bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

venerdì 8 marzo 2019

la famiglia Aubrey: né nei suoi discorsi né nei suoi scritti c’era la minima traccia di immaginazione fantastica, che invece grondava letteralmente dalle sue dita

Passavamo sempre dei Natali incantevoli, molto più di quanto si sarebbe pensato possibile nelle nostre condizioni. Di tutte le strane doti di mio padre, una delle più strane era la sua abilità nel costruire giocattoli. Un vecchio falegname nella proprietà di suo padre in Irlanda gli aveva insegnato i rudimenti della sua arte quando era ancora un ragazzino, e lui aveva mantenuto l’abitudine di lavorare il legno per tutta la vita. A eccezione del suo spirito arguto, che aveva la capacità di girare le cose a rovescio, né nei suoi discorsi né nei suoi scritti c’era la minima traccia di immaginazione fantastica, che invece grondava letteralmente dalle sue dita. A noi bambini non era più permesso entrare nel suo studio o nella sua stanza dopo la prima settimana di dicembre, perché non vedessimo quello che stava costruendo per noi, e noi stessi non volevamo infrangere questa regola; sarebbe stato stupido vedere le cose che stava costruendo prima che fossero finite, almeno quanto lo sarebbe stato udire solo metà del movimento di una sonata, o metà di una canzone. Aveva già costruito per ciascuna di noi bambine una bellissima casa delle bambole, un palazzo in stile Tudor per Cordelia, una residenza Regina Anna per Mary, e una casetta simile a un’abbazia in stile gotico vittoriano per me. Ora le stava riempiendo non solo di mobili ma anche di persone, figurine in legno i cui nomi e l’intera esistenza ci sarebbero state rivelate pezzo per pezzo durante i pranzi familiari nel corso degli anni, dopo avercene rivelato l’inizio. Papà avrebbe indicato un’arcata e avrebbe detto a Cordelia: «Qui è dove il giovane Sir Thomas Champernowne fuggì dalle guardie e partì in direzione di West Country»; avrebbe spiegato a Mary: «Questa è la camera da letto di Lydia Monument»; e a me, «in questo salone Tarquin Katerfelto si esibì in uno dei suoi giochi di prestigio più straordinari, che si diceva fossero vera magia», e ciò che venivamo a sapere di queste persone in seguito non era certo inventato, ma piuttosto ritrovato. Anche se andassi oggi stesso tra le rovine della casa e rimanessi sulle ceneri di quello che un tempo era il nostro soggiorno, e abbassassi lo sguardo sul punto del pavimento dove appoggiavamo i vassoi con sopra le nostre case, ci sarebbe ancora qualcosa che potrei imparare su Sir Thomas Champernowne, Lydia Monument, Tarquin Katerfelto. 
Anche mamma dava il suo contributo alla creazione di questo mondo, anzi compiva l’impresa importantissima di rendercene visibile una parte. Aveva conservato molti dei vestiti che indossava da giovane, e ne aveva trovati alcuni particolarmente belli imballati nei cassetti dei mobili di zia Clara, inoltre ogni anno apriva il suo “baule della robaccia” e trovava materiale per dei costumi che avessero un qualche rapporto con i giocattoli che papà stava costruendo per noi e che noi avremmo indossato il giorno di Natale o a Capodanno o per la notte dell’Epifania. Aveva molti difetti come costumista, perché la forza nervosa che aveva nelle dita le rendeva penoso maneggiare gli aghi, però sedeva alla macchina da cucire e con sforbiciate selvagge e giri di ruota indiavolati riusciva a produrre abiti romantici che appagavano il suo senso estetico, facevano felici noi e la avvicinavano di più a papà. Se ci ripenso oggi, solo questo lavoro di sartoria e nient’altro di quel che io riesco a ricordare della loro vita come erano arrivati a viverla a quel tempo le consentiva l’accesso alla vena fantastica di mio padre che ora lui ripudiava, ma che deve essere stata ciò che l’aveva fatta innamorare a dispetto dei problemi provocati dal genio e dall’integrità di lui.

ho seguito i consigli di Alessandro Bariucco.
la famiglia Aubrey, di Rebecca West.

questo è il natale, una forma creativa di felicità  possibile.

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