bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

lunedì 4 maggio 2020

dieci righe mentre non morivo

molte campane, non mi dispiacciono, invece non mi piacciono i richiami religiosi dall'altoparlante.
non ho chiesto di sentire la voce di dio.
molte ambulanze, ma sempre meno.
nulla mi da più gioia del mio balconcino fiorito e del sole che inonda la stanza.
sono pronta per la pensione, posso smettere di lavorare adesso.
non sarò più quella di prima? non dovrò più esserlo, forse nemmeno potrò. il ritmo del mio respiro è diventato più importante, non credo di volerlo accelerare di nuovo, non credo. nemmeno Milano potrà, e io con la mia città.
e la mià città con il resto del mondo.
la mia specie è in me, come dice Mariangela Gualtieri, io la conservo in me. se mi conservo, se mi tutelo, tutelo tutti, io sono tutti.
chi era generoso, generoso è rimasto e forse anche si è espresso, chi era meschino, lo sarà stato anche in questa occasione.
io, come sempre, avrei voluto essere generosa, forse avrei voluto essere qualcosa, ma non lo sono stata. come sempre non posso essere ciò a cui aspiro. ho fatto domanda in Regione Lombardia, e in Protezione Civile, avrei voluto, con paura, andare a fare quel medico che non sono, ma non mi hanno chiamata. come sempre ho un buon motivo per non essere ciò che dovrei, vorrei. come sempre non accade. e come sempre non è ciò che non accade la causa del non accadere. la causa è in me.
niente di nuovo. diventa ciò che sei.
non vorrei sentire ciò che sento dai miei figli, ma è inutile, non saranno mai ciò che mi aspetto. non ci somigliamo, a volte non ci piacciamo. se ne vanno, è giusto così. rimarrà solo il bene.
non mi piacciono i "speriamo", i "vediamo", i "aspettiamo", espressione passiva del futuro che incombe. come racconta Galimberti il cristianesimo ci ha insegnato, per sempre, che il passato è male, il presente è attesa, il futuro migliore.
il futuro non è migliore, il futuro è adesso, non possiamo sperare vedere aspettare che sia qualcosa. 
la vita non è garantita, il futuro non è garantito. lo avremo capito?
non mi piace ascoltare Bertallot, per quanto bravo DJ e bella la sua trasmissione Fiesta Immobile, che la reazione è stata isterica. abbiamo esagerato? ce lo siamo inventato? abbiamo messo in scena la mancanza? abbiamo inscenato l'insanità? lo possiamo dire, con arroganza e presupponenza, noi che siamo vivi, e non mi piace.
la natura non ha anima, non si vendica, non fa ritorsioni. la natura è, noi siamo parte della natura, esseri intelligenti all'interno della natura, insieme a molti altri, virus compresi. andiamo veloci e costruiamo il mondo in nostra funzione. l'uomo è diventato cultura, e il mondo costruito è troppo veloce, più veloce di noi, la nostra evoluzione non è al passo con il mondo che abbiamo costruito, siamo rimasti evolutivamente indietro. la natura non ci aspetta. la natura è. la natura vince sulla nostra fretta, detta il ritmo. la natura canta ogni mattina alle 5, nell'ora blu, la natura cresce sul mio piccolo davanzale. 

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