bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

martedì 26 luglio 2011

Il fiore selvatico nasce per il sogno e voi nascete per la vita (F.G. Lorca)


ho rivisto F., il fiore, sofferente e piegata, non tanto dalla sua malattia, ma dalla cifra indelebile che si porta addosso.
il destino infame, si potrebbe pensare così, della sua famiglia ha portato anche suo padre a essere malato di tumore, al pancreas, tra i più letali e impietosi. prognosi: infausta. chemio radio e tutto l'immaginabile per una sopravvivenza non oltre l'anno.
una familiarità tumorale impressionante, una corte di parenti prossimi deceduti per patologia tumorale, un destino segnato sui geni, stampato a fuoco, impresso indelebilmente, a volte non c'è scampo, veramente.(http://nuovateoria.blogspot.com/2011/02/sto-morendo-sulla-grandiosita-di-un.html)
è provata ma capisce e capisco, che, oltre al destino infame suo e di suo padre, che moriranno, e di sua madre e di sua sorella, che sopravviveranno (cosa è peggio?), c'è qualcosa di profondamente malato, psichicamente malato, che è in circolo nel sistema immunitario di questa famiglia.
io lo penso ma la prima a dirlo è lei, che conferma una straordinaria capacità intuitiva e una lucidità fuori dal comune, che suo padre si ammala mortalmente di cancro nel tentativo disperato di salvare lei.
dove può arrivare la psiche, fino a che punto può orientare il nostro corpo, quanto mente e corpo si solidificano insieme, dove può portare la sofferenza per la futura perdita di una figlia che si rifiuta, senza ripensamenti, di curare dalla mutazione tumorale le proprie ossa e mammelle con chemioterapia e altri aggeggi? può portare ad ammalarsi di cancro per chiedere alla propria figlia di curarsi per salvarsi "almeno lei"?
si, può.
e F. sta male. ma male. cosa devo fare? mi chiede. come posso dormire la notte? come posso vivere serenamente e consapevolmente quel che mi rimane se mio padre mi chiede di curarmi per evitare alla famiglia un dolore amplificato, raddoppiato, moltiplicato all'infinito? mio padre mi chiede di non morire dato che ora deve morire lui.
in questa famiglia la vita si baratta con la morte, e l'amore si baratta con la morte. la sofferenza è l'unità di misura dell'amore, il cancro, la malattia, lo scacco e il ricatto sono il prezzo della libertà di scelta.
avevo la pelle d'oca, ero imbarazzata, ero scompaginata a questo racconto. è follia? è amore? è morte?
eppure non l'ho inventato, questa può essere vita vera. la vita degli altri. la nostra vita.

9 commenti:

Titaniumx7 ha detto...

che dramma inimmaginabile.

In "my life", m.keaton si ammalava di tumore ed un "dottore" cinese intendeva curarlo solo curando il suo inconscio, il suo animo, come se ci fosse un legame invisibile tra il corpo malato ed uno spirito malato.

La cosa però più sconcertante è il dilemma.... morire o vivere?

enzo ha detto...

Credo che per affrontare il tuo lavoro (la tua passione) ci voglia una grande forza e un grandissimo amore.
Le tue parole mi hanno veramente colpito, la situazione è estrema.
Cosa ne pensi delle costellazioni familiari? Mi piacerebbe avere da te due parole.
Ciao Rossa, sei sempre così diretta e sincera che non posso che ringraziarti.

Anonimo ha detto...

"dove può arrivare la psiche, fino a che punto può orientare il nostro corpo, quanto mente e corpo si solidificano insieme, dove può portare la sofferenza per la futura perdita di una figlia che si rifiuta, senza ripensamenti, di curare dalla mutazione tumorale le proprie ossa e mammelle con chemioterapia e altri aggeggi? può portare ad ammalarsi di cancro per chiedere alla propria figlia di curarsi per salvarsi "almeno lei"?
si, può."

va bene la forza della suggestione, cara Rossa, ma a questo punto, sulla stessa base, tanto vale affidarsi a Padre Pio. e lo dico senza la minima ironia.

Anonimo ha detto...

Buonasera Rossa, ho letto entrambi i post su questa ragazza ammalata. Mi sembra che nel corpo sia racchiusa non solo la dotazione genetica, ma anche la storia della propria vita. Non sapremo mai se il padre muore "perchè" la figlia si salvi, ma è altamente probabile che il tumore sia stato agevolato dalla sofferenza psichica. Sono rimasta confortata dalle parole che hai usato, e questo ha placato un po' il dispiacere per quella ragazza sfortunata.

Approfitto per salutare affettuosamente Rofrano, desaparecido da Splinder.

SinuoSaStrega

http://indicusetaurum.splinder.com/

Rossa ha detto...

io credo che il legame ci sia, e non troppo invisibile, anche se non curerei mai il cancro con la cura dell'inconscio, spero di non essre stata ambigua a riguardo. F. ha scelto la vita, la sua vita, ma questa scelta sembra inaccettabile per la sua famiglia, che sia giusto o sbagliato non importa, è così.

Rossa ha detto...

grazie a te Enzo. le costellazioni familiari so cosa sono. il rincipio su cui si basano è più che giusto secondo me, ogni famiglia è un nucleo cha ha regole e modalità di trasmissione e comunicazione uniche, specifiche e anche patologiche, ma non condivido la cura, non credo nella rappresentazione teatrale che mette in scena. grazie ancora di tutto.

Rossa ha detto...

chi ha parlato di suggestione?
ciao Rofrano, come stai?

Rossa ha detto...

ciao sinuosastrega -che nome il tuo!!- si certo hai ragione non lo sapremo mai, ma io ho le mie credenze sul funzionamento dell'inconscio, credenze molto radicate direi!
ti ringrazio delle tue parole.
a presto
Rossa

Anonimo ha detto...

Che la psiche possa condizionare il funzionamento del corpo l'abbiamo sperimentato tutti (e per questo credere in Padre Pio o in qualsiasi altra cosa può essere, se non razionalmente fondabile, efficace). Mi piacerebbe molto che si arrivasse a capire e a descrivere come ciò accada, come ciò possa essere tradotto in unità mensurali. In assenza di tale descrizione, l'idea che la psiche di un padre possa "portare ad ammalarsi di cancro per chiedere alla propria figlia di curarsi per salvarsi" è un articolo di fede (che dietro ad ogni accadimento ci sia un'intenzione, che dietro ogni fatto ci sia un significato, è un rozzo feticcio culturale denunciato già da Nietzsche). Ci potrebbero essere molte altre ipotesi, a cominciare da quella che vorrebbe il padre punire, in questo modo, la figlia per essersi ammalata; o da quella che lo vorrebbe in competizione con lei nel primato della sofferenza... Ma, appunto, finché non sono processi biologicamente apprezzabili, misurabili e descrivibili senza tema di equivoco, rimangono ciò che tu stessa hai chiamato "credenza".