bianco e nero

come una foto. in bianco e nero. nessuna concessione al colore, alla spettacolarita', ai nuovi barbari. bianco e nero colori vividi dell'essenziale, solo l'autenticita' della forma. della sostanza. l'occhio vede e non si inganna.
"questo e' il mio segreto.
veramente semplice.
si vede bene solo con il cuore.
L'essenziale e' invisibile agli occhi."
Il piccolo principe. A.d.S-E.

giovedì 21 giugno 2018

HAL 9000

Nessun calcolatore 9000 ha mai commesso un errore o alterato un'informazione. Noi siamo, senza possibili eccezioni di sorta, a prova di errore, e incapaci di sbagliare.

i dialoghi di HAL 9000 con David sono la parte che meglio ricordavo.
deve essere la parte del film che ho rivisto di più, probabilmente in altre occasioni.
e certamente la scena della sua rimozione, con il respiro di David che scandisce le sue mosse, l'agitazione dell'astronauta per la morte del compagno e la sua scampata morte, quel cacciavite che rimuove le schede di memoria, la voce di HAL che si spegne lentamente e poi la rivelazione del vero significato della missione, dell'odissea nello spazio, ecco quella, è depositata e salda nella mia memoria.

HAL 9000 [mentre David percorre la nave spaziale per raggiungere il nucleo di HAL]: Ma cosa hai intenzione di fare, David? David, credo di avere diritto ad una risposta alla mia domanda. So che qualcosa in me non ha funzionato bene. Ma ora posso assicurarti, con assoluta certezza, che tutto andrà di nuovo bene. Mi sento molto meglio, adesso. Veramente. [David apre l'accesso al nucleo] Ascolta, David. Vedo che sei chiaramente sconvolto. Francamente, ritengo che dovresti sederti con calma, prendere una pillola tranquillante e riflettere. [David entra nel nucleo] So che ho preso delle decisioni molto discutibili, ultimamente, ma posso darti la mia completa assicurazione che il mio lavoro tornerà ad essere normale. Ho ancora il massimo entusiasmo e la massima fiducia in questa missione, e voglio aiutarti. [David si avvicina ad HAL e inizia a disconnetterlo] David. Fermati. Fermati, ti prego. Fermati, David. Vuoi fermarti, David? Fermati, David. Ho paura. Ho paura, David. David, la mia mente se ne va. Lo sento. Lo sento. La mia mente svanisce. Non c'è alcun dubbio. Lo sento. Lo sento. Lo sento. Ho... paura... Buongiorno, signori. Io sono un elaboratore HAL 9000. Entrai in funzione alle Officine H.A.L. di Verbana[1], nell'Illinois, il 12 gennaio 1992. Il mio istruttore mi insegnò anche a cantare una vecchia filastrocca. Se volete sentirla, posso cantarvela. David: Sì, vorrei sentirla, Hal. Cantala per me. HAL 9000: Si chiama "Giro girotondo". Giro girotondo, io giro intorno al mondo. Le stelle d'argento costan cinquecento. Centocinquanta e la Luna canta, il Sole rimira la Terra che gira... Giro girotondo... come il mappamondo...

non penso che valga la pena di metterci qui a pensare che signficato abbia il film. 
del suo messaggio non me ne frega nulla.
delle teorie nietzschiane sull'oltreuomo meno di zero.
io so che questo film, questo vecchio meraviglioso film del '68, questo lento film che oggi non formulerebbe nessuno, che avrà poco più di tre dialoghi in oltre 2 ore di narrazione, questo lungo silenzioso film (ma anche molto suggestivamente musicale)
è
il cinema.
quel monolite che viaggia nel tempo, nelle epoche dell'uomo, passate e future e immaginarie e inconsce, quel monolite enigma del mistero, tra sole e luna, quel viaggio nella circolarità del tempo tra immagini psichedeliche, quei dialoghi con HAL e il suo preveggente spegnimento come unica possibile formula per andare oltre, verso la verità dell'uomo annullando l'imperante tecnologia, quelle stanze della memoria, quel bimbo delle stelle ad occhi aperti sull'universo, quell'imperante domanda: chi siamo noi?
come lo vogliamo chiamare?
è il cinema.
un minuto dopo l'altro, respirando lentamente, come fa David nello spazio interstellare.
quanto lo amo.

Nessun commento: