cullata in sogni violenti, in violenze che partecipavano dell'arbitrarietà dei sogni.


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